Lo sparatutto campione di incassi riparte con una nuova trilogia
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Halo è una di quelle serie che non hanno bisogno di tante presentazioni anche per i meno "smanettoni". Master Chief, il suo mitico e in qualche modo mitologico protagonista, è diventato un'icona pop come altri personaggi dei videogame. Forse non sarà Lara Croft, ma le 46 milioni di copie vendute in 11 anni, parlano per lui. Anche perché Halo, prima di tutto, è un grande affresco fantascientifico che rappresenta per i videogiochi quello che Guerre Stellari ha rappresentato per il cinema: un universo coerente nel quale bene e male si affrontano e spesso si mescolano. Cinque anni fa, con il terzo capitolo della serie, l'abbiamo lasciato fluttuare nella galassia, ibernato come nella migliore tradizione. Ora è giunto il momento di svegliarlo e di indossare nuovamente la sua armatura, marchio di fabbrica della serie che affascina per quell'alone di mistero che da sempre contraddistingue chi la indossa e di cui non si vede mai il volto.
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Tante cose sono cambiate in questi anni. Prima fra tutte, c'è stato un passaggio di testimone tra il team Bungie, inventore della serie, e le 343 industries. Un testimone scomodo, perché l'attesa intorno a questo titolo è davvero altissima. Ed è il caso di sgomberare subito il campo dai dubbi: ne è valsa la pena. Perché Halo 4 non è perfetto, ma è tutto quello che i fan della serie sognavano: un nuovo inizio per la serie ma senza stravolgimenti, restando, a volte fin troppo, nel solco della tradizione tracciata dagli altri episodi.
L'approccio col gioco è mozzafiato. Intanto perché a fare da traitte d'union tra il terzo episodio e questo, c'è un vero e proprio film pyubblicato ad episodi online e chiamato Halo Forward Unto Dawn. Una pellicola di oltre un'ora che racconta gli esordi di Master Chief sul campo di battaglia e ci permette di capire le motivazioni di uno dei personaggi che si incontrerà più avanti nel gioco. Gioco che è strutturato fondamentalmente in quattro parti: la campagna, il multiplayer, le Spartan Ops e l'area "creativa".
Partiamo proprio dalla campagna, che abbiamo potuto testare a fondo, finendo il gioco. Non sveleremo nulla della trama per non rovinare la sorpresa, ma basti sapere che le vicende girano intorno a due questioni fondamentali. La prima è il degrado di Cortana, l'intelligenza artificiale che ormai è parte di Master Chief. Il suo tempo è scaduto, ma il nostro eroe cercherà in tutti i modi di ripararla, a volte anche contro ogni logica. La seconda domanda è posta in apertura: che differenza c'è tra una macchina e un essere umano? Ma soprattutto: un superguerriero come Master Chief che si muove in bilico su questo filo sottile, può dirsi totalmente umano? Questi due quesiti filosofici fanno da sfondo a una dozzina di ore di sparatorie in una serie di ambienti molto diversi tra loro, anche da un punto di vista di suggestione estetica. Si passa, infatti, da strutture futuristiche piuttosto canoniche a deserti o jungle decisamente più interessanti e affascinanti.
Ai nemici classici, Covenant, si affianca una serie di nuove creature che avremo preso il "piacere" di conoscere. Ed è qui una delle prime, forti innovazioni del gioco. I nuovi avversari, infatti, permettono anche di introdurre tutta una serie di armamenti decisamente interessanti e divertenti da utilizzare e maneggiare. L'arsenale di Master Chief, insomma, si allarga e di parecchio. Ne beneficia l'azione sul campo e la varietà in generale. Perché nonostante il cambio alla guardia, Halo riesce a mantenere uno dei suoi punti di forza: grazie all'intelligenza artificiale (e al numero dei nemici) ogni scontro a fuoco fa storia a sé ed è fondamentalmente irripetibile, soprattutto ai livelli più elevati.
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D'altro canto, Halo 4 ha una vena più "intimista" rispetto agli altri episodi. Se c'è un difetto, è la scala ridotta del conflitto. I livelli in cui siamo accompagnati da un vero e proprio esercito, infatti, sono i più divertenti, anche se l'essere sempre "one vs all" dà il senso pieno della missione di Master Chief e rende i combattimenti molto più tattici. I mezzi che si possono usare, inoltre, sono tantissimi, dai warthog ai carri armati, da torrette ad astronavi, fino a un esoscheletro che farà brillare gli occhi e sogghignare ogni giocatore che si rispetti.
La grafica, poi, aiuta ad immedesimarsi. Il livello è altissimo e tocca il suo apice nelle scene di intermezzo in computer grafica che a volte sembrano un film, tanta è la cura nei volti e nei volti e nei dettagli dei personaggi. Ma anche durante il gioco, tutto funziona a meraviglia. Il motore riesce a muovere un numero mostruoso di poligoni senza la minima incertezza. Anche nelle situazioni più confuse, non c'è l'ombra di un rallentamento e all'aperto gli ambienti sembrano sterminati, con un campo visivo letteralmente di chilometri. Davvero ottimo il lavoro di 343 che è riuscita nel difficile compito di restare fedele all'originale, soprattutto nei covenant, ma senza rinunciare a tocchi di classe e personalismi. Ottima come sempre la colonna sonora, con musiche maestose che accompagnano l'azione, così come gli effetti sonori. Strepitose le voci in inglese dei protagonisti, mentre non abbiamo ancora potuto testare quelle italiane: il gioco, comunque, uscirà completamente doppiato nella nostra lingua.
Ma la campagna è solo una goccia nel mare magnum in cui Master Chief sguazza felice. Perché Halo 4 dà l'idea fin da subito di essere un gioco enorme, capace di durare letteralmente anni. Tutti i capitoli, intanto, possono essere giocati in modo coperativo fino a quattro giocatori. I livelli di difficoltà sono i soliti quattro e cambiano radicalmente l'approccio al gioco, così come la possibilità di introdurre i teschi, ossia dei malus che rendono ogni partita una vera e propria sfida.
Una volta archiviata la campagna, però, comincia tutto il resto. Il multiplayer, infatti, è il vero pezzo forte del gioco. Le modalità competitive sono molte, dal tutti contro tutti agli scontri a squadre su piccola e grande scala, fino al classico cattura la bandiera. Ma se non bastasse, esiste un'altra appendice chiamata "Spartan Ops". Si tratta di contenuti rilasciati a cadenza regolare composti da micro campagne di cinque missioni ciascuno giocabili o in singolo, ma lo sconsigliamo, oppure in multiplayer. Sono battaglie su mappe molto grandi con obiettivi che vanno dallo sterminare i nemici all'infiltrarsi quasi furtivamente dietro le linee dei covenant. Affrontano, a livello di trama, lo stesso periodo storico delle vicende narrate, ma da altri punti vista. Ogni spartan ops aggiunge una decina di ore almeno e vale la pena di essere giocato.
E siamo all'ultimo punto del gioco: la possibilità di personalizzazione estrema. Non solo è possibile cambiare il proprio Spartan a piacimento, ma è anche possibile girare video delle proprie partite e metterli in rete oppure scattare fotografie. E anche creare mappe dettagliate da sottoporre poi all'attenzione della comunità che le giocherà e le giudicherà. Insomma, con Halo 4 è possibile trasformarsi in demiurghi e inventare in qualche modo una storia oppure semplicemente delle sfide. Una possibilità che non tutti prenderanno in considerazione, ma che sarà gradita a chi non si limita a giocare.
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Purtroppo le modalità multiplayer abbiamo potuto solo scalfirle, visto che fino al lancio del gioco (6 novembre) i server sono praticamente vuoti. Ma resta l'impressione di una vastità che si è vista raramente. A dire la verità, non mancano i difetti. Intanto la trama per quanto interessante, è stereotipata. E dopo l'uscita di Mass Effect, tutto quello che riguarda la fantascienza sembra un po' più già visto. La sensazione di deja-vu, talvolta, è dirompente e le sorprese diciamo che non abbondano, anche se il rapporto con Cortana è di una profondità forse mai vista nella serie. D'altronde la fantascienza ha il suo linguaggio e Halo lo parla a meraviglia. Anzi, a volte ne sembra un interprete persino troppo rigido. Così come il rispetto per la tradizione a tratti è palpalibile. Sembra che 343 abbia tenuto il freno a mano tirato per non scontentare nessuno, soprattutto i giocatori di vecchia data. Ma questo è il primo capitolo di una nuova trilogia. Il primo passo verso nuove frontiere. Un passo mosso con ben poche incertezze. D'altronde Master Chief è così: un soldato che va dritto verso il suo obiettivo. Centrandolo sempre, costi quel che costi.
HALO 4
Piattaforma: Xbox 360
Genere: sparatutto in prima persona