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Levante "scomunicata" dalla Curia, lei risponde: "Ho difeso la sacralità della donna"

Le è stato vietato di esibirsi nella piazza del Duomo di Lecce a causa della sua canzone "Gesù Cristo sono io"

Levante
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A qualche ora dalla decisione della Curia di Lecce, che ha negato a Levante il permesso di esibirsi in Piazza del Duomo, la cantautrice ha detto la sua su Instagram.

Il motivo della "scomunica"? La sua canzone intitolata "Gesù Cristo sono io". "Si sono fermati al titolo e non hanno analizzato il testo. Ho difeso la sacralità della donna paragonando i dolori di una donna maltrattata a quelli di un Cristo. Non c'è nessuna offesa", ha spiegato via social.

"In queste ore ho deciso di stare a guardare, di leggere cosa è stato dichiarato sulla questione di Lecce, sul mio live alla cattedrale. Ho aspettato perché quando mi è stato detto che c'erano un po' di problemi per la data di Lecce per un rifiuto della Curia della città, per un attimo sono rimasta incredula. Ma volevo accertarmi che fosse davvero così", ha chiarito Levante. Lo staff dell'artista è stato costretto a cambiare location non avendo "ricevuto l'autorizzazione definitiva all'utilizzo dell'area".

"La Chiesa ci insegna ad analizzare i testi, li comprendiamo, li facciamo nostri. Qui invece siamo davanti a persone che si sono fermate a leggere un titolo e non hanno analizzato un testo. Visto che si è parlato di sacralità e si è detto che io ho offeso non so quale tipo di sacralità, vorrei rispondere dicendo che io ho difeso la sacralità della donna paragonando i dolori di una donna maltrattata a quelli di un Cristo. Non c'è nessuna offesa da parte mia", ha replicato la cantautrice siciliana.

L'artista ha poi rassicurato i fan, confermando che suonerà in Puglia, ma ha lanciato una riflessione su quanto successo: "In Salento ci suono, un posto lo trovo. Il problema non è il fatto che io debba cambiare location, ma che in Italia abbiamo questo tipo di ostacoli. Riflettiamoci".