In scena fino al 30 aprile al Teatro Argentina di Roma (il prossimo anno sbarca a Milano) "Danza di morte" di August Strindberg che segna il ritorno sullo stesso palco dopo qualche anno degli ex coniugi Gabriele Lavia e Monica Guerritore. "E' la lotta tra i sessi ma anche la caduta del valore della famiglia", spiega la Guerritore a Tgcom che si dice felice di aver ritrovato l'ex marito: "Adesso è ritornato la persona di cui mi sono innamorata"
Nel suo libro "La forza del cuore" a proposito di Lavia dice: "Ho ritrovato l'uomo che ho amato quando non l'ho amato più". E ora tornate a teatro insieme...
Si sono slegati i lacci sentimentali al momento della separazione. E' solo con il passare del tempo che si ritrova la persona amata perché è tornata a mostrarsi così com'è in realtà. Tutto questo avviene dopo il lutto del distacco e anche le cose negative passano in secondo piano. Dopo qualche anno ho riscoperto Gabriele e ci siamo ritrovati sul palco insieme riscoprendoci come una grande coppia teatrale di un tempo.
"Danza di morte" è un'analisi spietata della coppia e non solo, quali sono gli altri temi?
Si parla della caduta del valore della famiglia ma come istituzione. Un valore che ha senso solo se si hanno reali affetti che vengono poi a morire quando la famiglia non ha più senso. Strindberg parla anche della caduta di tutti i valori: non esiste la maternità, la paternità e non esiste dio. Il tutto inserito in una relazione tra un uomo e una donna che fersteggiano il loro anniversario. C'è una frase che riassume la loro tensione: "E' possibile che mi ami, ma questo non mi impedisce di odiarti".
Insomma c'è anche una lotta tra sessi?
E' uno scontro ormai che dura da secoli
E oggi non c'è speranza per le coppie?
Penso che sia un momento in cui la parola rispetto sta riassumendo un senso. Rispetto per gli individui ma anche tra i sessi e non solo tra maschi e femmine. Si parla di individui della società e quindi rispetto per le categorie sociali più deboli, per le coppie di fatto e anche per quelle 'ufficializzate' da matrimonio. Una volta c'era l'istituzione che regolava i rapporti oggi invece, per fortuna, è tutto basato sulle relazioni individuali.
Lei ha avuto come mentore Strehler. Ma oggi i talent scout scarseggiano a teatro, perché?
Sono cambiati i tempi. Manca una personalità illuminata che conduca un giovane lungo un percorso importante. Ormai noi artisti dobbiamo farci carico di quyesto compito anche se è difficile perché il meccanismo non è governato dagli artisti stessi. Sono i produttori che hanno l'ultima parola sul cast. Quindi capisce bene che se volessi portare con me un attore volenteroso in tour o per un film deve prima essere 'approvato' dalla produzione. Confido in quello che di buono c'è nei talent show anche se non mi piace la spettacolarizzazione di certi scontri. Il vero talento non si rivela nella tempesta ma nella calma e nel calore.
Andrea Conti
INFORMAZIONI
Danza di morte di August Strindberg, regia Gabriele Lavia
Al Teatro Argentina di Roma (Largo di Torre Argentina,52) fino al 30 aprile
Orari spettacolo: venerdì 9 e sabato 10 aprile ore 21, domenica 11 aprile ore 17