Ecco il nuovo album di Gianna Nannini
Squadra che vince non si cambia. E' il motto che Gianna Nannini ha fatto suo dopo il grande successo - con cinque dischi di platino ottenuti nel 2006 - di "Grazie". La formula magica di archi e chitarre rock si ripete anche in "Giannadream - Solo. I. Sogni. Sono. Veri", prodotto ancora con Wil Malone. Una conferma, dunque, senza sorprese eclatanti per un lavoro ben prodotto e suonato. Il duetto con Fabri Fibra spiazza, in positivo, per la costruzione del brano. Gianna è tornata a lavorare con l'amica e scrittrice Isabella Santacroce che firma anche qui - come in 'Grazie' - due brani "Maledetto Ciao" e "Bambolina". Proprio a quest'ultimo appartiene uno dei versi più belli del disco "soffio mille aghi nel tuo respiro". Torna anche il sodalizio con Pacifico in ben cinque pezzi. Con un disco di ottima qualità musicale, come questo, ci sono poche obiezioni. Solo un piccolo suggerimento all'eclettica Gianna: per il prossimo disco vira verso altri orizzonti musicali per spiazzare ancora una volta, come hai fatto lungo la tua carriera. E noi ti seguiremo, come sempre.
Ma procediamo il viaggio musicale lungo i dieci sogni musicali di "Giannadream - Solo. I. Sogni. Sono. Veri". Dopo "Attimo", il singolo che ha fatto da apripista, arrivano gli archi e la chitarra elettrica per "Sogno" scritta e musicata interamente da Gianna. E' un excursus sugli elementi che popolano la sua dimensione onirica: baci, spirito, occhi viola, dolcezza, l'incertezza e la verità. Tutto questo è affidato alla notte "Ti aspetterò la Notte/ Eterna mia ossessione".
"Maledetto Ciao", le cui parole sono state scritte a quattro mani con Isabella Santacroce, è la storia dell'inizio "di un amore che ci guarda andare via" ma anche dell'abbandono "Anima mia cosa farò nei boschi immensi di luce senza di te". A intervallare batteria e l'incedere incalzante le parole "Maledetto Ciao", quasi fosse un rito liturgico.
Inizio potente di chitarrre elettriche e batterie in "Bambolina" che contrasta con le noti dolci di "Maledetto Ciao". Grinta per una donna che si rivolge ad un ex amore "Tu m'hai ingannato sembravi un uomo / ma quell'uomo dov'è /Si è spento il cielo ma l'amore dov'è dentro una bambola" e ancora "soffio mille aghi nel tuo respiro". Infine decisa canta "Taglio il tuo sorriso e vattene dalla mia vita". Ma il colpo di teatro avviene a metà brano quando si inserisce "Non avrai più un'altra femmina/ Femmina che t'ama ancora" con la voce distorta come se a pronunciarle fosse appunto una una bambolina.
"Sogno per vivere" è il primo che porta la firma di Pacifico. Una sofferta dichiarazione d'amore "Se questo inverno è l'ultimo/ Rimani con me" il tutto sottolineato da un magistrale dispiegamento di archi. Ritmo dolce all'inizio per "Siamo nella merda" in duetto con Fabri Fibra, composta dal rapper e dalla cantante. Poi quando subentra Fabri via alle chitarre rock e al beat hip hop. Un sodalizio che si rinnova dopo "In Italia".
Sensualità e passione in "Scossa magica" in cui Gianna canta Così mi stringi al muro/ E volo te lo giuro/ sei una scossa magica". Dialogo tra due amici che parlano di ragazze in "Le ragazze". Sempre scritto a quattro mani con Pacifico "Non credere mai a questa realtà/ a questa bugia/ E' una trappola/ Via/ Non voltarti più". "Ologramma", la canzone più bella, riprendere nel primo verso il titolo del disco "Solo. I. Sogni. Sono. Veri".
Pura 'Gianna Rock' chiude la fatica discografica tra le schitarrate elettriche di "Sogno per vivere". E che i sogni abbiano inizio allora...