INTERNET RESPONSABILE

Tv e web: due mondi convergenti

Su Tgcom in diretta streaming il dibattito su diritto d'autore e creatività

05 Ott 2011 - 09:59
 © LaPresse

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Saranno illustrati mercoledì 5 ottobre all’incontro-dibattito "Italia Audiovisiva: diritto d’autore e creatività", con diretta streaming dalle 10 su Tgcom, i risultati di un studio che Mediaset ha commissionato al centro di ricerca indipendente IsICult – Istituto italiano per l'Industria Culturale. Tema: la centralità della televisione nell'era della multimedialità e la tutela del diritto d'autore ai tempi di Internet.

Nel mondo, così come in Italia, la televisione resta il mezzo più seguito: oltre 3,7 miliardi di persone la vedono ogni giorno. Nonostante continui a essere annunciato il suo declino, il consumo di tv aumenta: solo in Italia dal 2000 al 2010 in ogni minuto della giornata i telespettatori sono aumentati da 8,9 milioni a 9,8 milioni.

Ma la televisione è anche sempre più sul web. Mediaset, ad esempio, mette gratuitamente a disposizione degli utenti i programmi delle reti generaliste e tematiche sul suo portale. Ha lanciato in febbraio Premium Net Tv, un servizio che utilizza Internet per offrire oltre 1500 contenuti anche sul pc oltre che sul televisore. E forte dell’esperienza decennale di Tgcom, Mediaset sta per inaugurare un “sistema All News” multipiattaforma unico in Italia. Fatti, questi, che confermano la vocazione di Mediaset quale produttore e fornitore di contenuti originali resi disponibili legalmente anche in Rete.

All’incontro-dibattito, moderato da Maurizio Costanzo, parteciperanno il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri, il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone, Il critico televisivo Aldo Grasso, il giornalista economico Oscar Giannino e il presidente dell’Anica Riccardo Tozzi. I lavori vengono aperti dal Ministro per le Attività e i Beni Culturali Giancarlo Galan e la conclusione è affidata al presidente dell’Agcom Corrado Calabrò.

Creare contenuti, tanto per la televisione, per il cinema, per la musica e ovviamente per il web, ha un costo: Mediaset impiega solo in Italia più di 8000 lavoratori tra dipendenti e indotto, autoproduce metà del suoi palinsesti (12 mila ore l’anno, tra cui 5000 ore di informazione) e investe ogni stagione più di un miliardo di euro in contenuti originali, finanzia fiction italiana per 212 milioni di euro e cinema italiano per quasi 100 milioni.

Mediaset considera dunque tv e web due fenomeni convergenti. Ma a ogni svolta tecnologica, ricompare il conflitto tra chi difende la proprietà intellettuale e chi l’accusa di frenare il progresso. La realtà è che oggi i contenuti audiovideo su Internet sono frutto esclusivo del lavoro e degli investimenti dei broadcaster, delle major, dei produttori indipendenti. Le nuove piattaforme della Rete, quelle che più utilizzano i contenuti video, non apportano risorse alla produzione audiovisiva.

Una deriva libertaria che rischia di mettere in crisi il modello mondiale di business che ha permesso all’industria culturale di crescere e che è basato su due colonne portanti: la remunerazione della proprietà intellettuale e la possibilità di acquisire prodotti in esclusiva.

La libertà in Rete è un valore imprescindibile per Mediaset. Ma servono delle regole, nel mondo digitale come nella vita quotidiana: quello che il G20 ha definito “Internet responsabile”. Ciò che è reato nella società deve essere reato anche sul web. In gioco non c’è la libertà digitale dei singoli ma la salvaguardia della produzione originale e creativa. 

A conferma di questi principi, nel corso della mattinata viene proiettato un documentario inedito realizzato per l’occasione dal giornalista Antonello Sarno. Protagonisti del video, alcuni tra gli esponenti più noti del mondo cinematografico, televisivo e discografico italiano e internazionale: il premio Oscar Colin Firth, Antonio Banderas, Monica Bellucci, Ezio Greggio, Alessandro Gassman, Ricky Tognazzi, Giulio Scarpati, Elena Sofia Ricci, il giornalista Salvo Sottile, la produttrice discografica Caterina Caselli, i registi Ermanno Olmi, Marco Bellocchio, Cristina Comencini, il direttore della Mostra del Cinema di Venezia Marco Mueller, e altri ancora.

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