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Claudio Baglioni: "Non sarà un festival politico, ma della canzone... no al chiacchiericcio"

Durante la conferenza stampa nel giorno della vigilia del Festival di Sanremo annunciati anche gli ospiti: ci sarà anche Bocelli con suo figlio Matteo

Claudio Baglioni:
ipa

Claudio Baglioni sgombra il campo da ogni dubbio sulla natura che avrà il suo secondo Sanremo, al via domani, e durante la conferenza stampa nel giorno della vigilia precisa: "Non sarà un festival politico, ma dell'armonia...

che si basa sulle canzoni". Anche Claudio Bisio ci tiene a sottolineare la "moderazione" con cui verranno trattati alcuni temi: "Non parlerò di migranti, ma neanche di Venezuela, di Bolsonaro (...) e neppure della Juve...".

"Ho detto 7 no. Tre la prima volta, quattro la seconda. Poi ho accettato, accantonando nuovamente i miei progetti, compreso il mio nuovo disco. Ma è la cosa più difficile che mi sia mai capitata nella vita".
Per placare ogni polemica Claudio Baglioni ci tiene a sottolineare la natura prettamente "artistica" del suo festival: "E' come un gran premio della montagna. Alla fine ti ricordi solo le discese, dimenticando le salite. Ma le salite ci sono state, anche qualcuna più aspra da scalare. Ma dobbiamo pensare al festival come se noi fossimo solo dei servitori, come se fosse una creatura fragile, perché si basa sull'arte più povera dell'arte che è la canzone. Io sono sempre il sagrestano, si dice che il festival è una messa cantata, ma vorremmo che sia cantata al meglio possibile" e aggiunge: "Cercherò di combattere i personalismi e a non far prevalere il chiacchiericcio".

Poi il direttore artistico del festival aggiunge: "Questo dovrebbe essere il festival dell'armonia. Abbiamo avuto giornate che non sono sembrate armoniche, ma l'armonia va conquistata: dalla mattina alla sera cerchiamo di fornirla alle nostre vite e anche per un musicista è fondamentale. Bisogna comprimere i contrasti per raggiungerla. Ho cercato la simmetria anche nelle scenografie e nella grafica. Lo stesso logo richiamalo yin e yang".

Gli fa eco Claudio Bisio: "Quando mi hanno chiamato, ho chiarito che con me non ci sarebbe stata la parte di costume e di spettacolo, che c'era stata con i conduttori classici. Nella parte dell'intrattenimento vincerà la leggerezza".

Per quanto riguarda gli ospiti stranieri, Baglioni spiega: "Ormai di dischi non se ne vendono più molti, quindi o l'artista ha interesse a venire in Italia o la Rai deve strapagare questi artisti. Piuttosto che avere un gruppettino dell'ultimo momento preferiamo avere i nostri artisti. Prima sera Bocelli padre e figlio, faremo il pezzo con il quale lui vinse Sanremo". Tra gli altri: Claudio Santamaria, Giorgia, Pierfrancesco Favino e Riccardo Cocciante atteso durante la seconda serata del festival,

Non ci sarà invece la serata delle cover: "Trovavo insensato che un interprete proponesse se stesso e poi portasse sul palco il prodotto artistico di qualcun altro. Sarà un festival molto simile a quello dell'anno scorso".

E sui duetti Baglioni precisa: "Quest'anno duetterò con gli ospiti sulle loro canzoni o canteremo brani di un repertorio terzo", e poi annuncia: "Apriremo tre serate con mie canzoni, accarezzando il concetto di kolossal, di teatro totale sul palco dell'Ariston, un po' come è accaduto nei miei concerti. Avremo coreografie mutuate dallo show, firmate da Giuliano Peparini, e parte della squadra di ballerini che mi ha seguito nel tour".