Il cantautore a Tgcom sul nuovo disco
Ex ballerino di artiste come Kylie Minogue, timido ma non troppo e soprattutto cantautore. Dopo la buona prova nel 2007 con "Più Tempo", disco prodotto dalla compagna Giorgia, Emanuel Lo torna con "Cambio Tutto". "Stavolta ho preso in mano la situazione - spiega l'artista - ho imparato a usare le 'macchine' in studio per creare la mia musica. E oggi ho meno paura di cantare". Un disco squisitamente r&b "ma non sono un rapper", dice scherzando.
Rispetto a "Più Tempo" hai veramente cambiato tutto, dal produttore, non più Giorgia ma te stesso, al sound: una virata decisa all'r&b...
Esattamente, sono cambiate un po' di cose sin dal singolo. Con Fish ci siamo incontrati ad una serata. Dopo esserci scambiati i complimenti, ha lanciato l'idea di collaborare insieme. Ho colto la palla al balzo. Una volta in studio mi ha fatto sentire il pezzo di Nesli, "Cambio Tutto", che rispecchiava esattamente il mio stato d'animo e, una volta cambiata un po' la base della canzone, l'abbiamo incisa.
Il momento più difficile della lavorazione al disco?
Ad un certo punto non riuscivo più a scrivere, stavo attraversando il cosiddetto 'periodo nero'. Avevo una base bellissima su cui però non riuscivo a scrivere le parole. Allora ho chiesto a Giorgia di ascoltare la canzone e lei mi ha detto 'dai ci provo io'. In pochissimo tempo ha tirato giù il testo che è una sorta di radiografia di come sono fatto io. E' nata così Inutili Parole.
Come sei uscito dal 'periodo nero'?
Dopo tre mesi circa, così all'improvviso! Ho ripreso in mano il lavoro e ho creato una canzone dietro l'altra. Le ultime che hanno poi chiuso il disco.
Sei soddisfatto di com'è venuto Cambio Tutto?
Moltissimo, mi sono esposto in prima persona sin da subito e ho cercato di imparare l'utilizzo della strumentazione per la creazione dei suoni. E poi rispetto a Più Tempo sento questo disco 'più mio'. Ho anche meno paura nel cantare, sono più sicuro.
Sostanzialmente sei timido?
Sì. Questo stato d'animo era più accentuato quando ero ragazzino. Mi ricordo che avevo 17 anni quando ho debuttato in Rai a 'Carràmba che sorpresa'. Mi sono fatto notare: dal corpo di ballo sono diventato primo ballerino. Ma...
Cos'è successo?
La televisione mi metteva in soggezione. Ricordo quando dovevano rinnovarmi il contratto, è stato un momento difficile. Io stavo male in quel momento, tornavo a casa dopo lo show in tv e avevo delle fitte pazzesche allo stomaco e dicevo a mia mamma che non avrei firmato di nuovo. Lei ci rimase un po' male anche perché i vicini e i suoi amici erano orgogliosi di me che stavo in televisione.
Poi sei fuggito all'estero...
Sono stato un ballerino dei tour di Kylie Minogue, Geri Halliwell, Ricky Martin, Robbie Williams, Holly Valance e altri.
Cosa ti ha colpito di quelle esperienze di lavoro?
Che all'estero hanno un grande rispetto per i ballerini tanto che hanno addirittura dei camerini con fiori, frutta. Insomma sono trattati come fossero star. In Italia invece... Lasciamo stare.
Parteciperesti a Sanremo?
Sarebbe 'l'ultima carta' da giocare. Me l'hanno proposto ai tempi della pubblicazione del primo disco ed ho rifiutato perché penso di dover far un percorso senza fretta e grandi traumi. Ho deciso di proporre la mia musica piano piano.
Hai pronto un piano B nel caso in cui le cose non dovessero andare come speri?
Farò il coreografo! E' un'attività che mette insieme il mio amore per la musica ma anche per la danza.
Per chi ama la musica soul o r&b Cambio Tutto è la scelta giusta. Nel panorama italiano, sempre caratterizzato da sonorità neomelodiche o con tentativi pop più che discutibili, questo album rappresenta una scelta coraggiosa ma allo stesso tempo difficile. Le sonorità di molti di questi otto brani inediti sembrano provenire dalla produzione americana, da una matrice chiaramente r&b e adagiare le parole su questi suoni non deve essere stato facile eppure Emanuel Lo con il suo team di lavoro c'è riuscito. Il punto di forza di questo lavoro sono le ballad Dimenticarsi, "Nella Stanza, Non Dimentico e Le Distanze. Chiudete gli occhi mentre le ascoltate e vi ritroverete in una macchina, di notte, lungo le vie di Manhattan.
Andrea Conti