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Marcella Bella: "Sono una femmina passionale, in amore come sul lavoro"

La cantante racconta a Tgcom24 il nuovo album "Metà Amore Metà Dolore": ecco il video del primo singolo in esclusiva

Marcella Bella:
ufficio-stampa

La chioma leonina è sempre riccia ma più bionda, il sorriso è luminoso, con quel rossetto rosso che per Marcella Bella è imprescindibile.

La cantante è raggiante, in splendida forma. E' uscito "Metà Amore Metà Dolore", un disco di inediti dal titolo azzeccatissimo, con Mario Biondi. A Tgcom24, che ha offerto il video in esclusiva del singolo scritto dai fratelli Rosario e Gianni Bella con Mogol, l'artista si racconta tra presente, passato e... futuro.

Marcella, come è nato l'album con Mario Biondi?
Non lo incontravo da anni e in occasione di "Una serata Bella" abbiamo cantato insieme "L'ultima poesia". Poi Gianni e Rosario, i miei fratelli, che sono suoi amici storici, hanno scritto questa canzone, le nostre due voci erano molto belle insieme così è nato il progetto. Mario se ne è talmente innamorato che ha deciso di produrre l'album.

 

Perché ti piace Biondi?
Il suo mondo soul mi ha affascinato, mi ha fatto tornare indietro a quando io e Gianni ascoltavamo insieme Billie Holiday e Stevie Wonder. Che magia.

 

Avete fatto anche un video insieme...
Nel modo più semplice possibile, dando molto spazio alla musica. Cercando di recitare le parole, il testo è di Mogol. Cantiamo l'incomprensione di una coppia, un grande amore, due persone che non riescono a stare insieme e che non riescono neanche a stare lontani. Non sanno chiedersi perdono.

 

A proposito di amore, tu hai lo stesso uomo da 38 anni, come si fa?
E' stato bravo mio marito che mi ha saputo tenere a bada. Sono molto passionale. Non mi piacciono gli amoruncoli. Sono passionale quando canto, quando litigo, quando amo. Il segreto è partire con il piede giusto. Spesso le persone si mettono insieme per convenienza, per amicizia, quando leggo eravamo molto amici e poi ci siamo innamorati, io non ci credo, per me deve nascere tutto da una grande passione. Mario (il marito, ndr) mi dice sempre che mi stima molto come donna...

 

Ti sei dedicata molto alla famiglia?
Eccome, non è facile cantare con successo e dedicarsi agli affetti. Significa rinunciare a tante cose. Ogni tanto ho abbandonato la musica e il mio lavoro per seguire i miei tre figli e soprattutto per non lasciare mai da solo mio marito.

 

Sei anche una icona sexy, lo sai?
Forse questo è anche il segreto del mio matrimonio. Non rinuncio mai alla mia femminilità, mio figlio maggiore mi prende sempre in giro, dice che sono una mamma come tutte le altre ma che non mi ha mai visto senza rossetto (ride, ndr). E io aggiungo, e neanche con le ciabatte... che hanno sempre il tacchettino e il peluche.

 

Il mondo della musica è cambiato?
Le basi son sempre le stesse, cambiano gli strumenti. Internet veicola la musica in modo diverso. E poi ci sono i talent, che non demonizzo, ma che a mio parere continuano a sfornare cantanti che poi vengono dimenticati. Non si ha il tempo di assaporare un artista che ne escono altri venti. Mi piace Mengoni, Emma. E pochi altri.

 

Il giudice lo faresti?
Non me lo hanno ancora chiesto. Mi piacerebbe però fare un lavoro diverso, più vicino ai ragazzi, un po' come ha fatto Emma che ho molto ammirato. Se pensi che mastico musica da quando sono ragazzina, sono cresciuta in una famiglia in cui eravamo tutti musicisti. A nessuno è venuto in mente di coinvolgere la famiglia Bella, chissà perché? Forse perché non ci sappiamo vendere...

 

 

Marcella Bella:
ufficio-stampa

C'è una erede di Marcella? 
Sicuramente ci sarà. Io non l'ho ancora vista. Dove sono le Mina, Patty Pravo, Loredana Bertè, Mia Martini? Forse Arisa è quella che mi piace di più. Manca la gavetta, il sudore. Se non soffri per arrivare non vai da nessuna parte. Dopo 40 anni io sono sempre pronta ad ascoltare tutti, con la mia umiltà.

 

Hai citato Mina, che ha cantato una tua canzone... 
"Io domani", la fece come la mia versione, non ha cambiato una virgola.

 

Anche Celentano ha cantato un tuo brano? 
No, al contrario io ne ho interpretate tante sue. Ma non mi sono mai celentanizzata. Adriano invece cantava le canzoni come i provini di Gianni. Li studiava nei minimi particolari e li faceva uguali.

 

Come sta Gianni? 
Alla grande, è bello, simpatico, io lo adoro. E' sempre positivo, allegro nonostante il suo handicap si butta, cerca di parlare. Io lo capisco perfettamente perché lo guardo negli occhi e so quello che vuole dire. Non si vergogna della sua malattia, ha una grande dignità.

 

Con la Rettore si è parlato molto di una rivalità, è così? 
Sono i giornalisti che hanno creato questa rivalità. Non è vero. So che sta facendo un programma tv ma non la guardo, io non potrei mai partecipare a 'Tale e quale' perché farei tutte le canzoni a modo mio.

 

A Sanremo quest'anno ci vai? 
L'anno scorso me la sono presa con Carlo Conti perché secondo me ha privilegiato i giovanissimi. Mi auguro che Baglioni, che è della nostra generazione, capisca che Sanremo lo guardano tutti. Spero che Claudio non abbia pregiudizi e che scelga in base alle canzoni. Su quel palco mi piacerebbe tornare, sono nata sentendo quella adrenalina sulle corde vocali. L'unica cosa che non mi piace è la competizione, che mi ha sempre fatto soffrire.

 

Quando torni in tournée? 
Mi piacerebbe, ma non sono io che le organizzo. Nei teatri lo farei anche gratis. Ci stiamo lavorando. Adesso c'è anche l'album da promuovere, un lavoro bellissimo, che è durato un anno e mezzo, fatto con il cuore. 

 

Sei anche una icona gay... 
Sono amata e amo gli omosessuali. Mi sento molto vicina alla loro sensibilità, che è anche la mia. Sono i miei fratellini e le mie sorelline. A proposito, credo proprio che farò un bel giro nei locali gay per promuovere il mio album...

 

La tua pettinatura leonina ha subìto un cambiamento o sbaglio? 
Cesare Zucca a distanza di anni mi ha detto: ti voglio bionda. Ho pensato che fosse pazzo. Ho mantenuto sempre i miei ricci ma mi ha dato una luce nuova.