Donnavventura

In Patagonia Argentina con Donnavventura

Gli affascinanti paesaggi lungo la Ruta 40

08 Feb 2013 - 10:19
 © Donnavventura

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Continua la scoperta della Patagonia Argentina più estrema, sulle tracce di Bruce Chatwin, che racconta del suo viaggio nel libro “In Patagonia” (1977). Le donnavventura esplorano la Cueva de las Manos, sito dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, che riporta incisioni rupestri, raffiguranti per lo più mani, appartenenti al popolo indigeno vissuto in questa area circa 10000 anni fa. 

La squadra continua il suo percorso on the road attraversando il villaggio di Perito Moreno e, proseguendo lungo la Ruta 40, all’altezza di Rio Mayo, un tranquillo paesino di 2000 abitanti, il team si ferma per trascorrere la notte, presso la tipica Estancia Don José, che ospita ancora oggi un allevamento di pecore e guanacos (www.estanciasdesantacruz.com). Ad Esquel invece l’avventura prosegue a bordo del “Viejo Expreso Patagónico”, conosciuto anche come “La Trochita”, un caratteristico treno a vapore, ancora oggi in funzione, che collega appunto la cittadina di Esquel con Nahuel Pan (patagoniaexpress.com/el_trochita.htm). Un’emozione davvero d’altri tempi!
La squadra di donnavventura, alla quale si è aggiunta anche una giovanissima ragazza argentina, Maira, imbocca la Strada dei Sette Laghi, che da Bariloche, si snoda appunto fra sette laghi, fino a San Martín de los Andes e si sbizzarrisce fra motoslitte e cavalcate lungo il lago. 
Qui le donnavventura fanno tappa all’Estancia Peuma Hue (www.peuma-hue.com), all’interno del Parco Nazionale di Nahuel Huapi, una struttura ricettiva molto accogliente e impegnata verso un turismo responsabile ed ecosostenibile.
© Donnavventura

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Da Bariloche, località sciistica soprannominata “Svizzera argentina”, il team parte alla scoperta del Cerro Catedral, con la sua meravigliosa vista sul Lago Nahuel Huapi. Il Cerro Catedral, oltre ad essere una delle cime della Cordigliera Andina più conosciute, è protagonista indiscusso durante la stagione invernale per gli appassionati di sport e dell’alta quota. 
A San Martin de los Andes l’emozione si fa sempre più intensa a bordo delle sled dog, le slitte trainate dai cani.  Per riprendersi dal rigori della Patagonia invernale tuttavia non c’è niente di meglio di un ottimo pasto caldo, come quello consumato dal team presso il ristorante tradizionale Doña Quela.
Ad arricchire l’esperienza patagonica infine, anche due interessanti incontri con i gauchos e con i fenicotteri rosa. 
È nella provincia di Mendoza che tuttavia che si conclude l’avventura argentina delle nostre neo reporter, e più precisamente nella rinomata cantina di una signora italiana, la Bodega Salentein.

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