Sul pessimismo pesa l'instabilità lavorativa ed economica, secondo un'indagine condotta da Adnkronos Q&A. Il ministro Calderone: "Serve un patto per giovani, donne e caregiver"
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Niente figli, siamo italiani (e pessimisti). Questo il quadro che emerge dal sondaggio Demografia, un patto tra generazioni, realizzato da Adnkronos Q&A. E' la posizione emersa da un'indagine su 5.000 persone, un dato che evidenzia tutte le paure di una popolazione che guarda al futuro senza troppa fiducia. D'altronde per costruire il domani sarebbe necessaria una generazione nuova, pronta a prendersi responsabilità. Ma i giovani sono pochi e proprio il progressivo invecchiamento demografico del nostro Paese è uno delle ragioni che agitano il sonno del 75% degli intervistati. Cosa frena davvero gli italiani dal procreare? Secondo il sondaggio le ragioni del costante decremento delle nascite sono tante ma tutt'altro che inedite. Un' insicurezza figlia dell'instabilità economica inibisce gran parte di chi ha risposto: il 43% indica la paura del futuro come causa principale della denatalità mentre il 29% punta il dito contro il lavoro precario e il 22% segnala i costi troppo elevati per mantenere un figlio.
In un videomessaggio, si è occupata della questione anche il ministro delle Politiche sociali Elvira Calderone, che suggerisce delle soluzioni: "La crisi demografica condiziona profondamente il futuro del Paese, incidendo su economia e coesione sociale. Dobbiamo rafforzare l’occupazione e le competenze, soprattutto per giovani e donne, e sostenere un sistema di welfare che permetta di conciliare lavoro e famiglia".
Riuscirci è necessario ma forse i nostri stessi connazionali paiono aver perso ormai anche la speranza in un cambio di passo: il 76% delle persone intervistate ritiene che tra vent’anni la propria condizione sarà peggiore rispetto a oggi. L'87% teme addirittura di non ricevere una pensione adeguata – o di non riceverla affatto. Quel misero 13% che si professa tranquillo sul proprio futuro rappresenta quindi ormai una minoranza di inguaribili ottimisti da preservare per quanto a serio rischio estinzione. Eppure va detto che gli italiani non si crogiolano nel loro pessimismo, non hanno intenzione di guardare la nave affondare senza fare nulla, anzi.
Cresce in questo senso la voglia di ampliare la propria educazione finanziaria: il 60% degli intervistati dichiara che vorrebbe imparare a gestire meglio le proprie risorse, preferibilmente a partire dalla scuola. E, se proprio si dovesse arrivare a un certo punto a non poter fare tutto da soli, la speranza comune è che almeno ci sia un caregiver pronto a darci una mano. Questo l'appello di una persona su quattro, già obbligata ad occuparsi spesso da sola di un familiare non autosufficiente. Ben il 58% degli interrogati lamenta l’assenza di qualsiasi forma di aiuto, in un contesto dove appena il 6% riconosce invece un sostegno pubblico, e solo il 2% afferma di ricevere un supporto da parte del proprio datore di lavoro. Dal sondaggio emerge insomma l'affresco di un popolo che fa fatica a comprendere come si possa pensare al futuro, quando si convive ogni giorno con la sensazione di non avere le armi per gestire il presente.