E' davvero elusione?

Sinner, Montecarlo e il nodo tasse: cosa dice davvero la legge e chi ci guadagna

Il campione italiano è solo uno dei tanti sportivi (e non) che hanno scelto il Principato come residenza. Ma vivere a Montecarlo comporta davvero vantaggi fiscali? Ecco cosa prevede la normativa e perché questa meta resta tanto ambita

23 Ott 2025 - 12:15
 © Tgcom24

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Le critiche a Jannik Sinner per la sua mancata partecipazione alla Coppa Davis hanno riportato sotto i riflettori un tema che ciclicamente anima il dibattito pubblico: la sua residenza a Montecarlo. Insieme a lui, anche altri sportivi italiani - come Berrettini e Musetti - risultano fiscalmente domiciliati nel Principato. Ma è davvero una scelta dettata solo da convenienze fiscali? Oppure dietro Montecarlo si nasconde una realtà più complessa? Cerchiamo di ricostruire cosa prevede la normativa fiscale, chi può effettivamente trarne beneficio e perché tanti personaggi pubblici, non solo atleti, hanno fatto questa scelta.

Il regime fiscale del Principato: cosa prevede la legge

 Il sistema fiscale di Monaco si distingue per alcune caratteristiche che lo rendono unico nel panorama europeo. Per i residenti non francesi, il Principato non applica imposte sul reddito personale, né su salari, plusvalenze, dividendi o interessi. A ciò si aggiunge l'assenza di un'imposta patrimoniale e una tassazione pressoché nulla sulle successioni e donazioni tra coniugi e familiari diretti.
Per ottenere la residenza fiscale a Monaco, occorre soddisfare requisiti precisi: avere un'abitazione nel Principato, disporre di mezzi economici sufficienti, risiedere stabilmente sul territorio e dimostrare che lì si trova il centro dei propri interessi vitali. A questi si aggiunge il rilascio di un permesso di soggiorno da parte delle autorità monegasche.
Un'eccezione importante riguarda i cittadini francesi, che pur risiedendo a Monaco restano soggetti alla tassazione francese, in virtù di un accordo bilaterale del 1963.

Confronto fiscale: Italia vs Monaco (per atleti professionisti)

Voce fiscaleItaliaMonaco
Imposta sul reddito personaleSì – Aliquote progressive dal 23% al 43%No – Nessuna imposta per residenti (tranne cittadini francesi)
Addizionali regionali/comunaliSì – Fino al 3,5% a seconda della regione/comuneNo
Tassazione premi sportiviSì – Reddito tassabile come lavoro autonomo/dipendenteNo, se rientrano nei criteri della residenza e provenienza estera
Tassazione sponsorizzazioniSì – In base alla tipologia contrattualeNo, se rispettate condizioni residenza e fonte del reddito
Tassazione redditi esteriSì – Redditi da estero dichiarati con modello RWNo – Solo se residenza è valida e fonte estera non è tassata altrove
Imposta di successioneSì – Progressiva a seconda del grado di parentelaNo – Esente tra coniugi e parenti stretti su beni nel Principato
Imposta sulla ricchezza (patrimonio)No (ma esistono forme indirette su immobili, depositi)No – Nessuna wealth tax
Controlli fiscaliElevati – incroci automatici (Agenzia Entrate)Più riservati, ma cooperazione in crescita con UE e OCSE
Costi di vita/residenzaMedi – Alta variabilità in ItaliaAltissimi – Monaco tra i mercati immobiliari più costosi al mondo

Perché molti sportivi scelgono Montecarlo

 Al di là dei vantaggi fiscali, Montecarlo offre un contesto di alto profilo che attrae molti atleti professionisti. Oltre all'assenza di imposte sul reddito personale, il Principato garantisce privacy, infrastrutture sportive di eccellenza e un ambiente internazionale e sicuro. Non è un caso che nel quartiere di Fontvieille convivano tennisti, piloti di Formula 1 e campioni olimpici.
La qualità della vita, la vicinanza con l'Italia e la possibilità di spostarsi facilmente in Europa completano il quadro. Tuttavia, per poter beneficiare del regime fiscale monegasco è necessario dimostrare un legame reale e duraturo con il Principato, con controlli sempre più accurati anche da parte delle autorità italiane e internazionali.

Quali vincoli e "zone grigie" restano

 Nonostante i vantaggi evidenti, la scelta di trasferire la residenza a Monaco non è priva di complessità. Le autorità fiscali italiane possono contestare la validità della residenza estera se emergono elementi che indicano la presenza del contribuente in Italia per più di 183 giorni, o se il centro degli interessi economici e familiari risulta ancora sul territorio nazionale.
Inoltre, i redditi generati in Paesi terzi (ad esempio premi vinti in tornei esteri o compensi per pubblicità trasmesse in Italia) possono essere soggetti a tassazione nel Paese di origine, in base alle convenzioni contro la doppia imposizione.
Negli ultimi anni, infine, il contesto è cambiato: Monaco ha aderito allo scambio automatico di informazioni fiscali con l'Unione europea e partecipa a iniziative internazionali di trasparenza, riducendo il margine per pratiche elusive.

Il caso Sinner e il contesto italiano

 Le critiche a Sinner per la sua scelta di risiedere a Montecarlo si inseriscono in un dibattito più ampio che coinvolge sport, identità nazionale e fiscalità. In realtà, la sua scelta è perfettamente legale, come quella di molti altri colleghi italiani e internazionali. La questione non è se “paga le tasse” (lo fa, dove è dovuto), ma se la sua scelta rispecchia o meno un senso di appartenenza nazionale — tema più etico che giuridico.
Come ricordato da Paolo Bertolucci, anche Berrettini e Musetti risiedono a Montecarlo. E come spiegato dallo stesso Sinner, la decisione non è stata presa a cuor leggero. D'altra parte, l'impatto positivo del tennista sulla popolarità del tennis in Italia è difficilmente contestabile, anche da parte dei suoi detrattori.

Italiani famosi residenti a Montecarlo

 Non solo sportivi. Montecarlo ha da tempo attirato numerose figure pubbliche italiane, attratte da un mix di fiscalità favorevole e lifestyle esclusivo. Tra i nomi più noti:

  • Flavio Briatore – imprenditore ed manager F1
  • Valentino Garavani – stilista
  • Stefano Gabbana – cofondatore di Dolce & Gabbana
  • Ezio Greggio – conduttore e attore
  • Andrea Bocelli – tenore di fama internazionale
  • Matteo Berrettini – tennista

Una scelta che non riguarda solo il portafoglio, ma anche logiche di immagine, comfort e privacy.

Residenza fiscale e residenza legale: due concetti diversi

 Molti tendono a sovrapporre i concetti di "residenza legale" e "residenza fiscale", ma si tratta di due nozioni distinte. La residenza legale indica il luogo in cui una persona è registrata anagraficamente o dove ha fissato il proprio domicilio. La residenza fiscale, invece, è determinata sulla base di criteri più stringenti: in Italia, ad esempio, si considera residente chi è iscritto all'anagrafe per almeno 183 giorni, oppure chi ha nel Paese il centro degli interessi vitali (famiglia, lavoro, affari, interessi patrimoniali).
Nel caso di chi si trasferisce a Montecarlo, per evitare contestazioni, è fondamentale non solo risiedere fisicamente nel Principato, ma anche dimostrare la disconnessione sostanziale con l'Italia dal punto di vista degli interessi economici, patrimoniali e personali. È proprio questo aspetto a essere spesso oggetto di verifica da parte dell'Agenzia delle Entrate, che può contestare la “fittizia” residenza all'estero, con conseguenze anche gravi in termini di imposte dovute e sanzioni.

Trasparenza fiscale e scambio automatico: il nuovo scenario internazionale

 Fino a pochi anni fa, ottenere la residenza a Monaco era visto da molti come un modo per sfuggire ai controlli fiscali del proprio Paese d'origine. Oggi però lo scenario è cambiato radicalmente. Il Principato di Monaco ha aderito a varie iniziative di cooperazione fiscale internazionale, tra cui lo scambio automatico di informazioni con l'Unione Europea e con l'OCSE. Questo significa che i dati bancari, gli investimenti e i flussi di reddito possono essere tracciati e condivisi tra le autorità fiscali dei Paesi membri.
Inoltre, in Italia è attivo il monitoraggio fiscale sui cosiddetti “residenti esteri fittizi” e sulle anomalie tra tenore di vita e redditi dichiarati. Ciò rende sempre più difficile eludere le imposte fingendo di vivere all'estero. Le autorità, infatti, non si limitano alla carta: verificano l'uso effettivo dell'immobile a Monaco, i viaggi, le spese, l'uso delle carte di credito, la posizione dei familiari.

Quanto costa davvero vivere a Montecarlo?

 Montecarlo è uno dei luoghi più costosi al mondo, e non tutti possono permetterselo. Ottenere la residenza nel Principato non significa semplicemente acquistare un appartamento, ma dimostrare di disporre di un alloggio idoneo, di mezzi finanziari adeguati (spesso richiesti saldi minimi bancari tra 500.000 e un milione di euro) e di non dover lavorare nel Principato per sussistenza. Inoltre, gli immobili sono tra i più cari al mondo: il prezzo al metro quadro può superare anche i 50.000 euro nelle zone centrali.
Oltre all'acquisto o affitto, ci sono costi di gestione elevati, personale, assicurazioni, consulenze fiscali, spese di rappresentanza. La vita quotidiana, dai ristoranti ai servizi di lusso, è tarata su un'utenza ad alto reddito. In sostanza, vivere a Montecarlo conviene solo a chi dispone già di redditi molto elevati e ha la possibilità di rispettare rigidamente le regole fiscali internazionali.