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Marco Rossini : "La sicurezza sul lavoro oggi va di pari passo al confort, alla tecnologia e alla bellezza"

Marco Rossini, presidente e amministratore delegato di Rossini, racconta a TgcomLab come lavora e quali sono le sfide del futuro per il settore dell'antinfortunistica

Lavorare in sicurezza.

È quello che permette di fare a tante realtà italiane ed europee Rossini, azienda bergamasca attiva da oltre cinquant’anni. Fondata nel 1969, si è specializzata nella produzione di abbigliamento da lavoro, Dpi e specifico per il mondo HoReCa, e offre soluzioni di antinfortunistica anche per le condizioni più estreme. Con oltre 12mila referenze, una linea produttiva all'avanguardia e un Sistema di Gestione della qualità certificato, i quattro brand Rossini, Rossini Tech, Rossini Desigm e Angiolina by Rossini rispondono alle diverse richieste in fatto di abiti da lavoro e dispositivi di protezione. In un momento in cui l'attenzione a questi tempi è senz'altro più altra in seguito alla pandemia. Marco Rossini, presidente e amministratore delegato di Rossini, racconta a TgcomLab come lavora e quali sono le sfide del futuro per il suo settore.

Come è arrivato a ricoprire l'incarico attuale?
Sono entrato in azienda dopo gli studi di carattere economico, occupandomi inizialmente della gestione amministrativa e finanziaria per poi con il tempo ampliare l’area di interesse al commerciale, alla logistica/IT e agli acquisti. Dal 1998 con la scomparsa di mio padre ho assunto la piena responsabilità di Rossini, attualmente sono presidente e ceo.


Qual è l'elemento di forza della sua azienda?
Rossini ha una solida reputazione costruita in 52 anni di proficua attività, grazie a un’offerta di prodotti di qualità, all’avanguardia nel settore della sicurezza, proposti a un prezzo competitivo e a un efficiente servizio che permette un’evasione degli ordini in otto ore lavorative.


Quale consiglio dà a chi vuole intraprendere una carriera nel suo settore?
Parliamo di un settore dinamico ed estremamente competitivo, negli ultimi anni, infatti, è cambiato l’approccio: il lavoratore vuole prodotti oltreché sicuri anche belli da vedere e soprattutto confortevoli, realizzati con soluzioni tecniche simili al mondo dello sport. Avvicinarsi a questo settore significa impegnarsi a fondo e studiare i prodotti, il mercato e le logiche del cliente, solo in questo modo si possono avere soddisfazione e un reale ritorno economico. Come dico sempre, ma vale in ogni settore, bisogna “usare la testa”, cogliere le opportunità e acquisire le conoscenze che poi faranno parte della propria “cassetta degli attrezzi”.

 

Come è stato toccato il suo settore dall’emergenza covid?
L’anno del covid è stato molto difficile, a causa del lockdown è calato il mercato dei prodotti tradizionali, mentre i prodotti dedicati alla prevenzione del virus come le mascherine e le tute monouso erano introvabili così, abbiamo iniziato a produrle, con il risultato di aver salvato l’anno con una  flessione solo del 3% grazie anche a un secondo semestre forte.


Come si tiene aggiornato?
Amo le letture economiche e leggo due quotidiani ogni giorno, mi piace sentire il mercato, parlando con le persone e i colleghi imprenditori, capire le tendenze, mi aiuta a elaborare strategie per Rossini.

 

Quanti anni ha e come trascorre il suo tempo libero?
Sono nato proprio nel 1969, anno in cui mio padre ha fondato la Rossini, quindi ho 52 anni, ho 3 figli e mi piace passare il tempo con loro, fare sport come la bicicletta, lo sci e le ciaspole, il tennis e pilates per rafforzare la schiena, adoro il mare, ma anche la montagna.

 

Qual è un aneddoto che le sta particolarmente a cuore?
Non ho in mente un caso specifico, ma ritengo che l’errore sia funzionale alla crescita personale a patto di gestirne le conseguenze senza che si arrivi all’irreparabile, il rischio di accontentarsi del successo raggiunto, al contrario, è quello di “sedersi sugli allori” e non cogliere nuove sfide e opportunità che invece sono la base dell’essere imprenditore. In ogni situazione negativa ci possono essere delle opportunità che possono cambiare radicalmente il nostro futuro, bisogna avere la lucidità e il sangue freddo per vederle, noi nell’era covid abbiamo fatto la nostra prima acquisizione strategica (Giblor’s).

 

Quali sono i progetti futuri dell'azienda?
Usiamo spesso la metafora della griglia, abbiamo tanta carne al fuoco e vorremmo aggiungerne tanta altra, ma il rischio è che qualche pezzo si bruci e quindi bisogna concentrarsi su quello che è più importante, nel nostro caso direi continuo aggiornamento dei prodotti, comprese le scarpe, sviluppo del mercato estero, sviluppo di ulteriori prodotti con Giblor’s, ulteriore spinta negli investimenti di comunicazione e potenziamento della produzione. Il 6 dicembre sarà una data molto importante per la nostra azienda in cui andremo a celebrare il centenario della nascita del fondatore Emilio Rossini e durante la quale lanceremo una collaborazione speciale con l’artista internazionale Michael Raivard che prenderà il via il 18 gennaio 2022.

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