televisione

Soldato Rispoli al fronte del porno

Telebestiario di Francesco Specchia

09 Giu 2007 - 15:23

I vecchi galantuomini –come i veri liberali, gli arrotini e i giornalisti che non si vendono- andrebbero preservati come i koala. Da anni sosteniamo che il Wwf dovrebbe occuparsi di Luciano Rispoli, lo Chateaubriand della tv, il sussurro elevato a dignità d’arte, il vezzeggiativo che tutto avvolge come un plaid davanti al fuoco in una fredda notte d’inverno. Rispoli, figlio di un militare, indimenticato dirigente Rai è –con Arbore, Piero Angela e pochi altri- il perfetto esempio dell’educazione prussiana applicata alla tv di servizio.

Rispoli è di una gentilezza devastante. Rispoli non s’incazza mai (salvo quando si parla di Fabrizio Del Noce “l’uomo che convoca una conferenza stampa per dire che non è gay”. Allora ti salta alla gola). Certo il tempo, a zio Luciano, un po’ l’ha migliorato; l’abbiamo visto massacrare di battute –in tempo reale- gente come il Mago Otelma e varie ospiti del suo salotto palesemente paraculate da padrini politici. Quando vuole sganciare un battuta zio Luciano fa finta di essere sordo e un po’ rincoglionito; sorride e s’inventa lì per lì una boutade, un pazzeggio, un paradosso che rosseggia d’imbarazzo le vittime.

Sa ferire, ma con stile, molto understatment. Perciò possiamo capire lo sfogo screziato d’ira funesta rilasciato a Panorama in occasione della festa di chiusura del suo “Tappeto volante”. I fatti. Mentre allo Sheraton di Roma si celebra l’ottima annata dell’eterna trasmissione e Rispoli si concede vezzosamente al plauso delle telecamere e ai taccuini dei cronisti, intorno alla piscina dell’hotel gl’imbucati superano gli invitati ufficiali. Entrano, insomma, cani e porci.

Gabriele Paolini (un altro effetto- Corona: l’insuccesso può dare alla testa) che bacia Solange, Milly D’Abbraccio a tette ostentate e una signorina a gambe spalancate che, in segno d’affetto e rispetto per l’autorevolezza del contesto, si toglie le mutande. Scopriremo dopo che si tratta di tale Lea Di Leo, una che di notte sulle tv private aveva difficoltà ad infilare anacoluti e a sfilare slip contemporaneamente, non riuscendo bene a capirne la differenza. E’ scoppiato il finimondo.

“Il paladino della lingua italiana ha dovuto vedersela con ben altre lingue”, ha scritto Panorama. E quel carognone di Dagospia –pensando di fargli un favore- ha fotomontato, dopo la festa, il mite Rispoli con moglie ritratto da Umberto Pizzi sopra le cosce dell’aspirante Moana. E qualche collaboratore del conduttore, immortalato mentre succhiava un cannolo, pareva intento in pratiche orgiastiche. Sghignazzate generali. Luciano s’è beccato lo sfottò perfino dei Cugini di Campagna (“’A Lucià quann’è che vai in tournèe con le pornostar?”), e parliamo di gente che dal 70 veste come Little Tony, non si taglia i capelli e non riesce ad uscire dal repertorio di “Anima mia” .

Insomma l’orrore, l’orrore, come diceva Conrad in “Cuore di tenebra”. E la tenebra, una luttuosa tenebra di disperazione, in effetti, ha ghermito Rispoli, neanche avessero fatto Del Noce presidente della Repubblica. “Hanno macchiato la mia dignità: non sono un moralista col ditino alzato, ma quella gente oltre a violentare se stessa, ha macchiato la mia dignità di vecchio signore”. Questo la sera. La mattina dopo la rabbia era svaporata. L’abbiamo incontrato alla registrazione del suo programma col suo produttore Pierluigi Sarto lievemente sudaticcio d’imbarazzo; e, cercando di sobillarne il lato oscuro gli abbiamo chiesto: “Luciano, ma cos’è successo ieri?”. Risposta sussurrata di Rispoli: “Un piccolo incidente di percorso…”. Aveva spolverato il “disonore” dal bavero della giacca, come si fa con la forfora. Un grande. E ancora ci si chiede perché gente così –che ha fatto la tv italiana- sia ancora viva e combatta insieme a noi…

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