televisione

Vianello, il ricordo dei vip

15 Apr 2010 - 11:43

Tanti i ricordi di Raimondo Vianello, morto a Milano a 87 anni, dal mondo dello spettacolo e non solo. Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri lo definisce "unico, irripetibile. Insieme a Mike e Corrado possiamo dire è stato uno dei cofondatori di Finivest, poi Canale 5 e ora Mediaset". Lo ricorda anche il presidente Rai Paolo Garimberti: "Era uno dei pionieri della tv italiana".

''Un artista, un vero gentiluomo, che ha contribuito a rendere più lieve e gradevole il Servizio Pubblico fin dai suoi albori negli anni 50 e a fidelizzare con la sua comicità e il suo sorriso milioni di telespettatori" ha continuato Garimberti.

In questo momento il pensiero di Confalonieri va anche a Sandra Mondaini. "Oggi tutti quanti noi ci stringiamo in un caloroso abbraccio attorno a lei che ha segnato con Raimondo una delle più belle coppie del teatro italiano ed anche un esempio, per la famiglia, per la fedeltà, la generosità. Io so quanto poi loro hanno fatto per i bambini". "Ho ricordi bellissimi di Raimondo, ricordi di una persona con uno spirito unico, un'ironia a cui ci aveva abituati nei suoi programmi e che faceva parte anche della sua vita privata - dice invece il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi -. Ogni volta che l'ho incontrato, ho sempre avuto l'impressione che fosse una persona che illuminava tutto quello che faceva. Raimondo è stato uno dei fondatori della televisione italiana, prima della Rai e poi delle reti Mediaset".

"Sono profondamente addolorato. E' una perdita grave non solo per il mondo dello spettacolo. Raimondo Vianello ha rappresentato per la televisione qualcosa di speciale, di particolare. Aveva un umorismo tutto suo, lontano dalle volgarità, una comicità molto pulita, molto piacevole. Insieme con Sandra hanno dato alla tv qualcosa di irripetibile". Così Giuliano Adreani, amministratore delegato di Mediaset, ricorda Raimondo Vianello.

Commosso Pippo Baudo. "Era un uomo eccezionale e un artista eccezionale - dice -. Il nostro era un rapporto di 40 anni, mi consideravo uno di famiglia. Spesso ci siamo frequentati fuori il lavoro, da loro si stava bene e mi sentivo a casa. Aveva sempre una battuta anche quando negli ultimi tempi non stava più bene, non ha mai perso il suo carattere. Lascia una maniera leggera di interpretare questo mestiere, non ha mai voluto essere divo pur essendo immenso, da lui nessuna prosopopea, nessuna autoesaltazione ma un senso della misura che oggi si è completamente perso".

Dal mondo del calcio arriva il cordoglio del Milan. ''Il Milan e tutti i milanisti si uniscono al cordoglio dei suoi cari e dei suoi affetti - si legge sul sito Internet della società - . In una grande e lunga carriera vissuta nel segno dell'indissolubile legame con la moglie Sandra Mondaini Vianello, attore e conduttore televisivo, ha dato tantissimo allo sport italiano sia a livello di passione e attenzione che di partecipazione effettiva con la conduzione della trasmissione calcistica Pressing condotta per otto stagioni con premi e riconoscimenti''.

Sempre dal mondo del calcio arriva il ricordo del ct Marcello Lippi. "La scomparsa di Raimondo Vianello è un dispiacere enorme. Era uno dei grandi fuoriclasse italiani, una persona piacevolissima, ci mancherà". Per Giampiero Mughini "era un maestro che si era messo un po' da parte cioè, che non competeva per le prime fila dei cerimoniali alti. Bensì, si era ritagliato il suo ruolo popolare, raffinato e ironico che ha coltivato a dismisura in combutta con una moglie e partner meravigliosa".

Anche Fabio Fazio è commosso per la scomparsa di Vianello, da lui definito "una leggenda, un punto di riferimento per la televisione". Il conduttore di "Che tempo che fa" ricorda una grande dote dell'artista: "La looking camera: era sul set ma riusciva ad essere sempre un passo più in là, senza mai perdere niente di vista".

Per il direttore di TgCom Paolo Liguori "è un altro grande che se ne va. Io ci ho lavorato poco - racconta - ma lo ricordo come una persona ironica, molto intelligente. In azienda lui e Sandra erano persone care a tutti: sempre gentili, educati, una coppia straordinaria che si potrebbe dire non in linea con un mondo dello spettacolo sempre un po' ruvido. E poi Raimondo era così anche nella vita reale, quando lo incontravi aveva sempre quel sorrisetto in volto e ti faceva una battuta raffinata, era un signore. Mi dispiace per lui e mi dispiace per Sandra".

(Nella pagina seguente altri commenti eccellenti alla notizia della scomparsa di Raimondo Vianello)

Anche il mondo della politica non è insensibile alla scomparsa di Vianello. Per il sindaco di Roma Gianni Alemanno "è stato un grande attore del nostro Paese, uno che, un po' come Alberto Sordi, ha raccontato la storia italiana con la sua comicità, con le sue intuizioni sempre cariche di una grande cultura e di un grande valore umano''.

Per Walter Veltroni "è come se ciascuno avesse perso una persona amica che per anni ci ha accompagnato nella nostra quotidianità. Il suo umorismo intelligente graffiante ma al tempo stesso popolare era figlio di un'Italia che sapeva esprimersi con meravigliosa ironia attraverso parole misurate e gesti garbati". Il presidente della Camera Gianfranco Fini esprime il suo cordoglio a Sandra Mondaini sottolineando come dell'attore "ci mancheranno il garbo, i toni non gridati, la competenza e grande professionalità". Per il presidente del Senato Renato Schifani "ha rappresentato l'idea di un'Italia borghese, educata, mai volgare, ma al tempo stesso capace di non prendersi mai sul serio e di vivere la vita con allegro distacco".

Gabriella Carlucci sottolinea come "sia stato capace di divertire con classe e intelligenza generazioni di italiani, illustrando i nostri pregi e difetti e i suoi fantastici scambi di battute con Sandra Mondaini rimarranno tra le pagine più belle della televisione italiana". Ricordo particolare quello di Luca Barbareschi: "Dire che per me è stato un padre professionale è talmente vero da risultare riduttivo - dice -. Raimondo e Sandra a cui esprimo tutta la mia vicinanza e la mia costernazione, hanno rappresentato nella mia vita il mio primo contatto col mondo dello spettacolo". Ma Barbareschi è sicuro di una cosa: "Non omnis moriar, scriveva Orazio: anche lui sicuramente non del tutto è morto: di lui ci resteranno per sempre, a testimonianza della sua grandezza, i suoi film, le sue comparse televisive, le sue gag, la sua signorilità e compostezza, oggi così assenti nel mondo falsamente patinato dei vip, avulso come era da ogni spasmodico desiderio di sovraesposizione, scevro da pettegolezzi, scandali ed inciuci''.

"Raimondo era un attore e comico straordinario. Era dotato di un umorismo pungente e se aveva confidenza rasentava quasi la cattiveria". Così Iva Zanicchi ricorda con affetto l'amico. "Ricordo - prosegue  - quando nel '72 ho lavorato con lui e Sandra a un programma di dieci puntate in Rai in onda il sabato sera. Si chiamava 'Sai che ti dico?'. Allora ebbe un grande peso per me -continua Zanicchi- perche' mi ha insegnato l'autoironia. Ero ancora agli inizi ed ero timidissima e molto complessata, soprattutto per il mio naso. Lui puntualmente, ogni sabato, faceva battute sul mio naso e così ho dovuto superare questo problema".

E' una Raffaella Carrà in lacrime quella che parla dalla Spagna. "Lui non può lasciarci" dice mentre il pensiero corre subito a Sandra Mondaini: "Per lei una botta allucinante. Questa morte mi schianta, dirò una preghiera per lui, ma centomila per lei''. Lo ricorda invece con un sorriso Maurizio Costanzo. "Vianello è stata la prima persona che ho conosciuto cinquant'anni fa, quando ho iniziato a fare questo mestiere. E lui, per simpatia, nel 1962 mi diede l'esclusiva del suo matrimonio: allora lavoravo per un settimanale Mondadori. L'anno dopo, al mio primo matrimonio, gli chiesi di farmi da compare d'anello''. E poi continua: ''Da allora, che dire? Una vita insieme. L'unica cosa che mi rallegra è pensare che ora si sia riformata lassù la coppia Tognazzi-Vianello: staranno ridendo insieme''.

''E' scomparso l'ultimo maestro della comicità italiana, ma il mio pensiero in questo momento non può che andare a Sandra Mondaini. E' un incolmabile strappo non solo al cuore, ma anche alla ragione. Deve essere forte, dopo 48 anni di matrimonio. Insieme hanno rappresentato una bellissima coppia. E in questi casi è come quando si straccia una fotografia''. Con queste parole Lino Banfi omaggia Raimondo. Indimenticabili per Banfi le gag con Ugo Tognazzi: ''Non si sapeva chi dei due era la spalla, eravamo a livelli di perfezione''.

Sergio Zavoli, presidente della Vigilanza Rai, ricorda settant'anni di amicizia: "Li devo all'allegria e all'eleganza di una persona così ricca di umanità da poter essere al tempo stesso l'attore che ha tenuto in vita un rapporto con il pubblico tra i più affettuosi e costanti. Così Raimondo ha conferito alla sua comicità uno stile non trasmissibile, anche perché strettamente legato, nel suo successo, alla grazia e al talento di Sandra".

Avverte un grande vuoto anche Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore nazionale del Pdl: "Come molti italiani, avverto veramente un grande vuoto per la scomparsa di Vianello, uomo di cinema e anche di sport, perché non dobbiamo dimenticare le sue appararizioni alla 'Domenica sportiva'. Ma provo un vuoto soprattutto per l'uomo Vianello, che ho sempre considerato vicino".

"Vianello è stato per più di cinquant'anni maestro di comicità senza eccessi''. E' quanto afferma la presidente della Regione Lazio Renata Polverini. ''Un artista dalle mille doti e sfaccettature, di grande successo a teatro come sul grande schermo, che ha offerto - prosegue la Polverini - il dono di un'allegria sana e pulita ad un pubblico vasto e ammirato. Con la sua scomparsa se ne va un pezzo della storia della televisione italiana".

Per Gianna Tani, responsabile casting per Mediaset, "era l'ultimo signore della tv". "Ho lavorato con lui quando doveva scegliere le sue vallette o co-conduttrici ed era l'unico che, come Corrado, faceva casting con me", ricorda.

Mentre Patrizia Mirigliani ricorda la sua presenza alle finali del concorso di "Miss Italia" nel 2002. "E' uno dei personaggi - prosegue - che hanno contribuito a rendere grande 'Miss Italia' e che hanno fatto del concorso il loro palcoscenico, lasciando un ricordo di umanità, di ironia e di puro divertimento".

Già sente la nostalgia per il suo umorismo e per le risate che le faceva fare, Lorella Cuccarini: ''Se ne va una persona che tutta l'Italia ha considerato uno di famiglia. Ho avuto la fortuna di conoscerlo. Conducevo "Buona Domenica" su Canale 5 e Sandra Mondaini in tutte le puntate interpretava Sbirulino. Lui veniva e la massacrava di battute in continuazione, un mitragliatore, e noi a morire dal ridere. Non era mai volgare, non c'erano doppi sensi e nessuno si offendeva mai. E' stato un pilastro della tv''.

"C'è un grande dispiacere e un forte rammarico per aver perso una parte importante della commedia italiana". Così Giulio Scarpati, presidente del Sindacato degli attori italiani, piange la scomparsa di Vianello: "Non ho ricordi personali, l'ho sempre vissuto più da spettatore ma l'ho incontrato spesso ad alcuni premi televisivi, dove mi piaceva sbirciarlo e ascoltare le sue battute sempre divertenti, ironiche e garbate".

''Sono vicinissima a Sandra: vivo il suo dolore personalmente e intensamente, perché è ancora molto fresco il mio'': Daniela Bongiorno, moglie di Mike, scomparso a settembre, testimonia così la sua solidarietà alla Mondaini. ''Raimondo era una persona bellissima - dice ancora la Bongiorno -. Il mio abbraccio va a Sandra, andrò sicuramente al funerale''.

Umberto Veronesi piange l'amico e ricorda il suo sostegno alla scienza: "Tanti hanno già ricordato che Raimondo è una grande perdita per il Paese, e io voglio aggiungere che lo è in special modo per la scienza, che ha bisogno di grandi personaggi, come lui e Sandra, che non hanno paura di prestare la loro immagine a cause difficili, spesso impopolari, come la lotta ai tumori, e donano il loro straordinario talento alla responsabilità sociale e alla solidarietà. Io perdo anche un amico personale: un uomo colto, dissacrante, ironico, con una grande generosità e con un forte bisogno di aiutare i più deboli e sfortunati, anche nella vita privata".

"Sapeva sempre prendere tutti i vari avvenimenti con ironia, con eleganza, mettendo a proprio agio le persone che gli stavano attorno. Non faceva mai nessuna polemica, aveva un carattere dolce che lo contraddistingueva sempre". Alberto Brandi, conduttore di "Controcampo" ne parla su ilsussidiario.net. Vianello aveva condotto 'Pressing' dal 1991 al 1999, prima che prendesse il nome attuale di "Controcampo". "Il calcio - dice Brandi - era una sua passione. Lo viveva con trasporto e giocava anche. E soprattutto aveva una notevole competenza, conosceva fino in fondo il mondo del calcio". Quando conduceva Pressing "ci ha fatto imparare tantissimo. In molti siamo cresciuti con lui. Si parla dell'inizio degli anni '90, quando questa trasmissione - sottolinea Brandi - era ancora agli inizi. Ora si chiama 'Controcampo', ma ha mantenuto la formula vincente che Vianello ha portato al successo".

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