TORNA IL DUO

“Se non sei nel ‘place to be’, non esisti”: Il Pagante racconta la "FOMO" nel nuovo album

Dopo tre anni di silenzio discografico, Il Pagante torna in formazione duo con un album che unisce dance, ironia e riflessione sulla vita social

di Massimo Longoni
17 Giu 2025 - 11:00
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A tre anni di distanza dall’ultimo progetto discografico, Il Pagante è tornato con "FOMO", il suo quarto album, primo realizzato nella formazione in duo, composto da Roberta Branchini (Brancar) ed Edoardo Cremona (Eddy Veerus). Anticipato da un iconico teaser con la speciale partecipazione di Maccio Capatonda, "FOMO" concentra intuizioni, stili, tendenze e contaminazioni che hanno ispirato Il Pagante in questi ultimi anni costellati di singoli e notti live da tutto esaurito. Riflesso della crescita personale e artistica del duo, traccia dopo traccia l’album fotografa con lucidità e irriverente ironia le ansie sociali della generazione contemporanea, sospesa tra il desiderio di esserci sempre e comunque e la stanchezza di doverlo dimostrare.

Il Pagante con Maccio Capatonda per lanciare "Fomo": le foto del backstage

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"FOMO". Ovvero "Fear Of Missing Out", la paura di essere dimenticati socialmente, di restare fuori dal giro: un'ansia sottile e silenziosa che spinge a essere costantemente al posto giusto nel momento giusto, anche quando non se ne ha voglia, anche quando non serve. Un sentimento sempre più diffuso che affligge non unicamente la Gen Z, ma chiunque viva immerso nei ritmi frenetici dei social e della vita urbana. Una delle conseguenze di questo è che mostrare agli altri la propria vita è diventato quasi più importante che viverla. Da questo parte la FOMO, dove se non sei nel "place to be, non esisti". Il Pagante ne fa il centro di uno storytelling che mescola consapevolezza e sarcasmo, dove il punto di partenza è sempre Milano, città simbolo e palcoscenico perfetto di questa frenesia sociale.

La gestazione di "FOMO" è stata piuttosto lunga, come spiega Edoardo. "Abbiamo lavorato intensamente a questo album nell'ultimo anno e mezzo - dice -, ma alcune tracce abbiamo iniziato addirittura a scriverle tre anni fa. Noi abbiamo sempre bisogno di un po' di tempo per raccogliere le idee giuste e per far uscire un prodotto che sentiamo nostro è di cui siamo soddisfatti". Per il duo questo lavoro ha un occhio alla contemporaneità senza tradire l'essenza del Pagante. "Ha sonorità molto fresche è attuali, che riprendono i trend della musica dance moderna, c'è un po' di tutto insomma - sottolinea -, e si sente tanto la nostra anima ma al tempo stesso è un prodotto maturo perché comunque siamo cresciuti noi. Anche per i testi non volevamo sembrare più giovani di quello che siamo, abbiamo cercato di fare una cosa che rappresentasse noi a tutti gli effetti".

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Sono cresciuti Roberta ed Edoardo ma è cambiato in qualche modo anche il loro pubblico e soprattutto Milano, città da sempre protagonista delle canzoni del trio diventato duo dopo l'abbandono di Federica Napoli nel 2022. "Penso che Milano sia cambiata tanto soprattutto per quanto riguarda il mondo della nightlife, degli eventi - spiega Edoardo -. Rimane indubbiamente una città divertente, soprattutto per chi viene da fuori e la scopre dopo. È una città dove sicuramente non ti annoi mai e probabilmente proprio per questo scaturisce un po' di questa patologia che noi chiamiamo FOMO. È cambiata anche per il nostro punto di vista, perché quando noi la raccontavamo nei primi anni dieci, eravamo sicuramente più ragazzini e raccontavamo sicuramente una città diversa". "Comunque non ci possiamo focalizzare soltanto sulla nostra città, perché il nostro immaginario può anche racchiudere cose al di fuori di Milano - prosegue Roberta -, quindi abbiamo cercato di comprendere varie cose e speriamo che possa essere interessante per chi l'ascolta. E i nostri fan sono cresciuti con noi, quindi come siamo cresciuti noi abbiamo portato poi anche loro a seguirci in tutti questi anni".

Viene spontaneo chiedersi se Il Pagante la FOMO la osserva intorno a sé e la racconta o ne è vittima a sua volta, con la necessità di essere sempre sulla cresta dell'onda, sempre presenti per non correre il rischio di essere dimenticati discograficamente? "Oltre al fatto di trattarlo come l'argomento del giorno - dice Roberta -, non posso negare che un artista prova Fomo come la paura di non stare al passo con i tempi.  Noi ci siamo da tanto tempo ormai e i generi musicali sono cambiati. Quando c'era l'Edm abbiamo sviluppato tante canzoni, poi è arrivata la trap e noi non siamo dei trapper, anche volendo non abbiamo mai pensato di fare quel mood lì, siamo sempre rimasti molto coerenti con la nostra linea musicale. È ovvio che c'è la paura di perdere un po' il momento".

"In tanti artisti c'è quella voglia di strafare e di spremersi per la paura di non esserci più dall'oggi al domani, di non essere più un trend - aggiunge Edoardo -. Poi tante volte la FOMO magari non ce l'hanno gli artisti stessi, ma è il team management che cerca di inculcare determinate idee, facendo credere all'artista che queste scelte siano giuste e quindi poi l'artista si auto convince e poi successivamente se ne pende. Quindi, fortunatamente sotto questo punto di vista non è tanto una cosa di cui soffriamo noi, però mi sembrava doveroso raccontarlo". A esempio del fatto che Il Pagante segue la propria strada, Edoardo indica la mancanza di feat nell'album. "Negli ultimi anni i dischi in generale erano pieni di featuring - afferma -, e ormai tutti i dischi avevano tutti gli stessi featuring, perché alla fine questi siamo, quindi era tutto quanto un'unica ciotola dove all'interno giravano le stesse persone. Per questo abbiamo fatto questa scelta radicale di non avere featuring nell'album, a parte i tre che erano già usciti come singoli, per dare un po' più spazio a quelle che erano le nostre idee di musica, per valorizzare di più la tematica della canzone, piuttosto che l'operazione in sé".
 

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