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Da Aznavour a Zucchero, ecco i "Duets" di Sting: "La musica è uno dei modi migliori per connettersi"

Il nuovo album è una speciale selezione delle collaborazioni più celebrate dell'ex Police. Presente anche "September", brano inedito scritto e registrato con Fornaciari

Sting
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"Cantare è una cosa molto intima, ma puoi farlo anche a distanza, il che ovviamente in questi tempi è una cosa utile. Ma comunque dobbiamo connetterci e penso che la musica sia uno dei modi migliori per connettersi". Sting presenta così il nuovo album "Duets", una raccolta delle più celebri "connessioni" e collaborazioni collezionate nella sua lunga carriera, da Mary J. Blige a Herbie Hancock, da Eric Clapton ad Annie Lennox, da Charles Aznavour a Shaggy. Fino a Zucchero.
 

 

 

"September", frutto della grande amicizia e del sodalizio artistico con Zucchero, è la canzone nata durante la pandemia quando si guardava a settembre "come momento in cui tutto sarebbe finito, con la pioggia sarebbe arrivata a lavare via tutto". Sting spiega l'idea dietro l'album: "Ho guardato indietro al mio lavoro negli ultimi 20-30 anni e ho trovato alcuni duetti che avevo già fatto, di alcuni mi ero effettivamente dimenticato. Almeno avevo dimenticato come suonavano e sono rimasto sbalordito da quante di queste grandi canzoni c'erano, grandi duetti, e ho pensato: 'Non sarebbe fantastico metterlo su un disco in questo tempo di separazione dove ci stiamo connettendo?'".

 

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E rivela: "Quindi Duets è nato per caso ma ne sono molto contento, mi ha sorpreso e spero che sorprenda anche gli altri". "Risentire queste canzoni ha fatto riaffiorare davvero molti ricordi. Ad esempio, Charles Aznavour è venuto a casa mia in Inghilterra negli anni 90, credo. Abbiamo registrato una canzone insieme, stavo persino cantando in francese, e non la ricordavo finché non l'ho sentita. Mi sono ricordato che uomo affascinante era e che icona: che Aznavour sia entrato a casa mia, abbia cenato e cantato con me e' stato un grandissimo onore", riflette Sting.

 

Ma anche tutti gli altri duetti sono notevoli. "Con un musicista del calibro di Herbie Hancock, abbiamo scelto questa 'My Funny Valentine' perché è una delle mie canzoni preferite. È un classico ma è un arrangiamento così insolito, molto libero, di cui sono molto entusiasta. E Mary J. Blige canta la mia canzone 'Whenever I say Your Name', è stato un momento molto emozionante, è una cantante eccezionale e ha portato qualcosa che io non avrei potuto fare da solo". Questa, secondo il cantante, è la vera forza alla base di tutti i duetti dell'album: "Non sono nel mio regno, condivido qualcosa, penso di aver imparato qualcosa da ognuna di queste canzoni come artista e come persona. Sono molto onorato". 

 

Sting rivela che avrebbe già materiale per un secondo capitolo: "Ci sono alcuni duetti che non abbiamo nemmeno inserito in questo disco che sono favolosi. Ci ho pensato dopo, ho cantato anche con Pavarotti, un vecchio inno latino anni fa...". A proposito dell'annus horribilis del Covid-19 ammette: "Il 2020 è stato difficile per ogni essere umano, non sono un'eccezione. Dovevo fare tanti progetti ed e' svanito tutto ma tutti gli altri erano sulla stessa barca".



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