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"La Truffa del Secolo", una maxi frode tra tradimenti e omicidi

Il film diretto dal regista Olivier Marchal, nelle sale dal 28 giugno, vede nel cast anche Gerard Depardieu

Quinto film del regista Olivier Marchal, "La Truffa del Secolo" racconta la storia di Antoine Roca (Benoit Magimel), un imprenditore che per il timore di perdere la propria azienda, mette a punto una truffa che diventerà il colpo del secolo.

Catturato dalla criminalità organizzata, dovrà far fronte a tradimenti, omicidi e regolamenti di conti. Tgcom24 vi offre una clip esclusiva della pellicola, nelle sale dal 28 giugno.

Il film si basa su una storia vera, una frode miliardaria sulle tasse per le emissioni di Co2 allo stato francese e ad altri paesi europei, ordita tra il 2008 e il 2009 da alcuni truffatori, tutti poi condannati al carcere. 

Il protagonista della storia, Antoine Roca, è in crisi: l'impresa di famiglia sta per fallire, a causa delle tasse e delle imposte. L'imprenditore, messo alle strette, scopre però che la legge può consentirgli, aggirandola, di salvare la sua attività fregando lo Stato. L'uomo, che è imparentato con una ricchissima famiglia ebrea ma disprezzato dal suocero e dalla moglie, vuole sfruttare una scappatoia nel sistema di tassazione del carbone, dopo aver parlato con un amico commercialista circa le particolari regole legate all'iva. Imbastisce così una frode con l'aiuto di due balordi e della loro madre. Il suo folle piano criminale però, sarà l'inizio della sua parabola discendente. 

"Il film si è distaccato dal fatto originale, mantenendo però 4 o 5 eventi principali che sono accaduti davvero. È il caso del rapporto di Roca con il suocero (Gérard Depardieu), con sua moglie (Carole Brana) o con la donna che entrerà nella sua vita (Laura Smet), ma per me l'intero svolgimento non doveva essere morale. Questa truffa finanziaria è stata sicuramente brillante (si parla di un miliardo e 800 milioni di euro sottratti in Francia e di quasi otto miliardi a livello europeo!), ma i suoi effetti sono ricaduti sui contribuenti mediante le imposte, quindi era totalmente fuori questione che io potessi in qualche modo legittimare le azioni di gente simile" ha raccontato Marchal, parlando del film.