Molestie a Hollywood, anche Cate Blanchett accusa Harvey Weinstein
Intanto gli studi della Weinstein Company, dopo la bancarotta, sono stati venduti a una società di private equity

Cate Blanchett è l'ennesima attrice a unirsi al coro del movimento #MeToo. Anche l'attrice australiana ha confessato, in un'intervista a "Variety", le molestie subìte dall'ex boss di Miramax Harvey Weinstein. "Si è comportato in modo non appropriato" ha detto, parlando per la prima del rapporto con il produttore. "Voglio vedere uomini come lui sotto processo" si è sfogata.
La Blanchett ha risposto con un lapidario "sì'" all'intervistatore che le ha chiesto se Weinstein avesse molestato anche lei. "Mi dava un brutto feeling. Mi diceva spesso: 'Non siamo amici'. Semplicemente perché non facevo quello che mi chiedeva di fare".
L'attrice di pellicole quali "The Aviator" (2004), "The Shipping News - Ombre dal profondo" (2011) e "Carol" (2015), tra l'altro tutti film prodotti da Weinstein, è stata una delle prime sostenitrici del movimento "Time's Up" a Hollywood, ma è la prima volta che parla esplicitamente del suo rapporto con Weinstein: "Purtroppo è tipico di certi uomini. Li voglio vedere sotto processo. Dobbiamo stabilire precedenti legali" ha detto.
Lei è una delle oltre 70 donne che hanno accusato l'ex produttore e che le magistrature americane e inglesi hanno messo sotto inchiesta per molestie e stupri. Lo scandalo, scoppiato a ottobre 2017 quando il "New York Times" e il "New Yorker" hanno cominciato a portare allo scoperto vicende che hanno coinvolto grandi star e aspiranti attrici, ha mandato in bancarotta gli studi della Weinstein Company, che tra l'altro sono stati venduti ad una società di private equity, la Lantern Capital.
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