Vasco Rossi, esplosione metal a Roma
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Il Komandante sul palco dell'Olimpico inaugura i sette eventi Live Kom '014
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Vasco Rossi ha incendiato l'Olimpico di Roma, prima tappa dei sette eventi Live Kom '014, con una scaletta metal e grintosa che ha fatto esplodere lo stadio, pieno all'inverosimile. "Vasco è un duro che dura" è il mantra del Komandante, che si è presentato sul palco con la testa rasata e tanta voglia di cambiamento. Alle prime note di "Gli spari sopra" il pubblico è in delirio, segno che con la nuova pelle il Blasco ha fatto centro di nuovo.
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Dopo le date romane il "Live Kom 014" farà tappa a San Siro, con i quattro sold-out milanesi previsti per il quattro, il cinque, il nove e il dieci luglio.
Vasco appare in gran forma mentre attraversa il palco, uno spettacolare mostro tecnologico di 800 mq con due megaschermi laterali e uno centrale. L'elemento centrale è la "V": sulla "V" è costruita la scenografia centrale e a "V" è anche la passerella che si protende tra la folla.
Questo ennesimo cambiamento nasce da un desiderio di precisione musicale: ecco il motivo della scelta di un chitarrista ritmico come il giovane e promettentissimo Vince Pastano e di un batterista come Will Hunt, preso in prestito dagli Evanescence. Un picchiatore biondo che, secondo le regole del metal, non dà tregua e cambia radicalmente il sound complessivo. Al suo fianco Steff Burns - il chitarrista divo ora che non c'è più Solieri - è libero di spadroneggiare sulla scena.
Non c'è più traccia del Vasco ironico o intimista: questo è il Vasco di oggi, "un duro che dura", circondato da gente che picchia di brutto. Spazio dunque ai brani ritmati come "Muoviti!", "La fine del millennio", "Come stai", "Manifesto futurista ..."; oltre alla chicca degli Anni Ottanta "Strega", seguita da "Dannate nuvole" e "Sballi ravvicinati del terzo tipo".
Col passare dei brani comincia a riemergere il Vasco più classico: prima un medley rock a base di "Cosa vuoi da me", "Gioca con me", "Delusa", "Mi si escludeva", "Asilo", poi si va verso la conclusione della prima parte con "Liberi liberi",richiesto a furor di popolo.
Con i bis non si va a più a tremila e Vasco mette nelle interpretazioni tutta l'intensità di cui è capace. "Sally" ancora una volta fa stringere il cuore, prima del grande rito collettivo celebrato con "Siamo solo noi", "Vita spericolata" e "Albachiara".