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Can Yaman lancia un progetto per aiutare gli adolescenti in difficoltà e continua la raccolta fondi per la Turchia

L'attore turco originario di Istanbul ha ideato un evento dal titolo “Break the Wall Tour”. Il 10 marzo il Tour arriva in provincia di Milano al Fell in Love, il primo locale ad aver sposato la causa

Can Yaman lancia un progetto per aiutare gli adolescenti in difficoltà e continua la raccolta fondi per la Turchia - foto 1
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Can Yaman lancia un progetto, e una raccolta fondi che si aggiunge a quella iniziata alcune settimane fa per i terremotati in Turchia, per aiutare gli adolescenti in difficoltà.

Tramite la sua associazione benefica "Can Yaman for Children" l'attore turco, nato a Istanbul, ha ideato il "Break the Wall Tour" un vero e proprio Tour sul territorio nazionale, che coinvolge anche alcuni locali come bar e discoteche. L'obiettivo, come spiega lo stesso divo televisivo sui social, è quello di “Abbattere il muro” del silenzio e della solitudine dietro il quale si sono nascosti i ragazzi per fuggire al loro disagio, soprattutto post pandemia.

 

"Un mondo diverso e più inclusivo è possibile, e il loro futuro si costruisce con l’incontro e lo scambio, mai con l’isolamento". Questo è il messaggio reale e concreto che Yaman vuole portare con il suo "Break the Wall Tour". Il progetto è nato a gennaio quando Yaman ha chiesto al suo staff di realizzare un evento dedicato agli adolescenti e al crescente disagio che li accompagna. L’assenza di confronto e di integrazione, uniti al conseguente sviluppo di una dipendenza tecnologica, hanno generato dinamiche di alienazione e isolamento del tutto nocive le cui prime vittime sono state proprio i giovani. Per ottenere risultati concreti l’Associazione ha ricevuto il Patrocinio dell’Istituto di Neuropsichiatria Infantile di Roma, centro di eccellenza internazionale, fondato dal Professor Bollea negli anni 70. La struttura Ospedaliera ha bisogno di un aiuto concreto che la renda più ospitale e adeguata ad accogliere e aiutare i ragazzi nel loro processo di crescita e superamento delle difficoltà. Per questo l’Associazione ha deciso di devolvere all’Istituto di Neuropsichiatria Infantile i fondi raccolti durante il Tour. Saranno organizzati incontri tra giovani, personale medico ed esperti del settore che consentiranno di approfondire le vere necessità degli adolescenti e la natura intrinseca dei loro problemi. Il fine è aiutarli ad affrontare e superare con leggerezza, intelligenza e consapevolezza le difficoltà del vivere quotidiano.

 

 

 

Il 9 Marzo Yaman ha inaugurato il "Break the wall Tour" proprio al Policlinico Umberto I di Roma visitando al Reparto di Neuropsichiatria Infantile, incontrando medici e famiglie e ascoltando le loro storie. Un primo passo verso il futuro dei ragazzi.

Il 10 marzo il Tour arriva in provincia di Milano al Fell in Love, il primo locale ad aver sposato la causa. Da qui l’attore porterà il suo Tour nei locali della nazione e incontrerà i giovani adolescenti per comunicare il suo messaggio e raccogliere fondi per la sua campagna.

 

 

 

Sul suo profilo social l'attore ha postato alcune foto e un lungo messaggio: "Sono tornato in Italia dopo un impegnativo periodo di 7 mesi di set life in Ungheria", ha spiegato. "Ci sono voluti molto duro lavoro, dedizione al massimo e impegno al cento per cento poiché è stato il ruolo della mia vita. Il risultato complessivo è già gratificante... Mi sto ancora riprendendo da un paio di lievi infortuni e dalla stanchezza accumulata durante il corso. Sono stato stressato in molti modi e, in ultima analisi, dalla terribile catastrofe che si è verificata a Türkiye. Ho fatto del mio meglio per dare un po' di sollievo a me stesso e agli altri bisognosi. Io e il mio team avevamo già avuto questa idea di beneficenza per il tempo in cui avrei dovuto concludere il mio viaggio a Budapest. Ora è il momento di mettere in atto questo progetto. Si chiama "Break the Wall Tour". Ha lo scopo di accogliere gli adolescenti che soffrono psicologicamente e una parte delle donazioni è sempre destinata alle vittime del terremoto. Queste foto, scattate ad Hallstatt, sono dell'ultimo e unico fine settimana in cui ho potuto riposare la testa e trovare un po' di pace con alcune persone preziose prima di tornare a Roma..."

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