Viaggio a Langhirano e Parma per "incontri ravvicinati" con un simbolo della tradizione alimentare italiana. Uno di quelli che tutto il mondo ci invidia
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Sapore ineguagliabile. Ineguagliabilmente dolce. Insieme al Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma resta uno dei massimi emblemi della tradizione alimentare italiana, un esempio dell'eccellenza gastronomica dell'Emilia Romagna e dell'intero territorio del nostro Paese. Il suo carattere speciale e inconfondibile è il risultato di una lavorazione naturale in un ambiente, quello dei colli parmensi, unico. Qui, in un territorio delimitato dai fiumi Enza e Stirone, in cui si incontrano culture gastronomiche diverse, si può quasi respirare l'aria salubre e salmastra del mare che spinge dietro la barriera degli Appennini. E' in questo contesto che vengono allevati i maiali pregiati, nutriti con gli scarti della lavorazione del formaggio, dai quali con cura maniacale e con un lungo e paziente processo artigianale (selezione del suino e isolamento della coscia dalla mezzena, salagione, riposo, lavatura, asciugatura, sugnatura, stagionatura, sondaggio e marchiatura), si ricava il mitico Prosciutto di Parma. Il suo inscindibile rapporto con il territorio (e le relative risorse umane) gli è valso la Denominazione d'Origine Protetta (DOP), attribuitagli dall'Unione Europea già nel 1996.
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