L'interior designer Andrea Castrignano rivela la filosofia di "Cambio casa, cambio vita!"
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"Cambio casa, cambio vita!" va in onda su La5 il mercoledì, in prima serata. L'interior designer Andrea Castrignano ristruttura gli interni degli appartamenti trasformando abitazioni anonime in case da sogno. "E' come la favola della zucca di Cenerentola trasformata in carrozza. Più il cambiamento è radicale e più appaga chi vi assiste", spiega Castrignano a Tgcom che risponde all'ex collega Paola Marella che l'ha definito "agente immobiliare".
Com'è nata l'idea di Cambio casa, cambio vita?
Quando mi sono reso conto che ciò che il pubblico pareva gradire maggiormente erano le riprese dei lavori attraverso i quali realizzavo la trasformazione delle case che mi venivano affidate. E poi mi piace poter pensare che la trasformazione dell’ambiente che ci circonda può essere l’occasione per dare una svolta anche al nostro modo di vivere.
Cosa spinge gli italiani a ristrutturare casa?
Il mattone è sempre stato un bene rifugio, specialmente in un Paese bello come il nostro che attrae visitatori e potenziali acquirenti da ogni parte del mondo. A Milano, per esempio, dal dopoguerra in poi il valore degli immobili al metro quadro è aumentato costantemente, nonostante le crisi di ogni genere che ci hanno colpito. Penso che gli italiani siano consapevoli di questa risorsa e quindi dedicano alla propria casa l’attenzione necessaria ad abbellirla e valorizzarla di continuo. Investire nella propria casa è sempre un ottimo investimento.
Perché procedere con demolizioni, ricostruzioni?
Tagliare gli spazi in maniera razionale è uno dei fattori fondamentali per migliorare la propria casa. Le nostre abitudini sono cambiate e quindi deve cambiare anche la conformazione della casa in cui viviamo. Per esempio, per una coppia giovane che ama stare con gli amici, una cucina aperta sul living è la soluzione ideale. Inoltre le metrature degli appartamenti sono sempre più ridotte e quindi è un vero peccato sprecare spazio in corridoi o disimpegni...
Qual è il desiderio più frequente di una famiglia che vuol realizzare una ristrutturazione?
Sono due le ragioni principali per cui normalmente si decide di mettere mano alla ristrutturazione di un appartamento: oltre al desiderio di tagliare gli spazi in maniera più funzionale alle esigenze della famiglia, cui accennavo prima, vi è spesso la necessità di ammodernare gli impianti. Se poi devo pensare ad un ambiente su cui maggiormente si focalizza la voglia di cambiare, penso alla cucina. In parte perché la preparazione del cibo è un momento fondamentale della nostra vita, specialmente qui in Italia, e la cucina è quindi uno degli spazi cui si attribuisce maggiore rilevanza. E anche perché la cucina è l’ambiente tutto sommato più tecnologizzato e quindi è normale che sia quello rispetto al quale si percepisce maggiormente la necessità di un rinnovamento.
Qual è per lei l'elemento più importante di una ristrutturazione?
Abbiamo visto come sia importante la giusta divisione degli spazi. Un altro aspetto su cui mi concentro particolarmente è quello dell’illuminazione. Oggigiorno tendiamo a vivere la nostra casa soprattutto di sera e quindi l’illuminazione gioca un ruolo fondamentale nel rendere gli ambienti accoglienti e confortevoli.
Perché la scelta di selezionare clienti veri, che pagano di propria tasca?
Perché il mio desiderio era quello di raccontare la mia professione nel modo più realistico possibile. Solo mostrando dei veri cantieri, è possibile descrivere le sfide e le difficoltà di tutti i giorni in maniera veritiera. E i cantieri veri non possono avere un costo predefinito. Nelle diverse puntate del programma sono illustrati progetti molto diversi tra loro, come metratura, come rivestimenti, come finiture: tutti elementi che possono incidere notevolmente sul costo della ristrutturazione.
Lei ha definito il rapporto con la sua ex collega Marella "ottimo" ma quest'ultima ha detto che la vostra collaborazione non è stata positiva perché lei non è un architetto e nasce come agente immobiliare. Cosa risponde?
Immagino che l’intervista di Paola Marella sia una sorta di mossa pubblicitaria ma non è molto in sintonia con il mio stile. Per me Real Time e il “Vendo casa disperatamente” rimangono esperienze positive, senza le quali oggi non avrei l’opportunità di raccontare al pubblico il mio lavoro. Penso di aver contribuito a far conoscere in Italia la professione dell’interior designer e non ho la puzza sotto il naso in fatto di mestieri. Per me, il lavoro degli artigiani e degli operai che lavorano nei miei cantieri è altrettanto importante del lavoro mio o di quello degli architetti che mi assistono nella predisposizione degli elaborati tecnici o nelle pratiche amministrative. Non serve un titolo per avere buon gusto e questo è proprio il messaggio che io cerco di trasmettere ai miei spettatori!