Lo scenario è addirittura più impressionante nella Laguna di Jokulsarlon: a bordo di mezzi anfibi ci si immerge in un lago ove centinaia di iceberg, staccatisi dal ghiacciaio Breidamerkurjokull, galleggiano velati da una nebbia sottile. Alcune scene del film “La Morte può attendere”, capitolo della serie infinita di James Bond e “Lara Croft: Tomb Raider” sono state girate proprio tra questi ghiacci che nella spiaggia nera, situata poco oltre la ring 1, poi si sgranano come collane di perle a contatto con le onde. Tutto intorno si innalzano rugose montagne di riolite, sino al Lago di Lón - un immenso specchio di acqua grigia su cui sono posati migliaia di cigni bianchi - e al faro arancione di Hvaln posto su di una infinita lingua di arena nera. Spettacolare si mostra anche il tratto costiero che da Hofn sale a nord est con un susseguirsi di fiordi annunciati da brughiere, insenature scoscese punteggiate da rari villaggi di case in lamiera colorate, quali Djupivogur, abitato da pescatori e scultori di sirene. Poi, il paesaggio cambia bruscamente ed ecco il deserto del Modrudalur caratterizzato da brulle colline ondulate alte anche cinquecento metri, strade polverose, pietraie fino alla fattoria in torba di Fjallakaffi che con la sua bianca chiesetta in legno pare un miraggio.
Le sorprese che la natura riserva a chi si spinge fino in Islanda non sono, però, ancora terminate. Prima di avventurarsi nei fiordi del nord e in quelli occidentali, nella penisola dello Snaefellsnes e infine concludere il viaggio nella frizzante capitale Reykjavik, la Ring 1 regala un'altra meraviglia, la cascata di Dettifoss, che con i suoi 193 metri cubi di acqua al secondo vanta la maggior porta in tutta Europa, ma soprattutto è impressionante la sua potenza primordiale e la sua collocazione all'interno di un canyon lungo ben trenta chilometri dove ad attendervi vi sarà l'immancabile arcobaleno.