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Cranberries, "In The End" è l'addio del gruppo e "un omaggio a Dolores"

A un anno dalla scomparsa della cantante, i componenti Noel e Mike Hogan con Fergal Lawler raccontano il testamento musicale che esce il 26 aprile

Cranberries,
ufficio-stampa

A 30 anni dalla formazione, i Cranberries pubblicano il 26 aprile il loro ottavo album, "In The End", mettendo la parole fine alla loro carriera.

La genesi è iniziata nel 2017, mentre la band era in tour. Noel e Mike Hogan e Fergal Lawler sono poi venuti a patti con la tragica scomparsa di Dolores O'Riordan a gennaio 2018, e con il supporto della famiglia della cantante hanno voluto completare il disco che al contempo è una celebrazione, un tributo a lei e un addio ai fan.

Gli undici brani presenti segnano un ritorno a una dimensione che la band aveva agli albori, nei primi due album: meno rock, più rilassata, in pieni anni 90, con la voce di Dolores più dolce e morbida.

In conferenza stampa i tre restanti membri dei Cranberries, passati da Milano per incontrare i giornalisti, hanno raccontato come è nato il disco: "Nel 2017 eravamo in tour con il nostro ultimo album. Durante le prove parlavamo della possibilità di proporre nuove cose. Lungo quell'anno abbiamo iniziato quindi a scrivere e formato quello che sarebbe stato il nucleo dell'album. Purtroppo a gennaio 2018 Dolores ci ha lasciato ed è stato quello il momento in cui abbiamo passato in rassegna al materiale che avevamo composto per capire se avessimo abbastanza per lavorare e se la qualità del suono e della voce fossero sufficiente per essere pubblicata. Abbiamo capito di sì e abbiamo prodotto 11 tracce".

Il demo è sembrato subito molto buono "quindi abbiamo parlato con la famiglia di Dolores che si è detta felice di procedere con la pubblicazione. Poi ne abbiamo parlato con il nostro produttore di sempre, Stephen Street, che ci ha spinto a entrare subito in studio senza indugiare. Questo lavoro ci ha dato lo slancio necessario per poter continuare. Ci è parso fosse il momento giusto per farlo, senza che passasse un periodo troppo lungo. Ad aprile 2018 ci siam trovati in studio e questo è il risultato".

Quello che raccontano a proposito del significato del titolo dell'album rivela i loro piani per il futuro: "E' il titolo dell'ultima traccia che abbiamo registrato e solo in un secondo momento abbiamo pensato fosse la scelta adatta perchè a posteriori rappresenta la fine di un'era: non proporremo più tour e materiale nuovo. Un'indicazione adatta anche come titolo".

Contrariamente a quanto possa pensare la gente, i testi non trattano del momento tragico che precede la morte di Dolores: "Hanno a che fare con un cambiamento specifico di un periodo di vita di Dolores. Lei si era lasciata alle spalle dei mesi difficili, il suo divorzio e diversi problemi psicologici. Invece sono testi che parlano del poter andare avanti, lasciando indietro un periodo infelice aprendo invece la propria vita alla possibilità di poter affrontare le cose in maniera più rilassata e consapevole".

"A posteriori il disco ha rappresentato per noi una terapia. Ad aprile 2018, a pochi mesi dalla scomparsa di Dolores, le emozioni erano tante e si sono riversate nelle canzoni". La tristezza si fa varco nelle parole dei tre irlandesi: "Da una parte in noi c'è grande felicità di fare uscire un nuovo album e la controparte è sicuramente la tristezza della perdita di Dolores. Era un'amica e ci manca e ci manca che lei non abbia la possibilità di ascoltare questo album".

Anche la copertina è speciale. E' stata scelta la fotografia di quattro bambini, un po' a ricordare la lunga carriera del gruppo, cominciata sotto il nome di "The Cranberry Saw Us": "Potrebbero significare i nostri inizi anni 90, o un passaggio di eredità musicale alle nuove generazioni".