Al via nuovo reality con la Stefanenko
Dopo Extreme Makeover e Bisturi Nessuno è perfetto, arriva 10 anni più giovane in 10 giorni, un reality show atipico sulla bellezza che segna il ritorno alla conduzione televisiva di Natasha Stefanenko. Il programma, prodotto dalla Magnolia di Giorgio Gori, andrà in onda per dieci puntate, da giovedì 17 febbraio alle 21, sul canale 109 di Sky.
10 anni più giovane in 10 giorni propone le storie di venti persone che, insoddisfatte del proprio aspetto fisico, hanno deciso di partecipare alla trasmissione nella speranza di migliorarlo. In ogni appuntamento due italiani, in prevalenza donne e trovati attraverso dei casting, legati tra loro da un rapporto di parentela o amicizia che verranno sottoposti per dieci giorni a dei trattamenti di bellezza da parte di un gruppo di professionisti.
Il format, d'importazione inglese, prevede che la Stefanenko guidi giorno dopo giorno i protagonisti all'interno di un percorso che parte dall'esternazione delle proprie insoddisfazioni fisiche sino ad arrivare al loro miglioramento. Le persone, inizialmente, vengono portate in Piazza del Popolo a Roma e lì sottoposte a un sondaggio popolare per scoprire che età dimostrino agli occhi della gente. Dopo i dieci giorni di trattamenti i vari protagonisti vengono riportati in piazza e, in alcuni casi, l'opinione della gente ha fatto guadagnare loro da nove a quindici anni in meno rispetto all'età reale. Non si tratta, però, del classico reality show, poichè non è in diretta e non c'è uno studio di registrazione, ma le puntate sono state registrate, montate e una volta alla settimana mandate in onda.
Secondo Gori, "questo programma è un tentativo di uscire dalla formula classica di reality show e le piccole televisioni sono le più adatte ad accoglierlo perchè i costi di produzione sono molto più bassi rispetto al classico reality che prevede la diretta giornaliera e una serata tv dedicata". 10 anni in meno in 10 giorni, precisa il produttore, potrebbe ricordare la trasmissione Il brutto anatroccolo, "ma lì i cambiamenti erano più di superficie, avvenivano dietro le quinte, aderivano più alla sfera del sogno che a quella reale".