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Liam Gallagher ritorna solista con "Why me? Why not": "Sono il rocker più importante"

Il 20 settembre arriva il suo secondo album: il cantante ha parlato della nuova vita, del passato e del futuro: "Suonerò le canzoni degli Oasis fino al giorno della mia morte"

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Quello targato 2019 è un Liam Gallagher più maturo senza perdere la sua tipica lingua velenosa.

Più tranquillo e sano anche se ammette di non essere diventato "un fottuto Sting", continua a essere un alfiere del rock ("Cerco di riportarlo alla gente"). Più sereno e disponibile grazie a una carriera solista che procede e una nuova famiglia felice, appare più riflessivo: per presentare il suo secondo album “Why me? Why not” in uscita il 20 settembre si è aperto raccontando i propri pregi e difetti. Mentre suo fratello ha abbandonato il rock ("Noel non è mai stato un rocker"), lui ammette di non avere "nessun desiderio di cambiare il genere di musica". E non vuole fuggire dal suo passato: "Sono orgoglioso delle canzoni degli Oasis. Le suonerò fino al giorno della mia morte".

Rock (oltre a fuckin') è la parola che esce più spesso dalla bocca di Liam Gallagher durante la presentazione del nuovo disco. L'ex Oasis è fermamente convinto della qualità della sua nuova musica: "Volevo che questo mio nuovo album fosse superiore al precedente. Sarà sicuramente un disco migliore di 'As You Were', e questo la dice lunga perché quello è stato davvero un lavoro epico no?".

D'altronde afferma anche: "Non credo di essere l'ultimo rocker sulla scena, ma credo di essere il più importante. Il rock'n'roll c'è dai tempi di Elvis, e ancora prima dal blues, e se è quello che vuole la gente, che vogliono anche i giovani, perché non darglielo?". E continua: "Alla fine, sono loro che pagano e dopo una giornata di lavoro vogliono passare una bella serata, quando vedi la gente che salta, sei a posto e non importa quanto vendi. Poglio fare divertire chi si fa il culo per pagare per vedere i miei concerti. Poi, chiaro, tutti vogliamo vendere come Ed Sheeran e merda del genere".

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Come racconta, il titolo dell'album "è ispirato a John Lennon. Vent'anni ero a Monaco e sono andato a una mostra di opere di Lennon organizzata da Yoko Ono, a Monaco. Ho visto questo suo quadro intitolato 'Why me?' e l'ho comprato. Anni dopo ho incontrato Yoko Ono a New York e mi ha raccontato che ne aveva dipinto un altro, contemporaneamente e mi ha promesso di mandarmelo. Quindi sono a casa, in Inghilterra, seduto in giardino con i miei gatti e mi arriva il quadro, apro il pacco e vedo Lennon seduto su una sdraio appoggiata su una nuvola con i suoi gatti ed era esattamente la situazione in cui ero, quello che stavo facendo mezz'ora prima. Sul quadro c'era scritto 'why not?' e ho pensato: prima o poi mi tornerà utile, ed ora è il titolo dell'album".

Il "nuovo" Liam è tutto in alcune affermazioni: riflessivo, critico ma sempre senza peli sulla lingua. "Ammettere di conoscere i punti di forza e i miei punti deboli serve per liberarsi delle stronzate. Non sono Noel Gallagher o Paul McCartney. Ma so che come cantante nessuno mi può dare lezioni". "Ho una bella famiglia, mi sento in salute. Tutto si è messo a posto. Mi sono costruito una nuova vita, una nuova fase dopo gli Oasis e i Beady Eye. Debbie mi ha rimesso in pista. Senza di lei sarei ancora a bere e fare il cazzone in un pub". E sulla sua nuova vita: "Non ho più il fisico per stare in piedi fino a tardi. Più diventi vecchio più gli hangover sono terribili, a volte durano quattro giorni, sarebbe stupido continuare, vorrei davvero essere ancora capace di farlo ma non ce la faccio. Così mi alzo presto, prima che inizi il caos. Mi faccio una passeggiata o vado a correre. Non voglio però che crediate che io sia diventato un fottuto Sting".

Intanto sono passati 10 anni da quel 28 agosto 2009: dopo una furibonda lite a Parigi fra i due fratelli Gallagher, finiva la corsa degli Oasi. Sulla band, Liam non ha cambiato idea: "Gli Oasis sono stati importanti e sono finiti in maniera patetica, mi piacerebbe riuscire ad andare oltre ma sono io che sono stato tradito, come Johnny Marr ha fregato Morrissey e come Paul Weller ha fregato i Jam, Noel ha fregato me. Per colpa di Noel molti pensano che la colpa fosse solo mia e io adesso so che siamo stati tutti e due, anche se Noel continua a dire il contrario. Non voglio che ritornino gli Oasis, semplicemente vorrei che non si fossero mai sciolti, ma mi va bene anche così".

E sul rapporto tra lui e il fratello non fa sconti a nessuno: "Lui pensa di essere molto diverso, talentuoso, pensa di essere molto bravo, ma anch'io sono molto talentuoso in quello che faccio. Lui è quello che scrive i pezzi, io il cantante: non è una persona migliore di me, ha i suoi difetti e io ho i miei. Ma lui sta lì e dice che i difetti sono tutti miei. Dovremmo ammettere che siamo due stronzi, e saremmo a posto".

Il nuovo album è stato anticipato dai quattro singoli "The River", "Shockwave", "Once" e "One of Us" e arriva a due anni di distanza dal precedente album "As You Were" che ha segnato il suo debutto da solista. Dopo un paio di date estive al Medimex e a Collision Festival, Gallagher tornerà in Italia r tornerà in tour in Italia nel 2020: il 15 febbraio sarà al Palazzo dello Sport di Roma e il 16 febbraio al Mediolanum Forum di Assago (Milano). Lo stesso Liam preannuncia la scaletta in programma: "Ci saranno i pezzi del nuovo disco, di 'As You Were' e ci saranno i brani degli Oasis. Cosa dovete aspettarci? Risposta semplice. Tanto r'n'r e tanta gente che salta".