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Trasferirsi in periferia pur di avere il giardino: la casa ideale degli italiani dopo il lockdown

Il sito Casa.it ha realizzato lo studio “La casa che vorrei”, in cui emergono le nuove preferenze su questo tema: si cercano abitazioni più spaziose e luminose, vicino agli spazi verdi

 casa

Decidere di acquistare una nuova casa è un passaggio importante, dietro al quale ci sono desideri, sogni, speranze, aspettative, esigenze da soddisfare. Il sito specializzato Casa.it ha effettuato la ricerca “La casa che vorrei” proprio per comprendere le preferenze degli italiani di oggi, in un contesto storico ed economico particolare, per capire come dovrà svilupparsi l’offerta di case nel futuro. Dallo studio emerge che la nuova priorità degli italiani, dopo il lockdown, è il giardino: per averlo sono disposti anche a trasferirsi in periferia. 

L’acquisto della prima casa resta la priorità - Il lockdown ha generato una nuova domanda di case: oltre il 10% degli intervistati afferma che l’idea di cambiare abitazione è nata durante i mesi di chiusura. Nonostante la forzata condizione tra le mura domestiche abbia fatto emergere nuove esigenze, le motivazioni alla base dell’acquisto o dell’affitto non sono cambiate. L’acquisto della prima casa resta la motivazione principale per comprare, con il 75% delle preferenze: il 42% acquisterebbe un'abitazione per la prima volta, il 27% per sostituire la prima casa con una più grande e il 6% per avere invece una più piccola.

 

L’affitto viene infatti considerato dagli italiani una scelta temporanea: per il 29% è una scelta momentanea in attesa di acquisto, il 16%  preferisce l’affitto per poter cambiare appartamento e indirizzo secondo le necessità, il 15% per motivi di lavoro. Solo l’8% dichiara disinteresse verso la proprietà della casa. L’acquisto della casa per gli italiani è quindi una necessità costante e immutata. 

 

Complice il salto digitale verificatosi durante il lockdown, si riscontra un crescente interesse verso gli strumenti tecnologici per cercare casa: l’86% afferma che prima di visitare di persona un’abitazione, preferisce dare uno sguardo dalla piattaforma online.

 

Case più grandi vicine agli spazi verdi -  L’esigenza di una casa più grande è molto sentita, tanto che le persone sarebbero disposte a trasferirsi in zone più periferiche per soddisfarla. Il 62% infatti dichiara che prenderebbe in considerazione, a parità di spesa, di comprare o affittare una casa in una zona meno centrale rispetto a quella in cui attualmente vive per avere più spazio a disposizione. Gli italiani cercano poi case vicine a servizi: al primo posto delle preferenze gli spazi verdi (60%), al secondo posto il supermercato (58%), al terzo posto negozi (51%), al quarto i mezzi pubblici (48%).

 

Giardino privato e box in cima alle caratteristiche della casa ideale - Per gli italiani è essenziale il giardino privato, che con il 58% è al primo posto delle preferenze, a seguire, il box/garage (51%), la cucina abitabile (48%), il terrazzo (47%), il soggiorno (46%), la cameretta per i figli (45%) e due o più bagni (45%). Dall’analisi emerge che gli italiani cercano soprattutto una casa luminosa (65%), con riscaldamento autonomo, (59%) e una bella vista (48%), più grande di quella attuale (40%), con connessione internet veloce (40%) e aria condizionata (39%). 

 

Anche il cohousing attira l’attenzione degli italiani: il 43% degli intervistati afferma che vivrebbe insieme ad altre persone (8%) o di prendere in considerazione questa ipotesi (35%) pur non avendo mai pensato a questa eventualità prima del lockdown. Questa soluzione probabilmente raccoglie l’interesse degli italiani, segnati dall’esperienza di solitudine della quarantena, perché permette di condividere la quotidianità e di ampliare la socialità.

 

Cambierà la percezione della casa - “Ci troviamo di fronte a una crisi senza precedenti”- commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari - “che, inevitabilmente, comporterà un cambiamento nel modo di percepire l’abitazione da parte delle persone, accentuando tutte quelle tendenze verso il green, la sostenibilità o lo smart living che erano già in fase di sviluppo. La casa verrà comunque considerata un bene di prima necessità, su cui investire nel tempo, ma muterà in misura determinante il rapporto che la gente avrà con essa, in un processo di rivalutazione dello spazio fisico, con una maggiore sensibilità verso le dimensioni e una ricerca di ambienti più grandi, ben connessi e serviti”.

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