spettacolo

"L'Italia è come Babilonia"

Esce "Diluvio universale" degli Stadio

19 Mar 2009 - 16:19

E' uscito "Diluvio Universale" degli Stadio, presentato con un tour teatrale che parte il 23 marzo da Bologna. Saverio Grandi e Fabrizio Moro tra le collaborazioni nel disco che conta 12 canzoni tra temi sociali e amore. Vasco Rossi ha firmato la title-track ed erano 10 anni che non scriveva per gli Stadio. Tra i brani "Benvenuti a Babilonia", "una denuncia contro questa bella Italia che ci sembra sempre più una Babilonia", dice Gaetano Curreri.

"Lontana da quella 'California-terra dell’oro' per quei tanti immigrati clandestini che arrivano sui barconi della disperazione, - continua il leader degli Stadio - che si nascondono nei TIR fermi alla frontiera. Approdati e rigettati. Ma un tempo eravamo noi a spingerci verso l’America, e chi lo ricorda più? E’ un disco pensato e scritto nel pieno di un diluvio, lo abbiamo immaginato cosi: ma siamo certi che, da qualche parte, c’è l’Arca ad aspettarci!”. 

Anticipato in radio dal singolo “Gioia e Dolore”, le altre canzoni del disco (la cui copertina, un tramonto plumbeo in un accenno di sole, tra cielo e mare, é un dipinto di Giorgio Tonelli) parlano di prostituzione e discriminazione nei confronti dei “diversi”, dell’immigrazione clandestina, della crisi della politica e dei valori nella coppia che diventa crisi dei valori universali della società.

In “Cortili Lontani” la “buia” solitudine di una ragazza romena sulle strade della prostituzione è la stessa, “universale”, dell’avventore. La prostituzione, la discriminazione nei confronti degli “altri” che è latente nella nostra società. L’ipocrisia delle leggi e dell’Autorità. Un testo che è poesia nella descrizione della donna, che è invettiva nella descrizione del “vuoto” dell’uomo.

“Le romene, le ragazze dell’Est, non nascono per prostituirsi, per finire sulla strada - dice  Curreri - ma vengono costrette ogni giorno da chi le ha convinte a venire qui da noi. Abbiamo pensato di raccontare la storia di due angeli che una vita disperata ha fatto diventare due diavoli; abbiamo descritto le loro anime, i loro vuoti, cercando di dare poesia a quelle solitudini. Senza pregiudizi e senza dare punti di riferimento”.

E poi ci sono le canzoni d’amore, quello “universale” alla maniera degli Stadio: “Gioia E Dolore”, “In Questo Vortice”, “Come Pioggia In Mare”, “Perdiamoci”, “Non Si Accorgerà” (la stanca ritualità dei gesti e dei silenzi in una coppia), “La Mia Canzone Per Te” (l’amore per chi siamo costretti a lasciare per sempre). Ed ancora, le esortazioni: a “restare come siamo”, a “perdersi per poi ritrovarsi come in un “rewind”, a “tenere un pensiero per noi”, uno importante, che conti davvero, come un tesoro da custodire, come uno slancio verso la vita.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri