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"Land of mine", la disumanità della guerra in una pagina di storia taciuta

Il film racconta la prigionia dei soldati tedeschi in Danimarca, trasformati da carnefici in vittime, dopo la resa del Reich nel maggio 1945. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva della pellicola, nelle sale dal 24 marzo

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Arriva al cinema "Land of mine – Sotto la sabbia", film del danese Martin Zandvliet che ha conquistato la critica al Festival del cinema di Toronto 2015 e la Festa del cinema di Roma, lo scorso ottobre.

Un film che racconta una pagina poco nota della seconda guerra mondiale: la prigionia dei soldati tedeschi in Danimarca, dopo la resa del Terzo Reich, nel maggio 1945. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva del film, nelle sale dal 24 marzo.

Il film racconta la vicenda dei soldati tedeschi deportati e costretti a bonificare le spiagge danesi dalle mine che proprio l'esercito nazista aveva disseminato sotto la sabbia, temendo lo sbarco alleato. Oltre due milioni di ordigni che divennero la roulette russa di più di duemila prigionieri tedeschi. Soldati, che la storia racconta, erano solo adolescenti, visto che sul finire del conflitto il Reich arrivò ad arruolare anche i tredicenni. Più della metà non tornò mai a casa.

Vendetta, umanità e riconciliazione si dipanano nella vicenda realisticamente narrata del sorgente Rasmussen (Roland Moeller) e del gruppo di prigionieri che si ritrova a comandare in questo "Land of Mine", gioco di parole che in inglese indica sia "la terra delle mine" che "la mia terra, il mio Paese" (dal punto di vista dei danesi).

"La mia intenzione era quella di rivelare un episodio basato su un fatto storico che fa ancora vergognare particolarmente la Danimarca. - ha scritto il regista nelle sue note di regia - Non volevo assegnare colpe o puntare il dito; mi sembrava interessante fare un film che non guardasse i tedeschi sempre come mostri. In fin dei conti, è davvero solo un film sugli esseri umani".