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Raiz: "Tu, una serenata blues nel segno di Pino Daniele"

A Tgcom24 il cantante degli Almamegretta presenta il nuovo singolo e ricorda il cantautore napoletano

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ufficio-stampa

Il 3 settembre è uscito "Tu", singolo apripista del nuovo progetto solista di Raiz. La voce degli Almamegretta a Tgcom24 ha raccontato che il brano, una serenata dedicata ad un amore ormai finito, "è una versione urbana-blues di una canzone napoletana". E ammette il suo debito artistico verso Pino Daniele, scomparso lo scorso gennaio: "ci ha dimostrato che è possibile mettere insieme l'identità napoletana e la musica del resto del mondo".

Raiz: "Tu, una serenata blues nel segno di Pino Daniele"

Il 3 settembre è uscito "Tu", brano apripista del tuo nuovo lavoro. Perché l'hai scelto?
Era il singolo che ci sembrava più giusto per presentare l'album. E poi settembre porta con sé sempre un po' di malinconia.

Qual è il messaggio che hai voluto lanciare?
E' un esortazione a tenersi stretti i sentimenti, perché se non li curi possono finire. Tutti i rapporti, anche quelli di amicizia, oggi vengono consumati in fretta; come un caffè al bar..

In questo brano esplori il tuo lato più romantico...

Mi piacciono le canzoni sentimentali. Volevo creare una versione urbana-blues ed elettronica di una canzone napoletana, un genere con cui sono cresciuto.

Un progetto nato insieme alla RCmusic (alias Rosario Castagnola e Sarah Tartuffo)
Sono due produttori fantastici, sono napoletani come me e vengono dal mondo dell'hip hop, hanno prodotto artisti come Fabri Fibra e Marracash. Con me hanno voluto provare qualcosa di più sperimentale, mescolando il blues con il pop napoletano.

Ma hai in cantiere anche un disco con gli Almamegretta...
Sì, uscirà nel 2016 e sarà un ritorno al sound originale, molto più dub rispetto agli ultimi lavori.

Alterni spesso i progetti con gli Almamegretta a lavori da solista...
Loro sono la mia famiglia, il collettivo nel quale ho iniziato a fare musica quando avevo 20 anni. Ma con gli anni come artista ho esplorato diversi lati della mia voce, che posso tirare fuori quando lavoro da solo.

Ti piace contaminare la tradizione popolare con sonorità diverse, come l'elettronica e il raggae...
Quando hai un'identità forte come quella napoletana, ma ti piace anche altro (blues, rock, jazz o techno) vorresti mettere tutto insieme. Creare qualcosa di moderno senza rinunciare alla tua identità.

In questo Napoli ha avuto un grande maestro: Pino Daniele. Qual è la sua eredità?

La sua grande lezione musicale è averci dimostrato che più metti la tua identità locale dentro un contesto internazionale, più crei qualcosa di unico, che ti contraddistingue immediatamente all'estero.

A livello personale invece cosa ti ha lasciato?
Ha lasciato la sua grande umanità. Sono stato ospite in due dei suoi dischi, ho fatto tanti concerti con lui. Nel 1998, di fronte a 30mila persone, ebbi l'onore di cantare le sue canzoni e lui le mie. E' stato un grande maestro e poi è diventato anche un amico. Per questo la sua scomparsa è stata ancora più terribile...