dal 25 al 29 giugno

A Milano Visioni Espanse, nuovi confini del linguaggio audiovisivo

La rassegna a cura della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, negli spazi dell’ex Manifattura Tabacchi

24 Giu 2025 - 14:37
 © Ufficio stampa

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Visioni Espanse è la rassegna a cura della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti che dal 25 giugno inaugura la prima edizione di "Le Civiche Fest 2025 – Arti Linguaggi Live”, il Festival estivo diffuso sul territorio milanese, che riunisce per la prima volta in un unico palinsesto diverse iniziative culturali e performative realizzate dalle quattro Scuole Civiche di Fondazione Milano. 

La Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti prosegue la sua ricerca sul cinema espanso, inteso come apertura del linguaggio audiovisivo a nuovi territori narrativi, tecnologici e relazionali. Da oltre un decennio, installazioni interattive, documentari immersivi e performance ibride danno vita a forme di racconto non lineari e partecipative, in cui chi guarda diventa parte attiva dell’esperienza. Nel solco di questo percorso si inseriscono anche le due opere più recenti che verranno proposte al pubblico dal 25 al 29 giugno presso gli spazi della Civica Scuola di Cinema Luchino Visconti, all’interno dell’ex Manifattura Tabacchi in viale Fulvio Testi 121, Milano"Il tempo che resta" ed "Epitaph 2048" proseguono e rinnovano la vocazione di Visioni Espanse: costruire nuovi modi di raccontare, esplorare e coinvolgere, all’incrocio tra cinema, tecnologia e partecipazione. 

Si tratta di opere multimediali basate sulla narrazione non lineare, che ribaltano il ruolo di chi fruisce rendendolə parte attiva dell’esperienza, coniugando il cinema con i nuovi media. "Il tempo che resta" è un documentario immersivo in VR 360° che riflette sul lascito, la dignità e la memoria nell’era delle intelligenze artificiali. Attraverso la collaborazione con l’Hospice “Il Tulipano” dell’Ospedale Niguarda e l’associazione “Una mano alla vita”, l’opera indaga il momento in cui il tempo che resta si riduce, e ci si interroga su quale parte di sé si desidera trasmettere. L’esperienza si completa con un’interazione in sala, in cui chi partecipa è invitatə a condividere un ricordo, un pensiero, un’immagine da lasciare. "Epitaph 2048" è Installazione interattiva e performance live ambientata in un futuro prossimo, dove Muni (un’intelligenza artificiale evoluta) interpreta i desideri delle persone defunte per decidere cosa salvare e cosa cancellare della loro eredità digitale. Un funerale virtuale, prodotto dalla fittizia azienda Orbital, mette in scena un mondo in cui lutto e memoria sono automatizzati. L’esperienza, unica per ogni visitatorə, si costruisce in tempo reale a partire dai dati forniti, dando vita a un percorso visivo e performativo personalizzato. Un’opera che solleva domande urgenti sull’identità, la memoria e la delega tecnologica nei momenti più intimi della vita. 

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