televisione

"Claudia di Ris? E' nata con me"

Gea Lionello si racconta a Tgcom

03 Nov 2008 - 09:21

Del teatro ama "l'energia che richiede al corpo", del cinema "la ricerca dell'espressione del pensiero". Mentre proseguono le riprese della quinta serie di Ris, Tgcom ha incontrato Gea Lionello, tra i protagonisti di una delle serie più amate del piccolo schermo, dove interpreta la dottoressa Claudia Morandi, il medico a cui vengono affidate le autopsie: "E' bello aver avuto cinque anni per costruire il mio personaggio", ha raccontato.

Gea sei ormai una certezza nel cast di Ris. Com'è tornare su un set che conosci da tempo e quali novità aspettano il tuo personaggio, la dottoressa Claudia Morandi?
Non parlerei assolutamente di ripetitività, per una serie come Ris, ma piuttosto di un andare avanti. Siamo arrivati ormai alla quinta stagione e stiamo finendo di girare le nuove puntate proprio in questi giorni, a Roma. Il mio personaggio ne farà di tutti i colori: dopo anni di segregazione, in obitorio, si godrà una bella vita. Non posso rivelare di più ma ci sarà un'evoluzione, sarà maggiormente approfondita la sua vita privata. Diciamo che la vedrete sotto vesti diverse.

Vivrà una storia d'amore?
Uhm...forse.

Quanto c'è di tuo in Claudia?
E' un ruolo che mi piace molto. Posso dire che è nato con me, l'ho arricchito io ed è stato molto impegnativo, anche perché non ci sono medici legali femminili in Italia con cui rapportarsi. Non ho voluto abbandonarlo prima di raggiungere l'obiettivo, è bello aver avuto cinque anni per costruirmi come personaggio. Anche gli stessi autori, infatti, vengono ispirati dal "work in progress", mi "rubano l'animo" quando mi vedono recitare, colgono aspetti di me che poi ritrovo in Claudia. E' strano.

E all'inizio com'è andata?
Diciamo che per "calarmi nella parte" ho iniziato guardando serie come Autopsy su Fox Crime e molti telefilm americani. Ho letto Stecchiti di Mary Roach, un saggio che aiuta a capire cosa fanno dei corpi donati alla scienza, argomento che di fatti in Italia è un campo nascosto. Diciamo che ho "rubato" dove ho potuto e poi ho messo tanta fantasia, ma il tutto con un'attenzione quasi maniacale. Speriamo di essere credibili. D'altronde, giriamo anche in modo molto rapido.  

Cosa ti piace di Ris e che atmosfera si respira sul set?
Mi piace il fatto che sia una fiction moderna, è innovativa, anche nel modo di fare le riprese. Anche per noi attori, si girava senza che neanche noi sapessimo cosa sarebbe stato inquadrato. Si è venuta così a creare una forma quasi teatrale di partecipazione del gruppo, l'interazione tra noi era sempre presente. Perciò ci sentiamo una vera squadra. Quest'ultima serie abbiamo iniziato a girarla da aprile, sono passati oltre sei mesi. Tra noi si è creato un clima di grande familiarità, ci facciamo degli scherzi, si ride anche molto. 

Hai un collega "preferito"?
Paolo Scalondro, che nella serie interpreta il carabiniere della territoriale. Mi fa ridere molto. In generale però posso dire che c'è grande amicizia con tutti, si impara da tutti, dai colleghi alle sarte, agli operatori. Abbiamo girato anche in condizioni difficili, in discariche, nei fiumi sotto la pioggia, in posti anche molto duri, come gli obitori. Sono cose che ti legano.

Ris a parte, ti vedremo interpretare anche altri ruoli?
A gennaio uscirà Il bene e il male, una fiction Rai in cui vestirò i panni di una poliziotta corrotta. Recentemente, invece, ho interpretato la madre della stilista Chanel in Cocò.  

Con quale regista ti piacerebbe lavorare?
Dico sempre Sorrentino, lo trovo molto interessante, Nanni Moretti ma anche i nuovi, quelli in ascesa. Penso che l'importante non siano i nomi, ma il talento. E allora con chiunque ne abbia. E poi c'è Susan Sarandon, che mi piace moltissimo e tutti dicono che ci somigliamo molto. Una volta per partecipare al Festival del cinema di Venezia scelsi un vestito di un noto stilista italiano. Poco dopo arrivò lei e scelse lo stesso.

Com'è finita?
Il vestito ovviamente è andato a lei, nei panni dello stilista avrei fatto anch'io la stessa cosa (ride, n.d.r.). Però mi vedrei bene in un film con lei, potrei interpretare una parte come sua figlia o sua sorella.