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Skype censura le telefonate cinesi

Anche il colosso del Voip si arrende

16 Gen 2006 - 11:35

La potenza e l'aggressività della censura cinese continuano a mietere vittime illustri su Internet. Dopo Yahoo! e Miscrosoft anche un altro big dell'hi-tech si piega infatti alle richieste oscurantiste del governo cinese. Stando a quanto riferito dal sito specializzato Zeusnews, anche il colosso della telefonia via Internet Skype avrebbe deciso di assecondare le "esigenze" del regime e di filtrare le chiamate effettuate tramite il suo software in Cina.

Inizialmente, i manager del più diffuso sistema VoIP al mondo avevano rifiutato qualsiasi accordo con Pechino, ma poi hanno dovuto cedere alle pressioni delle autorità. Spaventati dalla possibilità di perdere uno dei più ricchi e promettenti bacini d'utenza della Rete, i vertici di Skype hanno deciso di filtrare in Cina le parole considerate "politicamente scorrette" dal governo.

Tra i termini oscurati dal gestore spiccano alcune voci importanti quali "Dalai Lama" o "Fanlu Gong", la setta religiosa basata sulla ginnastica che ha più di cento milioni di adepti e che il governo cinese combatte anche con il carcere e la tortura, ma la lista nera del regime è molto lunga.

Tecnicamente parlando, quando un cinese pronuncerà i termini "vietati", il software di Skype riconoscerà il vocabolo proibito e lo coprirà automaticamente con un miagolio digitale o con un abbassamento improvviso del tono della conversazione. La grande muraglia elettronica di Pechino ha colpito ancora.

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