L'attrice difende la replica dell’abito rosa dell'ex first lady, indossato il giorno dell’assassinio di JFK. Il nipote del presidente parla di gesto "ripugnante"
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Julia Fox, attrice e modella statunitense conosciuta per il film Uncut Gems, ha scelto di indossare a una festa di Halloween a New York una replica dell'abito rosa macchiato di sangue che Jackie Kennedy portava il 22 novembre 1963, giorno dell'assassinio del marito, il presidente John F. Kennedy. Il completo, divenuto simbolo tragico della storia americana, è stato reinterpretato dall'artista come una forma di "protesta e riflessione" sul coraggio e la compostezza della first lady. La decisione ha scatenato un'ondata di critiche sui social e la dura reazione di Jack Schlossberg, nipote di JFK, che ha definito il gesto "ripugnante, disperato e pericoloso".
L'episodio è avvenuto il 30 ottobre a New York, durante un evento per la notte di Halloween. Julia Fox, 35 anni, è apparsa con un tailleur rosa, guanti bianchi e finte macchie di sangue sul tessuto, richiamando l'immagine di Jackie Kennedy immortalata nelle ore successive all'attentato di Dallas. La scelta è stata percepita da molti come provocatoria, dato il legame dell'abito con una tragedia che ha segnato la memoria collettiva statunitense.
Tra le critiche più forti, quelle di Jack Schlossberg, figlio di Caroline Kennedy e nipote diretto del presidente John F. Kennedy. In un messaggio pubblicato sui social ha scritto che glorificare la violenza politica è "ripugnante, disperato e pericoloso". La presa di posizione ha amplificato la discussione online, generando migliaia di commenti e condivisioni.
In risposta alle polemiche, Julia Fox ha rivendicato la scelta con un post su Instagram: non un costume, ma "una dichiarazione". L'attrice ha richiamato la compostezza e il coraggio mostrati da Jackie Kennedy nelle ore successive all'assassinio del marito, sottolineando come quell'immagine unisca "bellezza e orrore", "compostezza e devastazione", e come la femminilità possa essere interpretata come forma di resistenza.
Il tailleur rosa associato a Jackie Kennedy è considerato uno dei simboli più riconoscibili del Novecento americano. Il rifiuto della first lady di cambiarsi i vestiti, riportato dalle cronache, è stato interpretato come un gesto di testimonianza e dignità in un momento cruciale per gli Stati Uniti. Nel tempo quell'immagine è diventata un riferimento culturale che attraversa moda, politica e memoria pubblica.
La vicenda riaccende il dibattito sul confine tra omaggio, provocazione e rispetto della memoria storica. Se da un lato la Fox rivendica una libera interpretazione artistica, dall'altro la reazione del pubblico indica quanto certe icone restino legate a un senso di lutto e di rispetto. Il caso mostra come, a distanza di decenni, la figura di Jackie Kennedy continui a evocare un'idea di compostezza che interroga ancora oggi la sensibilità collettiva.