Per le aziende italiane la trasformazione sostenibile è ancora troppo debole
Presentato "Sostenibilità alla sbarra", un report sullo stato di avanzamento della trasformazione sostenibile delle imprese e sulle influenze che orientano i consumi
Il “Comunicatore Italiano” ha presentato "Sostenibilità alla sbarra", un report sullo stato di avanzamento della trasformazione sostenibile delle imprese e sulle influenze che orientano i consumi. I dati concreti dimostrano che l’impegno generale per la trasformazione sostenibile è blando e influenzato dal marketing.
Guardando alle aziende che hanno redatto un bilancio di sostenibilità si notano diversi trend: il totale dei bilanci di sostenibilità pubblicati in Italia non superano i 2mila, mentre una pubblicità su cinque parla di sostenibilità; il rapporto tra i bilanci di sostenibilità pubblicati e le imprese con più di 20 addetti risulta pari all'1,76%; neanche un terzo delle 1.915 principali imprese italiane (classifica Mediobanca), il motore dell'economia italiana, presenta un bilancio di sostenibilità.
Il 18,2% delle prime 345 banche italiane presenta un bilancio di sostenibilità. Il 27,6% delle 76 società di assicurazione presenta un bilancio di sostenibilità. Una pubblicità su cinque parla di sostenibilità: parlare tanto di sostenibilità è servito a poco se questa è la realtà.
L'impegno generale per la trasformazione sostenibile è blando e troppo stressato dal marketing. Autori di questa analisi storica per il mercato italiano e in particolare per il Made in Italy sono stati Francesco Tamburella, ConsumerLab , che da 10 anni è il centro studi indipendente specializzato nelle analisi della produzione del consumo sostenibile, e Pier Domenico Garrone, fondatore de "Il Comunicatore Italiano", primo marchio della web reputation e dell’economia digitale.
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