STORIE DI SUCCESSO

Corrado Cagnola: "Il segreto di un brand di successo? Un prodotto di qualità e persone che crescono con noi"

L'Amministratore Delegato di KFC Italia racconta la strategia di espansione continua tra innovazione e tradizione

di Paola Coppola
29 Mar 2025 - 07:52
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© Tgcom24
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Una ricetta segreta inventata negli anni '40 per uno dei piatti più amati al mondo: il pollo fritto di KFC ha conquistato i palati di milioni di persone grazie all'Original Recipe, la famosa miscela di erbe e spezie ideata dal Colonnello Harland Sanders. Questa combinazione unica di sapori, ancora oggi preparata seguendo scrupolosamente la formula originale, ha trasformato un semplice piatto in un fenomeno globale. La società, parte del gruppo Yum! Brands Inc, deve proprio a questo inimitabile mix il suo affermarsi come leader mondiale nel settore della ristorazione veloce. Ogni giorno negli oltre 30mila ristoranti in più di 145 paesi i cuochi KFC preparano il pollo al momento, lavorandolo a mano e seguendo con cura tutti i passaggi, dalla panatura fino alla cottura, per ottenere un prodotto fragrante e irresistibile. In Italia, KFC è presente dal 2014 e conta oggi 120 ristoranti in 16 regioni. Di questi, venti sono a gestione diretta da parte del Corporate Franchisee. Corrado Cagnola, amministratore delegato di KFC Italia, ha raccontato a TgcomLab gli obiettivi e i valori dell'azienda.

KFC è un'icona globale del fast food con una storia lunga e di successo. Quali sono i valori che vi hanno permesso di affermarvi in tutto il mondo e di crescere rapidamente anche in Italia?
Il principale punto di forza di KFC nel mondo e in Italia è il prodotto. Il nostro pollo fritto è il migliore, solo pezzi di pollo intero, non ricomposto, e ha un gusto unico grazie alla ricetta originale inventata dal Colonnello Sanders, fondatore di KFC. Inoltre è croccante, è pensato per la condivisione, attraverso il consumo nel nostro iconico bucket, è divertente. In Italia per affermarsi nel mercato del food, che è molto esigente, non basta un brand, serve un prodotto di qualità, altrimenti non c'è molto spazio di crescita. Noi siamo partiti avvantaggiati: non solo abbiamo portato in Italia un brand americano molto riconoscibile, noto e atteso, ma abbiamo proposto e continuiamo a proporre il pollo fritto migliore.

Il vostro pollo fritto è un prodotto distintivo, con una ricetta segreta creata dal Colonnello Sanders. Come riuscite a mantenere qualità, autenticità e gusto in ogni ristorante, rispettando questa tradizione?
L'Original Recipe del Colonnello è la stessa di 80 anni fa, che prevede una panatura speciale arricchita con un mix di 11 erbe e spezie, ancora oggi segreto. Il nostro pollo viene preparato a mano dai nostri cuochi tutti i giorni nelle cucine dei ristoranti, secondo regole e standard di qualità e di preparazione molto precisi. Un insieme quindi di rigore e di "fatto a mano" che consente di ottenere il prodotto gustoso, croccante, fragrante e sicuro che piace a tutti. Facciamo molta formazione: questa è la chiave che consente alle persone che lavorano nei ristoranti KFC di apprendere il metodo, la cura, l'attenzione ai dettagli che porta ad avere una qualità costante in tutti gli store.

La recente campagna "NOggets" segna un importante passo avanti nella vostra strategia di comunicazione in Italia. Come è nato questo prodotto e cosa lo rende unico rispetto ai classici nuggets?
Anche i nostri nuggets, a differenza di tutti quelli sul mercato, sono preparati con pezzi interi di filetto di pollo, impanati a mano ogni giorno secondo la ricetta originale e fritti al momento. Per questo sono migliori di tutti gli altri. E per questo si chiamano NOggets: perché dicono NO alle preparazioni precotte, NO al pollo macinato e ricomposto, NO al gusto tutto uguale. Il nostro obiettivo è quello di offrire un'esperienza di gusto impossibile da trovare altrove, e per farlo puntiamo sempre al massimo della qualità. Succede con tutto il nostro pollo, e quindi anche con questo prodotto. I NOggets sono una vera novità nel mondo dei nuggets, in tutti i sensi, e solo noi potevamo proporla.

La nuova campagna crossmediale dimostra che avete scelto di puntare su una comunicazione più audace e cinematografica.
La campagna NOggets segna un passaggio importante per la comunicazione di KFC in Italia, a cominciare dal tono di voce che è graffiante, divertente e assertivo, per un prodotto davvero unico. Lo stile dei video scelto dal regista italiano William9 è raffinato e cinematografico, è stato molto apprezzato sui canali digitali ma viene ulteriormente valorizzato dal mezzo televisivo. Un uso sapiente della regia, che alterna campi ravvicinati, tracking shot e camera a mano, luci calde e contrasti decisi rendono perfettamente l'atmosfera della cucina di un ristorante KFC dove si muovono i protagonisti. Si tratta di uno chef e una sous-chef, che dice NO ai nuggets senza anima e senza gusto, NO alle "pappettine di pollo", NO al cibo precotto. E da qui il claim "No gusto fake, no pollo shake", perché i NOggets sono impanati a mano e fritti al momento, uno diverso dall'altro, con l'inconfondibile croccantezza di KFC.

La sostenibilità è un tema sempre più centrale nella ristorazione. Quali iniziative ha intrapreso KFC Italia per ridurre l'impatto ambientale e rendere più sostenibile la vostra filiera produttiva?
Siamo stati la prima impresa del fast food, e siamo ancora oggi l'unica in Italia, a realizzare un progetto di recupero e donazione delle eccedenze alimentari dai nostri ristoranti, in collaborazione col Banco Alimentare. Si chiama Progetto Harvest e l'abbiamo lanciato nel 2017, poco dopo essere sbarcati in Italia. Ci consente di valorizzare il prodotto che a fine giornata resta invenduto, ma è ancora molto buono, donandolo a organizzazioni che sul territorio aiutano le persone in difficoltà. In tutti i nostri store le persone che lavorano nelle cucine sono attente a produrre quanto serve per le richieste dei clienti, evitando quindi di generare sprechi: e questo è il primo gesto di sostenibilità. Però a volte una piccola parte di pollo già cotto rimane invenduta: questa parte viene raccolta e congelata seguendo un protocollo molto rigoroso per garantire la sicurezza alimentare, e poi consegnata alle organizzazioni caritative sul territorio. Sempre in tema di sostenibilità, abbiamo lavorato per la riduzione della plastica monouso nei nostri locali e sollecitiamo i clienti a portare via il pollo che dovesse avanzare.

Con l'espansione prevista di 30 nuove aperture nel 2025, quali regioni italiane saranno coinvolte e quale impatto prevedete sul mercato locale?
Vogliamo consolidare la nostra presenza nelle 16 regioni in cui già abbiamo i nostri ristoranti, e abbiamo l'ambizione di allargarci anche a quelle che mancano. I nuovi store verranno aperti soprattutto nei centri cittadini (circa il 52% delle nuove aperture), a cominciare da Roma dove stiamo lavorando con un ritmo intenso e dove apriremo nei prossimi mesi il primo flagship store del brand in Italia, il terzo fuori dagli Stati Uniti, a conferma dell'importanza del nostro mercato anche per la Corporation. Continueremo ad aprire naturalmente anche nei centri commerciali di fascia alta, e poi nel canale travel (stazioni e aeroporti) e con il format del drive. Tutto questo ci consentirà di creare nel 2025 oltre 800 posti di lavoro in Italia, e questo per me è uno dei risultati più importanti. Anche perché contribuiamo a un'occupazione di qualità: possiamo dare lavoro anche a chi non ha nessuna esperienza perché le nostre persone vengono formate internamente, imparano non solo un mestiere ma anche competenze che vanno al di là del loro ruolo specifico e che si porteranno dietro nella vita. Offriamo possibilità di crescita all'interno della nostra azienda: sono molte le storie di dipendenti che hanno iniziato friggendo il pollo e sono diventati area manager o che lavorano ora nell'headquarter.

Guardando al futuro, quali sono i prossimi obiettivi di KFC Italia?
Continuare a crescere per portare il nostro pollo fritto sempre più vicino alle persone che lo apprezzano e per contribuire all'occupazione e all'economia del Paese. Nel 2024 sono stati 25 milioni i clienti serviti in Italia, e la prospettiva per il 2025 è di arrivare a 32 milioni. A fine 2027 ci aspettiamo di aver assunto 4600 dipendenti. Vogliamo arrivare in tutte le regioni, sia attraverso aperture di ristoranti gestiti in diretta dal Master Franchisee che da due anni governa il sistema KFC in Italia, sia con il contributo degli imprenditori che gestiscono il marchio in franchising e che per noi sono partner fondamentali per lo sviluppo. Parlando di numeri, dopo un 2024 da record, che è stato il modo migliore per festeggiare i nostri 10 anni in Italia, prevediamo anche per il 2025 una crescita di giro d'affari significativa, intorno al 30%.

Infine, una domanda più personale: ci racconti una curiosità su di lei. Cosa la appassiona di più nel suo lavoro e nella sua vita?
Sicuramente da sempre le Persone. Il mio percorso professionale è iniziato nelle risorse umane e ancora oggi vedere le persone che evolvono e poter offrire percorsi di crescita è la più grossa soddisfazione professionale. Quando nel 2013 la KFC corporation mi ha proposto di aprire il mercato italiano, ho visto soprattutto l'occasione di poter cercare, coinvolgere, far crescere persone grazie ad un marchio così famoso e affermato. Le persone sono anche la storia della mia vita, dove la cosa più importante è sempre stata con chi trascorro il tempo piuttosto che quanto o dove. Ho tre figli, la mia compagna due, la squadra è numerosa, c'è sempre da divertirsi.

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