INTERVISTA A TGCOM24

Circolo Magnolia festeggia 20 anni di notti musicali magiche a Milano: passato, presente e futuro

Il direttore artistico Nicholas Tozzo ha raccontato uno degli spazi punto di riferimento per la musica e la cultura

di Luca Freddi
25 Giu 2025 - 14:16
 © Facebook

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Il Circolo Magnolia festeggia il suo ventesimo anniversario nel 2025. Intanto il Magnolia Estate Opening Party ha segnato anche l'inizio della nuova stagione estiva all'aperto. Con un cartellone che include Franco126, La Rappresentante di Lista, Morcheeba, Glass Beams, Papa Roach, Marco Castello. Il Circolo, situato sull'Idroscalo, è un punto di riferimento per la musica e la cultura a Milano, e spazio focale per il passaggio di un certo tipo di sonorità. Tgcom24 ha intervistato il direttore artistico Nicholas Tozzo per farsi raccontare cos'è oggi Circolo Magnolia e cos'è stato in tutti questi anni. Per Milano, le sue notti, la musica, il divertimento. Rimanendo consciousness.

Come è nato Magnolia 20 anni fa? L'idea e gli spazi

Premetto che io non sono tra i soci fondatori ma sono arrivato ben tre anni dopo la fondazione o poco meno. Di base è un gruppo di persone che in realtà non facevano questo mestiere perché ognuno faceva un mestiere diverso Ha cercato un posto e insieme al comitato Arci di Milano e han trovato questo posto e se ne sono innamorati. E da lì hanno iniziato a fare programmazione, direzione artistica, eventi di ogni tipo. In primis sono stato un fruitore e poi ho iniziato a lavorarci e mi ricordo che effettivamente era una cosa molto diversa rispetto a quello che c'era a Milano appunto nel 2005-2006: era un posto differente proprio per l'impostazione, per la programmazione artistica, si ragionava molto sui live anche in tarda serata che è una cosa che mi ha sempre lasciato molto sorpreso. Io sono arrivato nel 2008 e ho iniziato come stagista, pur avendo altri lavori, perché mi sono reso conto che la cosa che mi interessava di più era la musica. Non pensavo ci fosse così tanto professionalità in questo mondo ed entrando a Magnolia mi sono proprio reso conto che non sapevo niente. Avevo fatto comunque degli studi, un master in organizzazione di eventi a Firenze. Però mi ha dato molto di più un mese qui piuttosto che fare un master di un anno. Nel 2010 sono entrato ufficialmente nel team e poi pian piano sono diventato vicepresidente, poi dal 2015 fino a due anni fa sono stato presidente dell'associazione, e direttore artistico dal 2012.

Cosa vi differenzia da un classico locale ancora oggi?

A prescindere dalla questione puramente commerciale, di base tutti gli altri giustamente hanno un'impostazione che punta al lucro, noi non ce l'abbiamo: siamo un'associazione quindi non c'è divisione degli utili e poi adesso c'è una cooperativa che gestisce la parte dell'estate e anche quella però non ha uno scopo di lucro. La cosa fondamentale è proprio da un punto di vista di programmazione: a differenza di tantissimi locali, siamo super eterogenei quindi la cosa bella è che c'è una serata techno e quella dopo è punk. Ad esempio abbiamo da poco avuto Bull Brigade più Gancane e dopo di loro ha suonato Moodymann. Una situazione che a nessuno verrebbe in mente di organizzare. Anche perché noi la gente la teniamo dentro, a differenza di Fabrique e Alcatraz che finito il concerto fanno uscire tutti. Secondo me la cosa principale è proprio l'impostazione di questo tipo. E poi abbiamo un'attenzione maniacale per quello che è il pubblico. Noi cerchiamo sempre di trattarlo nel migliore modo possibile, e abbiamo delle procedure rigide riguarda la sicurezza della serata. A differenza di tanti posti noi ci mettiamo sempre la faccia. Un'altra cosa che ci differenzia dagli altri locali è che noi ci esponiamo tanto anche a livello politico. Ad esempio abbiamo fatto il concerto per raccogliere fondi a favore della Palestina l'anno scorso a settembre, "Nessun dorma": abbiamo fatto sold out e abbiamo donato tutto quella sera, ingressi, beverage, food. E' stata secondo me a livello di immagine una delle cose più belle che abbiamo fatto fino a ora. E non ultimo abbiamo invitato, come facciamo ogni volta, la gente ad andare a votare. A volte le persone che vengono saltuariamente ci dicono che non dovremmo parlare di certi argomenti. Lasciamo che siano i nostri clienti affezionati a rispondere a tono. Un'altra cosa poi che ci differenzia dagli altri locali è che non abbiamo selezione, no tavoli riservati, no vip entrance. Mai ci metteremo a dire "tu non puoi entrare perché non mi piaci".

Avete portato anche avanti diverse iniziative, a partire dal cartello che campeggia sull'entrata fino all'acqua gratuita
Il cartello è proprio fondamentale per la nostra esistenza. Per la gratuità, sai che una cosa che non ci viene mai in mente di dire è: "Da domani la mettiamo a pagamento". E' un proprio marchio di fabbrica e sto notando che non c'è quasi da nessuna parte questa, magari qualche posto in Europa. E da un punto di vista economico ci stiamo togliendo un sacco di introiti. Ma insieme alla scritta sono le cose che ci contraddistinguono di più rispetto agli altri posti, ti danno il benvenuto.

Come nasce la programmazione di Magnolia?

Siamo un team: io sono direttore artistico ma siamo in tre a fare programmazione adesso. Ci confrontiamo molto spesso. Nel periodo invernale la maggior parte delle produzioni e andare anche a procacciare gli artisti vengono da noi perché abbiamo la necessità di lottare tra gli squali. In estate con una location così con queste capienze diventa un po' più semplice, nel senso che arrivano tante produzioni esterne. Oltre al fatto che comunque c'è un lavoro sicuramente di ricerca nostra per quello che potrebbe funzionare o potrebbe non funzionare. Poi dall'altra parte c'è un continuo rapporto con local promoter o comunque promoter italiani. Noi facciamo tante collaborazioni, ci piace tanto quando si possono fare le cose insieme. Ad esempio noi lavoriamo tantissimo con Comcerto, con cui collaboriamo proprio a livello economico. UnaltroFestival è nato qui da noi, per dire. 

Quindi è un po' questo la differenza tra Magnolia inverno e Magnolia estate?

Sì, sì. La difficoltà in questo momento è che l'intrattenimento puro, quindi il venerdì sera, il sabato sera, il clubbing, le feste commerciali, sono in un momento di crisi molto forte quindi già dall'anno scorso stiamo unendo i live a delle serate anche nel weekend perché i live funzionano (devi beccare l'artista giusto), però capisci che non si sta più in piedi facendo solo o una cosa o l'altra. Tornando indietro di 10 anni o anche di più noi aprivamo e c'era la fila fuori qualsiasi cosa facessimo. Dal 2022 con il boom post Covid in cui qualunque cosa facessimo andava benissimo poi dopo c'è stato un calo notevole. E questo dovuto anche al potere di acquisto. Ad esempio sono usciti i biglietti per Drake: se uno spende 150 euro per il suo concerto ha finito di andare per due mesi ai live. Stiamo andando un po' indietro rispetto a quello che io speravo fosse il processo italiano di crescita da un punto di vista culturale. Se facessimo le cose che facciamo ma in una città come Amsterdam o Londra, faremmo il pieno tutti i giorni. Invece qua è diventato più complicato perché i mega eventi sono gli unici che sono attrattivi in questo momento per il pubblico. Se vai all'Ippodromo a vedere un concerto devi prendere il pit perché sennò non vedi niente, perchè altrimenti è come vedere il live in televisione. Quindi spendo di più e se facciamo una serata a 15 euro non viene nessuno. Anche se abbiamo i beverage che costano poco. Sono contento di unire le due cose e lasciare le persone dentro far conoscere delle diverse realtà anche dei pubblici che non c'entrano niente. Per me è anche questa l'immagine di Magnolia.

Come vedi Magnolia tra altri 10 anni?
Sicuramente a noi piacerebbe innanzitutto che questo posto migliorasse dal punto di vista estetico, di accoglienza, di equilibrio ecologico. Il bando che abbiamo vinto prevede di mettere a posto tutto da un punto di vista energetico, quindi pannelli solari, pompe di calore. Dobbiamo fare un sacco di lavori e quindi sicuramente bisogna andare molto più avanti rispetto a come la situazione adesso. Avendo fondato la cooperativa che gestisce l'estate che non si occuperà esclusivamente dell'estate, stiamo già progettando di uscire: questa è una preview, uscire vuol dire che andiamo a fare delle cose all'esterno. Possono essere delle produzioni o altri bandi, ma una cosa sempre legata a noi. Un esempio di questa stagione, è che facciamo in produzione con Vivo Concerti gli Empire of the Sun a Carroponte. E' una novità per Magnolia fare le produzioni esterne e senza dubbio il motto per il futuro deve essere "diversificarsi". Ma anche, dal punto di vista di concerti, magari andare a riprovare a lavorare su band emergenti durante l'inverno oltre al fatto che vorremmo sviluppare tutta una serie di attività associative dei corsi. Dal punto di vista della programmazione è un'evoluzione continua, cioè quello che funzionava l'anno scorso magari non funziona l'anno prossimo. E poi se una volta Magnolia era un posto per giovani di età media 24-25 adesso anche nel weekend è sui 32 anni. La sfida è quella di intercettare il nuovo pubblico

Gruppi che avete ospitato di cui siete orgogliosi?

Uno su tutti, perché è un ricordo bellissimo, a proposito sempre di UnaltroFestival, è stato il primo giro in Italia dei Lumineers. Mi ricordo quando Comcerto mi ha fatto ascoltare il loro singolo e ho pensato che avrebbe funzionato. Ed è stato il primo sold out a livello di concerto che abbiamo fatto qua. Quell'edizione era stata incredibile perché c'erano anche i Tame Impala, che adesso vanno in spazi ben più grandi. L'anno scorso mi ricordo Ben Harper: non ci credevo che avessimo chiuso il suo concerto, è stato un sogno ma perché mi sembrava una cosa talmente lontana dalle nostre possibilità che mi è sembrato pazzesco. Un altro sicuramente è quando tantissimo tempo fa abbiamo fatto i Blondie: non avevo percepito quanta storia avessimo portato quella sera. Una volta che mi sono sentito grande è quando avevamo chiuso gli Editors. Anche Vampire Weekend, che non ho visto perchè quella sera è nato mio figlio. E tra l'altro loro avevano registrato il disco live proprio quella sera. E' stato uno dei concerti che mi ricordo con gioia.

Gruppi o artisti che sogni o vorresti fare?

Non voglio puntare in alto, ma viste le richieste non altissime, anche se è difficile, mi piacerebbe fare Thom Yorke. Ragionando in maniera veramente realistica è una di quelle cose che farei domani e secondo me sarebbe bellissimo. Uno dei sogni era fare Subsonica e li ho fatti.

Ci sono gruppi che avete visto crescere dentro a Magnolia?

Senza dubbio I Ministri. Da quando sono arrivato, facevano il palco piccolo qui e poi sono esplosi. A Magnolia, in un palco che non esiste, c'è stato il primo concerto di Tananai, che è quello che adesso ha più successo di quelli che sono passati di qui. Poi anche Cosmo e Le Luci della Centrale Elettrica. Una delle ultime cose che abbiamo avuto e che è esplosa sono stati i Fontaines D.C. Addirittura io avevo chiuso il concerto nel 2020 a molto poco. Poi li abbiamo rifatti nel 2022 con 2000 e passa persone e adesso fanno sold out in spazi molto grandi. I Wunderhorse che avevano aperto a Milano per loro, hanno fatto sold out nel palco piccolo estivo qualche giorno fa. Potrebbero essere la next big thing. Non è facile ultimamente beccarci, non è che trovi la nuova Billie Eilish facilmente.

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