Marco Masini, 25 anni di carriera: "Faccio punto e a capo e guardo al futuro"
© Daniele Barraco
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Il cantautore fiorentino, reduce dal Festival di Sanremo, ha pubblicato il triplo cd "Cronologia". "Nella musica di oggi ci sono troppe scorciatoie" dice a Tgcom24
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Un triplo album antologico per mettere un punto nella propria carriera e guardare al futuro. Per Marco Masini "Cronologia" e al tempo stesso un bilancio e un nuovo inizio, certificato dal ritorno al Festival di Sanremo a 25 anni dal'esordio, con il brano "Che giorno è", apprezzato anche da quella critica che lo ha spesso bistrattato. "Nella musica di oggi ci sono troppe scorciatoie" dice lui a Tgcom24.
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Dopo la pubblicazione del nuovo album, Masini parte in questi giorni per un instore tour dove lo presenterà al pubblico incontrando i fan. "Cronologia" non è solo un best of: ci sono pezzi inediti, chicche come il primissimo brano pubblicato dal cantautore fiorentino, pezzi che non hanno avuto il successo sperato ("Li ho messi perché voglio capire perché non abbiano funzionato"), e persino la sigla di un cartone animato.
Sei tornato a Sanremo 25 anni dopo il tuo debutto. Cosa è cambiato e cosa è rimasto immutato?
È cambiata la vita, il mondo, la società, il modo di essere amici, interagire, parlarsi. Quello che per me invece è sempre lo stesso è l'obiettivo, che è quello di condividere delle emozioni.
Come mai un'antologia così corposa e non un disco di inediti visto che comunque di inediti in "Cronologia" ce ne sono ben cinque?
Quando si arriva a 25 anni di musica si ha voglia di fare un punto e a capo. Si arriva con un rimorchio di vita, dove ci sono anche momenti di grande difficoltà. In questa raccolta ci sono anche gli errori che mi hanno portato qui.
In questo lavoro ci sono anche delle chicche che mostrano un Masini inedito. Come la sigla di un cartone animato...
Mediaset mi chiese di fare questa sigla qualche anno fa e io decisi di realizzarla anche perché il personaggio un po' mi rispecchiava: era un combattente, con una grande voglia di non rinunciare mai. Non era mai uscita discograficamente e si trovava solo su YouTube così ho pensato di inserirla.
Che Marco Masini è quello di oggi?
Prima ero un po' portavoce di una generazione che si era smarrita, che sentiva la mancanza di leader, politici ma non solo. Oggi quello smarrimento si è trasformato in una necessità di vivere. Non voglio dire di essere diventato saggio, ma c'è uno spirito di sopravvivenza che viene fuori.
E' cambiato anche il tuo modo di scrivere?
Adesso non mi limito a narrare ma esprimo un mio pensiero, che poi possa essere condiviso o meno lo vedremo. Sono convinto di aver creato un software nuovo ma con una coerenza rispetto a quello vecchio.
Per il brano di Sanremo hai collaborato con due autori giovani come Federica Camba e Daniele Coro. Come mai?
Sento il dovere di confrontarmi con il nuovo. Se reggi l'urto e provi a collaborare allora vai avanti, altrimenti faccio come mio zio che quando sentì "Disperato" lo definì "frastuono". Aveva 83 anni. Con Federica e Daniele è stato un importante momento di confronto, non per capire quello che valgo ma per quello che potrò valere in un futuro.
Cosa ti manca della musica dei primi anni 90?
Di sicuro i produttori, quelli che ti prendevano per un orecchio e ti facevano vomitare sangue finche la canzone non era come dicevano loro. E di quei tempi mi manca il mistero. Oggi Babbo Natale è morto: non si aspetta più l'evento, si vuole tutto e subito.
E senza i produttori come si fa?
Ci sono ancora dei geni della musica ma oggi il piu grande genio della musica è Maria De Filippi, è l'ultimo Pigmalione, quello che una volta erano Bigazzi o Cecchetto. Però credo ci debba essere un modo per far crescere i ragazzi, far capire loro quale percorso seguire.
Cosa pensi dei talent?
Credo siano una grande idea ma anche una scorciatoia. Ai miei tempi chi usciva durava perché alla base c'era una gavetta lunga e difficile. Adesso ne ho visti tanti sparire dopo una canzone. Bisogna saper passare dalle briciole per mangiare bene. Tutti i percorsi di oggi sono più corti, non solo nella musica.