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Facebook, no dellʼEuropa a Moments: lʼapp violerebbe la privacy degli utenti

Sotto accusa il sistema di riconoscimento facciale utilizzato sulle foto. Per gli Stati Uniti non è un problema, ma nellʼUe le regole sono diverse

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Niente Europa per Moments, almeno a breve. La nuova app di Facebook, che riconosce riconosce i volti degli amici immortalati nelle fotografie e permette di sincronizzare la galleria con le loro, è stata fermata dall'Ue per problemi legati alla privacy. "I regolatori ci hanno detto che dobbiamo offrire la scelta di abilitare il riconoscimento facciale", ha detto Richard Allan, capo dell'European policy di Facebook. "Al momento non abbiamo questa opzione".

Differenze tra Usa e Ue - La tecnologia del riconoscimento facciale, usata da Facebook anche per taggare le foto pubblicate sul social network "madre", già nel 2012 era stata disabilitata in Europa proprio per venire incontro alle normative dell'Unione sulla privacy. Un problema finora non presente negli Stati Uniti, che solo adesso stanno affrontando - e con scarsi risultati - un dibattito sulla questione.

Come funziona Moments - L'app sfrutta le tecnologie di intelligenza artificiale come la geolocalizzazione e il riconoscimento facciale di quanti dispongono di un account Facebook. Dopo questo primo passaggio, però, il social network non è più necessario. Gli scatti possono essere condivisi in tempo reale con i presenti che già utilizzano l'app, mentre tutti quelli che non l'hanno ancora scaricata sono raggiunti da una notifica via Messenger che li invita al download.

Il tentativo di difendere la privacy - Le foto caricate su Moments (e questo è un aspetto tutt'altro che secondario) sono visibili soltanto a chi era presente all'evento immortalato. Niente condivisione con tutta la rete, quindi, come avviene invece per le immagini caricate su Facebook.

Le parole dell'azienda - "Abbiamo progettato l'app affinché le foto private e gli amici che vi vengano riconosciuti non siano salvate sui nostri server a meno che non si scelga di sincronizzarle con i propri contatti", spiega la società di Mark Zuckerberg. Un'iniziativa che ai vertici dell'Unione europea non è bastata.