televisione

Briatore e Grego, che nozze!

Telebestiario di Francesco Specchia

19 Giu 2008 - 17:49

Che matrimonio tra Falvio e la Grego.Unmilioneemezzo di euro di cerimonia. Roma godona e un po’ cafona. Gli ombrelli bianchi. Le bianche babbucce. Il babbo la mamma, e la nonna che si raccomanda: “Devi essere seria e onesta”. Chè, onestamente c’era di tutto. Daniela Santanchè con cappellone da vuoto d’aria, testimone dello sposo in abito arabescato. Gli arabeschi di Emilio Fede testimone della sposa che manda quattro inviati del Tg4 come neanche all’11 settembre. Fede. Fede nuziale. Nunzio vobis gaudium magno. E’ tutto un magna magna, la veranda da 350 persone, le bomboniere, il menu senz’aglio. Aglio, olio e peperoncino. Il peperoncino delle salse mantecate e delle tette sguainate. Carmen Russo. L’occhio che vuole la sua parte. L’occhio di zio Agostino detto Pasquale che piange anche lui. Però Naomi non piange, mica c’era. C’era l’altra, c’era Mara. Maracanà Maracaibo mare forza nove, Brigitte bardot bardot. Silvio Berlusconi che arriva dopo la sposa e fa durar la festa. I Duran Duran e Galliani. Lilli Gruber e Enzo Paolo Turchi. Mamma li turchi. L’abito tempestato Swarovski. La Rolls nella tempesta e il Billionaire. La colletta di Buona domenica, l’abito Cavalli. Cavalle pazze. Valeria Marini in abitino color carne imponente come una statua equestre. La folla che nitrisce : buffoni , buffoni. Bene bravi bis. Bene, Benetton, che era lì e cercava di domare i capelli.

La messa è finita. Si va a Tor Crescenza, tutti al castello marcondirondirondello, in ordine sparso, alla ventura. Simo Ventura e il maestro Mazza. Il blackout che non si vede una mazza. Ammazza quanto magnano questi. La sposa che “è ingrassata un paio di chili ma non è incinta”. Paparazzi. Il settimanale Gente che ha l’esclusiva. Il settimanale Chi che ha l’esclusiva. Il settimanale Hello che ha l’esclusiva. L’esclusiva che non è stata avvertita, si alza e se ne va. Tutto in pompa magna. Pompa. Magna. Non si sa se più pompa che magna. Magnàte le cipolle inviate dal contadino di Tropea come regalo di nozze. Troppi invitati. Lo sposo ha invitato un pacco d’intimi, con quattro piattini siglati “FE”; ma “la cena era troppo leggera”. Cronaca leggera in quaranta pagine di rotocalchi. Rotola e calca il gossip, e dice che lui è di Cuneo e la chiama ancora la terroncella. La “terroncella” svallettata. La Vallettopoli dimenticata. La parrucchiera di Madonna dimenticata dietro le quinte. Ommadonna. Il rito eucaristico e luccicante del matrimonio dell’anno (e Ricucci, allora?).

Ecco. Quando, in ogni tiggì d’Italia, sono sfilate le immagini delle favolose nozze di Flavio Briatore- Elisabetta Gregoraci, ci si sono gonfiati gli occhi borghesi. Occhi adatti a un tristanzuolo, cauto, intimo matrimonio di provincia: menu spartano, poca gente per condividere, nel nostro piccolo, un’emozione grande come un mondo. Ecco, assaporando, invece, quelle immagini in tecnhicolor, Flavio e la Grego, la Eli e il Bria, ecco ci siamo alzati dalla poltrona con un’idea di sazia fantasia. E abbiamo realizzato di aver trascorso la più bella serata della nostra vita. Ma –come diceva Groucho Marx- non era questa…

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