Omaggio nella Capitale

Carlo Verdone "sindaco per un giorno": Roma lo celebra per i suoi settantacinque anni

Una giornata speciale tra Campidoglio, periferie e incontri con i cittadini: l’attore riceve la fascia tricolore e racconta l’emozione per un riconoscimento concesso prima solo ad Alberto Sordi

17 Nov 2025 - 14:16
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Nel giorno del suo settantacinquesimo compleanno, Carlo Verdone diventa "sindaco per un giorno" e attraversa Roma in un modo che nemmeno lui, che la città l’ha raccontata per una vita intera, avrebbe immaginato. Accolto in Campidoglio tra applausi, sorrisi e un tappeto sonoro che sa di memoria collettiva, l'attore è stato accolto all’ingresso di Sisto IV dal sindaco Roberto Gualtieri, che gli ha consegnato la fascia tricolore. Un gesto simbolico ma carico di affetto, che restituisce a Verdone tutto l’amore che Roma ha sempre avuto per lui.

Carlo Verdone sindaco per un giorno a Roma

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Accoglienza in pompa magna

  La banda della Polizia locale ha eseguito la colonna sonora di "Un sacco bello", il film che segnò uno dei suoi esordi più amati, composta dal maestro Ennio Morricone. Il primo passaggio della giornata è un momento quasi cinematografico. Verdone è salito sulla scalinata del Campidoglio circondato da fan, giornalisti e curiosi. L’esecuzione musicale che ha avvolto la piazza ha riportato indietro il tempo, a quel cinema popolare capace di raccontare vizi, virtù e malinconie della Capitale. Con la fascia tricolore indossata con emozione evidente, il regista ha salutato e ringraziato prima di entrare nell’Aula Giulio Cesare, dove ha ricevuto l’applauso dei presenti.

Le parole di Verdone: l’emozione e il grazie a Gualtieri

 “Devo ringraziare Roberto per un regalo del genere”, ha detto appena arrivato, visibilmente colpito dall’accoglienza. “Ho amato talmente tanto questa città che improvvisamente adesso mi abbraccia. Roberto che ha avuto questa intuizione, questa sensibilità, devo dire che mi ha fatto il più bel regalo che uno può ricevere”. Parole semplici, dette con quella sincerità che da sempre accompagna il suo modo di raccontare Roma: con ironia, ma anche con una gratitudine che traspare da ogni gesto.

Il precedente illustre: quando toccò ad Alberto Sordi

 Il titolo di “sindaco per un giorno” non è un onore frequente. Prima di Verdone, il riconoscimento era stato concesso soltanto ad Alberto Sordi, nel giugno del 2000, per il suo ottantesimo compleanno. Un precedente che l’attore ricorda con un sorriso affettuoso e un aneddoto, rievocando un incontro a Cinecittà: “Mi disse ‘ma io il sindaco manco per tre ore, è una cosa tremenda’. Voleva solo andare a mangiare qualcosa e poi tornare a dormire. La sera c’era il rinfresco, ma sembrava stanchissimo”. Un racconto che avvicina i due artisti più amati dalla città, entrambi legati a un immaginario romano popolare e irresistibile.

Il viaggio nelle periferie: aree ludiche, sopralluoghi e incontri

 Dopo il Campidoglio, la giornata si è spostata nelle periferie, che Verdone ha voluto attraversare come gesto simbolico e affettivo. Prima tappa: via Olevano Romano, dove il "sindaco per un giorno" ha inaugurato un’area ludica per bambini ripristinata dopo l’esplosione e l’incendio del distributore di Gpl in via dei Gordiani. Un luogo che riparte, un piccolo segno di rinascita per la comunità.
Poi il pranzo al Centro anziani “Cassia”, in zona La Storta, occasione per scambiare sorrisi e ricordi con chi quella Roma l’ha vissuta per decenni. La giornata prosegue con il sopralluogo nel cantiere della rete fognaria di Tragliatella e si chiude con un incontro con i cittadini al Centro Sociale di via Zubiena. Un percorso che restituisce un mosaico autentico della città lontana dal centro storico, quella che spesso Verdone ha raccontato nei suoi film più umani.

La chiusura in Assemblea Capitolina

 La giornata si conclude dopo le 17.30 con un intervento nella seduta straordinaria dell’Assemblea Capitolina, ancora in Aula Giulio Cesare. Un momento istituzionale che suggella una celebrazione diventata racconto collettivo: un artista simbolo della città restituito, per un giorno, alla sua comunità.

Lo sguardo alle periferie e la spinta ai giovani

 Alla domanda se si sentisse stanco come lo fu Sordi in quel celebre giorno del 2000, Verdone ha sorriso e risposto che la scelta delle periferie non è casuale: “Mi sembra siano i luoghi più interessanti, sono i luoghi più creativi. Bisogna dargli una bella spinta di speranza, soprattutto puntando sui giovani che possono avere idee. Sono quelli che guardano meglio il quartiere”. Un pensiero che suona come una dichiarazione d’amore verso la Roma di domani, quella che nasce lontano dalle piazze monumentali ma pulsa di energia e futuro.

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