"Basta apparenza, cerco la sostanza"
Bella e bionda come negli anni Ottanta, impegnata come non mai. Isabel Russinova è instancabile: attrice, sceneggiatrice e produttrice, ha appena finito di girare un film ed è in teatro con un classico della commedia contemporanea. Insomma, dopo il Festival di Sanremo e Discoring, dopo "Il commissario Lo Gatto" e decine di apparizioni in tv e al cinema, la Russinova è tutt'altro che scomparsa.
A cosa sta lavorando?
Ora sono in teatro con "Fra un anno alla stessa ora" di Bernard Slade. È un testo molto interessante perché racconta uno spaccato della società americana in un arco di trent'anni, dagli anni '50 fino alle porte degli Ottanta. Interpreto la protagonista, che conduce lo spettatore in questo viaggio. Lei è una ragazza di provincia che si evolve attraverso quel che accade nel mondo e specialmente negli Stati Uniti in quegli anni.
È anche produttrice della commedia.
E' una coproduzione tra il Teatro Italia e Ars Millennia, la società che ormai da 10 anni ho fondato con il mio compagno, Rodolfo Martinelli. Mi pare sia il 22esimo spettacolo che produciamo. Siamo in scena fino al 15 a Roma, poi partirà la tournèe.
Sta lavorando anche a un film, "L'ultimo re", di cui è protagonista e produttrice.
Sì. Il film è nato dalla scrittura. Due anni fa, io e Rodolfo abbiamo scritto e messo in scena la riduzione teatrale delle Troiane di Seneca. Si chiama Andromaca. Attraverso la grande metafora di Andromaca, che si batte per salvare il figlio e sfuggire dall'olocausto della guerra di Troia, vogliamo far riflettere sui tanti olocausti che ancora oggi ci sono in tante parti della Terra.
Quando uscirà il film?
Siamo al montaggio. Mi auguro che entro l'anno prossimo possa essere pronto per i festival e le sale nazionali e internazionali.
Ne "L'ultimo re" recitano anche i suoi figli...
E' stato un caso. Anche il ruolo di Astianatte era molto forte, così abbiamo pensato che uan rappresentazione di Andromaca e Astianatte fatta da Isabel e Antonio sarebbe stata più vera. Antonio ha dimostrato di essere una persona molto sensibile e attenta. Ha avuto pazienza, nonostante le difficoltà che abbiamo avuto durante le riprese. E' assolutamente un caso che abbiano partecipato e non so se si ripeterà.
Lei lavora con il suo compagno, ha coinvolto i suoi figli
Insomma ha mescolato famiglia e lavoro.
Con il mio compagno condivido tutto. Antonio e Macrì sono stati in scena con me mentre li aspettavo, quasi fino al nono mese. Li ho portati in tournèe fino a quando è stato possibile e scuola permettendo. Il mio studio è nello stesso edificio di casa. C'è una condivisione totale. Cerco di dare il massimo sia nel mio ruolo professionale che in quello di madre e di compagna.
Meglio stare in scena o dietro le quinte?
Un artista quando ha l'urgenza di raccontare qualcosa cerca di farlo nel modo migliore. I ruoli non sono importanti.
A quale personaggio interpretato si sente più vicina?
Andromaca è sicuramente il personaggio che ho sentito di più.
Quando ha iniziato a recitare?
Torniamo alla preistoria! Nasco come modella, approdo in tv con Discoring e contemporaneamente ho affrontato con grande serietà e studio il cinema e il teatro. Poi io e Rodolfo abbiamo aperto Ars Millennia e abbiamo continuato a fare cinema, teatro, documentari, televisione...
A proposito di Discoring, come ricorda quell'esperienza?
Come vuole che la ricordi
Con grande affetto. E' stato una specie di battesimo professionale. E' il programma che mi ha dato la popolarità, che mi ha aperto la strada nel mondo del lavoro. Avevo 20 anni e poca esperienza. Ricordo con molto affetto la Falcetti e la Pettinelli. Con Anna ci sentiamo ancora, la Falcetti non l'ho più vista.
Nel 1983 ha presentato il festival di Sanremo. Come arrivò sul palco dell'Ariston?
Ero una debuttante. Avevo appena firmato per Discoring e la Rai ci inserì a Sanremo. Non era come adesso che c'è tutto questo trambusto intorno al Festival. Negli ultimi anni tutto è diventato più chiassoso. Si parla troppo di cose su cui si potrebbe parlare molto meno.
Perché ha preferito la recitazione alla tv?
Quando si cresce bisogna fare le cose che ti assomigliano. Mi sembrerebbe patetico fare oggi Discoring, come sarebbe patetico che una ragazza di 20 anni si battesse per produrre Andromaca. Mi pare normale che a 20 anni una voglia fare la modella. Ho cercato di realizzare quei progetti che mi piacevano e attraverso i quali potevo crescere sia professionalmente che come persona, anche perché avrà capito che mi interessa più la sostanza che l'apparenza. Non mi interessa stare sempre sui giornali.
Viviana Pentangelo