Secondo l’annuale Digital News Report del Reuters Institute, i telegiornali Mediaset dominano la classifica della fiducia. Tgcom24 si conferma tra le prime tre fonti di notizie più affidabili. A livello globale cresce l’incertezza sull’informazione
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Il Digital News Report 2025 del Reuters Institute certifica un dato importante per il panorama mediatico italiano: i telegiornali Mediaset (Tg4, Tg5, Studio Aperto) sono al primo posto per affidabilità secondo gli utenti. Anche Tgcom24 si distingue, guadagnando la terza posizione assoluta tra tutte le fonti d’informazione TV, radio e stampa. Una conferma del ruolo centrale che l’informazione targata Mediaset continua ad avere nel nostro Paese.
Il capitolo italiano del report Reuters mostra un quadro netto: i telegiornali Mediaset sono in testa alla classifica della fiducia con il 38%, seguiti dai TG Rai (37%). L’informazione televisiva tradizionale mantiene dunque una posizione predominante, nonostante l’avanzata delle nuove piattaforme digitali. Un risultato rafforzato anche dal ruolo di Tgcom24, che si colloca da solo al terzo posto assoluto nella classifica generale, superando canali all news come Rai News 24 e SkyTg24. Il dato evidenzia come l’intero ecosistema dell’informazione Mediaset - dai telegiornali televisivi alla piattaforma digitale Tgcom24 - venga percepito dagli italiani come il più affidabile.
Questo primato è particolarmente rilevante in un contesto di trasformazione globale del consumo di notizie. In Italia, infatti, il legame tra pubblico e TG resta forte, consolidato da una percezione di serietà e affidabilità che resiste anche tra le nuove generazioni.
Tgcom24, il sito d’informazione di Mediaset, è tra le testate online più fidate tra quelle incluse nel report. Per il report, Tgcom24 online è secondo per audience settimanale, con il 17% di utenti che dichiara di visitarlo abitualmente, a pari merito con ANSA.it e dietro solo a Fanpage (22%). Un dato che conferma il ruolo centrale di Tgcom24 sia in termini di credibilità sia di diffusione.
A livello mondiale, il Digital News Report 2025 conferma una tendenza preoccupante: l’erosione progressiva della fiducia nel giornalismo tradizionale. Se la media globale resta ferma al 40% per il terzo anno consecutivo, l’impatto dei social media, degli influencer e della disintermediazione continua a ridurre l’autorevolezza percepita dei media istituzionali. In molti paesi, soprattutto negli Stati Uniti, il consumo di notizie avviene ormai prevalentemente attraverso personalità online, creator e piattaforme video. Questo fenomeno alimenta la polarizzazione, complica il lavoro delle redazioni e ridisegna il concetto stesso di “fonte attendibile”.
Tra le tendenze più rilevanti del 2025 c’è l’ingresso dell’intelligenza artificiale nel panorama informativo. Il 7% del campione globale afferma di utilizzare chatbot IA per informarsi, con picchi del 12% tra gli under 35. Tuttavia, la fiducia in questi strumenti è ancora limitata: gli utenti temono scarsa trasparenza, minor accuratezza e potenziale manipolazione. Parallelamente, cresce l’influenza di personalità digitali: il 47% degli intervistati considera influencer e politici tra i principali diffusori di notizie false. Secondo l’ANSA, la percentuale di utenti che consuma notizie video via social è passata dal 52% nel 2020 al 65% nel 2025, a conferma del cambiamento nei formati preferiti e nella logica di fruizione. Un altro dato preoccupante è il crescente "news avoidance" globale: il 40% degli utenti dichiara di evitare le notizie perché hanno un effetto negativo sull’umore o generano ansia, in netto aumento rispetto al 29% del 2017.
In controtendenza rispetto ad altri paesi europei, l’Italia mostra una fiducia relativamente stabile nei media tradizionali. Il dato Reuters aggiornato al 2025 segnala una fiducia complessiva nel sistema informativo al 36%, in crescita di 2 punti percentuali rispetto all’anno precedente. Tuttavia, resta bassa la disponibilità a sostenere economicamente le testate: solo il 9% degli italiani paga per accedere alle notizie online, uno dei dati più bassi tra i paesi dell’Europa occidentale. Questo sottolinea la difficoltà degli editori nel convertire la fiducia in modelli di business sostenibili.
Il Digital News Report rivela che l’81% degli italiani legge le notizie dallo smartphone, confermandolo come principale strumento di accesso all’informazione. Seguono i canali online (68%) e la televisione (65%), che rimane stabile rispetto agli anni precedenti. I social media sono utilizzati dal 39% degli utenti, mentre l’ascolto di podcast di news si ferma al 6% e l’uso di chatbot IA al 4%. Parallelamente, solo il 12% degli italiani consulta fonti cartacee, un crollo significativo rispetto al 59% registrato nel 2013. Le nuove abitudini di fruizione spingono anche la condivisione di notizie: il 26% degli italiani diffonde articoli via social, chat o email, soprattutto tramite WhatsApp e Facebook.