Il Telebestiario di Francesco Specchia
Ammazza che colpo. Ben 14 milioni di spettatori per un 47%: meno male che Sanremo ha passato a nuttata (la prima, almeno); Fabrizio Del Noce incastrato in platea, specie quando Benigni paraculeggiava su Berlusconi, era paonazzo e agitatissimo. E si sa che quando è agitato, Fab bacia tutti. E' andata.
E andata bene con Paolino Bonolis che invita dallOnu il prete sandinista scomunicato Miguel DEscoto (tutto, scusate, tranne che un pacifista: come far fare una conferenza sulla sicurezza a Pietro Gambadilegno); è andata bene con Povia che ha cantanto una canzone un po di parte ma gentile, spiazzando lubiquo Grillini che si crede sempre più Sean Penn in Milk; è andata bene con Roberto Benigni, che ha fatto il suo, citando Oscar Wilde sui gay e non Dante sui sodomiti e Brunetto Latini, sennò altro che sfilate omosex e baci rollati e poderosi schiocchi di lingua in segno di protesta.
E andata bene allectoplasma di Mina; e, perfino, al signor Beghelli , quello del salvalavita lunico imprenditore a metterci la faccia in uno spot tra la prima e la seconda parte dello show più caracollante dItalia. E andata meno bene a Iva Zanicchi imbufalita prima perché trattata da Benignaccio come un oggetto di varietà, dopo perché eliminata assieme agli Afterhours; è andata male anche alla filastrocca di Tricarico - eliminato - che, con quegli occhi luminescenti sembra sempre strafatto di cicoria. Bellissima, poi, Alessia Piovan, il cadavere (con riferimento alla sua funebre interpretazione nella Ragazza del lago) più affascinante del cinema italiano.
Bello anche il modello Sculfor, che laltra sera svela la collega Maria Volpe sul Corriere della sera- tutto di bianco vestito è entrato in crisi prima di salire sul palco perché aveva solo mutande nere, e si vedeva tutto. Bellissimi, sì, ma che c'azzeccano? Sanremo è sempre Sanremo. Che sia un bene o un male, sono cinquantanni che ancora non si capisce.