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Come nasce la carta igienica? E perché è sparita ovunque tranne che in Italia?

L'Italia è il primo produttore europeo. Ma quando fu inventata? Come si produce? E quanta ne abbiamo comprata in più durante la quarantena? Ne abbiamo parlato con Luigi Lazzareschi, Ad di Sofidel, società che produce i rotoloni più famosi

L’abbiamo letto ovunque, abbiamo visto i telegiornali mostrare gli scaffali vuoti. La carta igienica è stata resa dall’emergenza coronavirus il prodotto più ambito, secondo solo alle mascherine. Scene di panico si sono registrate soprattutto all’estero. Fino a sfociare ai limiti del comico, come è successo con il video virale in cui il premier olandese Rutte, da dentro un supermercato, rassicura una sua cittadina dicendole che “l’Olanda ha scorte di carta igienica per 10 anni.” 

Come funziona il mercato - La psicosi da mancanza di carta igienica ha accompagnato tutto il mondo durante il lockdown. Da noi invece si è sentita molto meno, proprio perché l’Italia produce il doppio della carta igienica che consuma. È per questo che qui la penuria di carta igienica si è risolta rapidamente, come ci spiega Luigi Lazzareschi, ad di Sofidel, l'azienda che produce i famosi rotoloni Regina: “La richiesta del prodotto è aumentata del 100%, mentre la nostra produzione e consegna non poteva crescere più del 40%. Ma in Italia il prodotto è tornato rapidamente disponibile nei supermercati. Per noi i grossi acquisti del prodotto hanno provocato pochi cambiamenti: non essendo deperibile, un acquisto in più oggi vuol dire uno in meno domani”. È all’estero, per esempio in Inghilterra, un paese importatore netto, che i rotoli sono scomparsi per mesi. 

 

Questo è accaduto anche per motivi legati anche al trasporto della carta igienica: è un prodotto leggero ma voluminoso, e questo rende difficile aumentarne di molto la quantità trasportata. Parte del panico dei consumatori, spiega Lazzareschi, è dovuta al veder sparire i rotoli dai supermercati. È l’irreperibilità del prodotto che spinge le persone a farne incetta non appena lo vedono ricomparire sullo scaffale, e questo autoalimenta la spirale di panico. Ma in nessun paese la richiesta di carta igienica è stata alta come negli Stati Uniti: a marzo, a New York, un rotolo arrivava a costare anche 10 dollari. E ancora oggi il prodotto resta difficile da reperire.

 

La storia del rotolo da toilette - Eppure proprio negli Stati Uniti è nata la carta igienica, a opera del newyorkese Joseph C. Gayetty. Fu venduta per la prima volta nel 1857 e solo più tardi, nel 1879, fecero la loro comparsa i primi rotoli. Nel 1942 fu inventato il doppio velo, che trattiene l’aria tra i due fogli e grazie a questo lascia quell’effetto materasso che rende la carta così soffice al tatto. Oltre all’aria, è la cellulosa vergine a rendere la carta igienica più morbida: questo fa sì che la carta riciclata sia ancora oggi ritenuta una seconda scelta dai consumatori e aumenta il disboscamento. Le aziende produttrici hanno risposto a questo serio problema di immagine offrendo garanzie sulla provenienza della legna. Oggi sempre più spesso la fibra vergine da loro comprata e utilizzata rispetta le certificazioni FSC e PEFC, che garantiscono uno sfruttamento responsabile delle foreste.

 

La situazione italiana - L’Italia, che ancora fino al 2015 era seconda solo alla Germania per la produzione di carta igienica in Europa, attualmente è tornata in vetta nella produzione europea. E Lucca, dice Lazzareschi, è per importanza il primo distretto cartario mondiale. Un primato che non riguarda solo la produzione del prodotto finito, ma anche dei macchinari per la trasformazione della carta che vengono poi venduti in tutto il mondo.

 

Le preferenze di ogni paese - Questa non è la prima volta che le persone accumulano carta igienica in casa. È già successo in passato, in momenti di difficoltà , come durante la crisi petrolifera del ’73: si comprava farina, sale zucchero e anche carta igienica. “È un prodotto di primaria necessaria che dà sicurezza, e garantisce la pulizia personale”, osserva l’Ad di Sofidel, che ci racconta come la carta igienica cambi molto da paese a paese. Le qualità preferite sono molto diverse: i tedeschi prediligono una carta molto resistente, con un foglio composto da vari strati. Gli inglesi vogliono una carta molto morbida, mentre in Francia piace molto la carta igienica colorata, preferibilmente rosa. E in Italia? Non abbiamo voglia di cambiare spesso i rotoli, ci dice Lazzareschi, quindi prediligiamo quelli molto lunghi. Sì, proprio come suggeriva quella vecchia pubblicità...

 

Articolo realizzato in collaborazione con il master biennale in giornalismo della IULM, contenuto a cura di Lucio Valentini.

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