Alla Conferenza in Brasile artisti da tutto il mondo sono stati invitati a creare opere per sensibilizzare sui temi climatici
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Alla Cop30 in Brasile è stata inaugurata la prima Biennale d’Arte per la Sostenibilità. Nel corso della Conferenza delle Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Belém, nel cuore dell’Amazzonia, artisti provenienti da diverse realtà sono stati invitati a creare opere dedicate per sensibilizzare sulle soluzioni climatiche e ridurre le emissioni. Per l’Italia a partecipare è stato Lorenzo Marini, che ha realizzato due opere per l’evento: Sustainable Type e Siamo tutti Amazzonia. Si tratta di due lavori che dialogano sul destino del pianeta e del linguaggio umano, con da una parte il rischio dell’oblio e dall’altra la speranza della rinascita. La Biennale Amazzonia ha lanciato ai media il suo tema e le opere in digitale a Brasilia dal 22 al 31 ottobre, ma espone tutte le opere a Belém durante il mese di novembre per poi concludere a New York il tour dal 15 dicembre presso Saphira Gallery. I curatori sono Alcinda Saphira, Milene Coutinho, Rosita Cavenaghi e Shereen Badr.
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Come detto, sono due le opere portate da Lorenzo Marini: Sustainable Type e Siamo tutti Amazzonia. La prima è un alfabeto dove la materia sostituisce la lettera. Si tratta di un’opera costruita con i materiali della terra: A di Amazzonia, B di Bamboo, C di Cork, E di Eggshell, G di Gypsum, H di herbs, I di incense, J di jeans, K di kiwi, L di Leaves e così via. Nell’opera la natura diventa linguaggio che omaggia la sua bellezza ma anche la sua fragilità. La seconda opera, invece, appartiene alla serie dei black hole esposti all’ultima Biennale di Venezia. In questo lavoro il buco nero è il centro della materia, dove le lettere vengono attratte da una forza oscura. Così l’artista trasforma l’alfabeto in un campo gravitazionale dell’emergenza ecologica. Il titolo è dunque un monito e una dichiarazione di appartenenza: Siamo tutti Amazzonia, perché la perdita della foresta, del respiro e della parola naturale riguarda ognuno di noi.
Lorenzo Marini ha spiegato che “le due opere sono come poli magnetici, il rischio e la speranza, il buio e la luce. Se Siamo tutti Amazzonia è un grido, Sustainable Type è una risposta. Contrariamente a chi pensa che l’arte non debba trasmettere messaggi, credo che la condivisione di temi importanti come quello della sostenibilità sia parte fondante della funzione artistica. Mentre Kandinsky sosteneva che l’arte nasce da una necessità interiore e non da un contenuto da trasmettere, per Picasso con Guernica è denuncia, per un monumento è un ricordo, per la body art è una provocazione e per la Land art è sensibilizzazione. Sempre e comunque messaggi importanti”.