Una ricerca di SWG per Zurich fotografa un Paese sempre più cosciente delle necessità di protezione da invecchiamento e non autosufficienza
Cambia il volto dell’Italia e l’approccio degli italiani al proprio futuro. Sempre più consapevoli dell’invecchiamento della popolazione e della fragilità delle reti familiari, i cittadini iniziano a considerare strumenti concreti per affrontare queste trasformazioni. È quanto emerge dalla ricerca “Tra risparmio e salute: la nuova mappa dei bisogni di protezione degli italiani”, realizzata da SWG per conto di Zurich Italia su un campione di oltre 2.000 persone tra i 25 e i 65 anni.
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Oltre il 70% degli italiani riconosce oggi un ruolo fondamentale alle compagnie assicurative nel rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente aspettativa di vita. Le polizze vengono sempre più viste come strumenti centrali di pianificazione responsabile. “Non è con il fatalismo che ci si protegge dagli imprevisti - ha commentato Renato Antonini, CEO di Zurich Investments Life - È confortante vedere che le nuove generazioni stanno sviluppando maggiore consapevolezza e fiducia nelle assicurazioni. La longevità e il calo demografico avranno un impatto diretto sulla sanità pubblica: è fondamentale costruire basi solide per sé e per la propria famiglia”.
La Gen Z è la generazione più consapevole
Contro ogni stereotipo, è proprio la Gen Z – giovani tra i 25 e i 29 anni – a dimostrarsi la più attenta ai cambiamenti demografici e ai loro effetti sul sistema sanitario. Ben il 79% ritiene probabile che nei prossimi anni longevità e calo delle nascite trasformeranno radicalmente il welfare italiano. Un segnale di maturità che, secondo Zurich, rafforza il ruolo del settore assicurativo come alleato stabile nella vita delle persone. “C’è una nuova cultura della protezione che sta prendendo forma - conclude Antonini - Le compagnie oggi hanno l’opportunità – e la responsabilità – di costruire fiducia, semplificare scelte e accompagnare le persone nel tempo. Non ci limitiamo a proteggere: ci prendiamo cura”.
Non autosufficienza e caregiver: emergono nuovi bisogni
Un altro tema centrale emerso dalla ricerca riguarda la non autosufficienza e il ruolo dei caregiver familiari. Il 41,5% degli italiani dichiara di non sapere come gestire una situazione in cui dovesse diventare un peso per i familiari. Oltre il 52% si sente impreparato ad affrontare la perdita dell’autonomia senza un adeguato supporto. Una situazione che grava anche sui circa 7 milioni di caregiver presenti in Italia, che spesso affrontano il loro ruolo in solitudine. Il 67% di loro prova sconforto pensando alla propria condizione, e denuncia ripercussioni sul benessere psicologico (48,3%), sul tempo libero (48,1%) e sulla stabilità economica (41,3%).
Una nuova idea di protezione: accanto alle persone, non solo con i numeri
In questo contesto, Zurich propone un modello evoluto di protezione che va oltre la mera copertura economica. “Ci siamo chiesti come essere d’aiuto anche quando i bisogni non sono solo economici - spiega Antonini - Con le nostre soluzioni vogliamo affiancare chi si prende cura, offrendo ascolto e orientamento nei momenti più difficili”.
Assicurazioni accessibili: ma il pregiudizio resta
Nonostante la crescente sensibilità, la ricerca mette in luce un ostacolo culturale: quasi un italiano su due sovrastima il costo di una polizza vita, immaginando cifre elevate. In realtà, fanno notare da Zurich, molte soluzioni oggi hanno costi comparabili a quelli di un abbonamento streaming. Un esempio è la polizza 4Care, pensata per la non autosufficienza, disponibile a poco più di 10 euro al mese. “C’è ancora troppa confusione sui costi reali delle coperture assicurative - osserva Antonini - Più che una barriera economica, si tratta di un limite di conoscenza e familiarità.”
La polizza vita supera l’investimento immobiliare
La cultura assicurativa in Italia sta cambiando. La ricerca evidenzia come le polizze Vita siano oggi considerate dagli italiani più efficaci degli investimenti immobiliari per affrontare le incertezze future. Cresce anche l’interesse verso coperture specifiche: quasi il 40% degli intervistati senza assicurazione si dice interessato a una polizza TCM (Temporanea Caso Morte), mentre il 50% guarda con attenzione alle polizze LTC (Long-Term Care), che offrono supporto in caso di perdita di autosufficienza.
Si tratta di un cambio di prospettiva significativo: le assicurazioni non sono più percepite come strumenti di nicchia legati a eventi estremi, ma come leve concrete per tutelare se stessi e i propri cari anche nei momenti più critici della vita.