sotto falso nome

Facebook sfida Ello e lancia un'app che consente l'anonimato degli utenti

Il progetto non è ufficiale, ma nel giro di poche settimane sarà disponibile l'app che rivoluzionerà le politiche dell'azienda californiana

08 Ott 2014 - 18:32
 © ansa

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Facebook si dà all'anonimato: il social network che ha fatto la sua fortuna sulle identità, almeno sulla carta, reali (e sui dati dei propri utenti i suoi guadagni), sembra fare marcia indietro. O almeno vuole esplorare altre direzioni, anche in considerazione dell'emergere di nuovi social anonimi come Ello. Nel giro di poche settimane verrà lanciata un'applicazione che consente di interagire senza usare il proprio profilo "ufficiale": lo rivelano al New York Times due fonti - anonime a loro volta perché non avevano ricevuto l'autorizzazzione a parlare del progetto.

E' il lontano 2004 quando Facebook appare per la prima volta nella rete. La vera novità, che lo pone subito al di sopra delle altre piattaforme web come MySpace, Netlog ed altre, è una: il fatto che su Facebook comparissero nomi veri, di persone vere, che raccontavano quello che stavano realmente facendo. Rotta quell'atmosfera di anonimato caratteristica dello spazio virtuale, popolato fino ad allora da avatar e alter ego, si aveva per la prima volta l'impressione di essere davvero in costante compagnia dei propri amici reali.

Sono passati dieci anni e un miliardo di utenti sotto i ponti di Facebook. Internet non è più dominio di seconde personalità (o almeno, lo è ancora ma solo in determinati "luoghi"): l'avvento degli smartphone, dei geolocalizzatori, di social network come Twitter e LinkedIn, basati sulla fiducia e sulla verificabilità della data identità di una persona, hanno contribuito a trasportare il mondo vero online, erodendo lo spazio di quella comunità che viveva sotto la protezione dell'anonimato negli spazi aperti del far west virtuale.

Pare che la nuova app sia stata introdotta per far fronte all'emergere di un nuovo social, Ello, simile a Facebook per origini e scopi ma senza l'obbligo della identità verificabile. Chris Cox, responsabile capo prodotto di Facebook, sostiene che l'obiettivo del nuovo prodotto è far sentire gli utenti più liberi di discutere problematiche delicate, senza il timore di essere riconoscibili. Sarebbe quindi un incentivo alla libertà di parola. C'è da chiedersi però come potranno gestire il traffico di dati anonimi in relazione alle richieste dei pubblicitari, che su Facebook pesano non poco.

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