A Lugano per il "Plan B Forum", il più grande evento su bitcoin in Europa
di Alessandro Cracco© Ufficio stampa
"La tecnologia e l’intelligenza artificiale non potranno essere fermate e grazie a loro le persone potranno essere più libere”. Ne è convinto Paolo Ardoino, CEO di Tether, la più grande azienda di stablecoin al mondo. Parla a Tgcom24 a Lugano, durante il "Plan B Forum", il più grande evento su bitcoin in Europa.
Tether è sempre più diffusa nel mondo: oltre 500 milioni di persone usufruiscono del vostro servizio (USDT), quali i prossimi passi per il futuro?
"Con Tether abbiamo dimostrato che è possibile creare un sistema finanziario che dà la possibilità a tutti nel mondo di essere economicamente liberi, soprattutto in quei paesi dove l’accesso ai servizi bancari tradizionali non è possibile. Pensiamo all’Africa, al Sud America: qui, grazie a noi, basta una connessione a internet per poter gestire il proprio denaro, senza conti correnti e senza carte di credito (spesso costosi e poco reperibili in certe zone del mondo)".
Può farci qualche esempio?
"La lira turca ha perso circa l’80% del suo valore negli ultimi anni, il peso argentino il 98% rispetto al dollaro. Noi abbiamo creato una soluzione per oltre 500 milioni di utenti, è il successo della financial inclusion più grande della storia. E l’hanno fatta due italiani (Ardoino insieme a Giancarlo Devasini ndr)".
Un percorso iniziato nel 2014 e pieno di ostacoli, perché?
"Quando Tether è nata ci hanno attaccati in ogni modo. È un po’ quello che è successo quando è nata l’automobile che ha spodestato le carrozze (con buona pace dei costruttori di carrozze). Ma quello che vogliamo dire è che il sistema bancario tradizionale non verrà rimpiazzato, ma diamo una possibilità a quella parte della popolazione mondiale che non può essere lasciata indietro. Conviene a tutti, anche, e forse soprattutto, al mondo occidentale. Per il futuro vogliamo trasformarci da una Stablecoin Company ad una Stable Company, per questo stiamo puntando molto sulle telecomunicazioni e sull’intelligenza artificiale".
Per quanto riguardo i progetti di intelligenza artificiale cosa state facendo?
"L’intelligenza artificiale è e sarà fondamentale in futuro. Faremo un grande rilascio e lo annunciamo proprio qui al Plan B Forum di Lugano. Lanceremo una piattaforma open CKSource (“QVAC”) per creare modelli di intelligenza artificiale aperta a tutti, senza le grandi big tech come intermediari. Applicazioni che potranno essere scaricate su tutti i cellulari, senza il bisogno di condividere i propri dati personali. La direzione che vogliamo prendere è quella di un’intelligenza artificiale che sia d’aiuto per le persone, salvaguardando al massimo la libertà individuale". Poi lanceremo un’app per tradurre in qualunque lingua senza bisogno di connessione ad internet e gratuita. Ancora una volta un modo per aiutare anche le popolazioni povere del mondo".
Vi state muovendo anche con progetti a tema energetico, di cosa si tratta?
"Abbiamo avviato un progetto in Africa per fornire energia nelle zone più rurali. Abbiamo istallato 500 chioschi con i pannelli solari sul tetto. Con l’energia ricavata vengono caricate delle batterie e fornite a 3 dollari al mese ai cittadini per avere la corrente elettrica in casa. Sono già quasi mezzo milione le persone che usufruiscono di questo servizio. Puntiamo ad avere 100mila chioschi entro il 2030 per soddisfare 30 milioni di case e quindi oltre 120 milioni di persone".
Parlando di privacy cosa ne pensa della normativa “Chat Control” proposta dall’Europa (la normativa che permetterebbe di controllare gli scambi di messaggi tra i cittadini europei per contrastare la pedopornografia ndr)?
"Questa tipologia di norme è spesso mascherata da una grande ragione. Ovviamente sono contro l’abuso della tecnologia e al suo utilizzo per commettere reati, ma penso che questa normativa sia l’ultima speranza per tenere l’Europa unita. L’Europa è stata la culla della democrazia, dovrebbe essere la culla della libertà. Io non posso tollerare quello che sta succedendo. La libertà deve essere sempre salvaguardata e anche la privacy. Questo vale anche per l’Euro digitale: con il “Chat control” possono avere accesso ai nostri messaggi, con l’Euro digitale potrebbero avere accesso ai nostri soldi. Queste norme ci stanno avvicinando sempre più al sistema di social scoring cinese. L’Europa critica sempre la Cina per il suo dispotismo, ma stanno facendo lo stesso, esclusivamente per mantenere in piedi un’istituzione che si regge solo su uno stuzzicadenti".
Che visione ha per il futuro?
"Penso che nei prossimi 5-10 anni ci saranno molti attacchi alla società perché c’è molto scoramento tra le persone. In più l’aumento dell’inflazione e della disoccupazione saranno fattori decisivi per questa crisi. L’intelligenza artificiale potrà aiutare, non ridurrà i posti di lavoro, darà più strumenti ai lavoratori per fare meglio. Il problema europeo è che sta ostacolando lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, lasciando tutto in mano agli Stati Uniti e alla Cina".
Lei ha avuto modo di incontrare Trump e di parlare con lui, che impressione le ha fatto?
"È sicuramente un personaggio particolare, sopra le righe, non le manda a dire a nessuno e questo dà molto fastidio. Io però ero molto pessimista sugli Stati Uniti dopo la presidenza Biden che è stata molto aggressiva sul settore delle criptovalute e ha stampato molto denaro facendo aumentare il debito pubblico a dismisura. Ora con Trump le cose sembrano cambiate, vediamo cosa succederà in futuro".