Presentato a Berlino il film "Cheri"
A vent'anni da "Le relazioni pericolose" Michelle Pfeiffer ritrova il regista Stephen Frears in "Cheri", il film presentato in concorso al Festival di Berlino. Una storia in cui la Pfeiffer interpreta una seduttrice sedotta da un ragazzo ben più giovane di lei. "Avere cinquanta anni è liberatorio - dice Michelle -, già lo era quando ne avevo quaranta, ma cinquanta è anche meglio".
Può capitare a volte che il seduttore diventi il sedotto. E' una cosa da mettere in conto, anche se si è una cortigiana cinquantenne piena di esperienza, come Lea, il personaggio interpretato da Michelle Pfeiffer, e il sedotto un ragazzo che ha meno della sua età. Ma la saggezza dell'esperienza alla fine prevale e soffoca l'amore (o fa finta).
Il film è tratto dal romanzo della scrittrice francese Colette ed è ambientato nella Parigi degli inizi del secolo scorso, all'epoca della Bella Epoque e dei bevitori di assenzio e delle cortigiane più belle del mondo. Un ruolo, quello della cortigiana, che Michelle si trova a rivestire dopo quello celeberrimo de "Le relazioni pericolose". Un ruolo simile ma affrontato con l'esperienza di una donna che ha appena superato la soglia della cinquantina. "A Hollywood con l'età si lavora certo meno anche perché ci sono pochi ruoli per chi ha cinquanta anni, ma devo dire che quelli che si trovano sono in genere anche più interessanti". Mentre sulla forte differenza di età tra uomo e donna "Lea era eroica - dice -, ma oggi, al contrario di allora, con la stessa differenza di età si vive insieme tranquillamente come capita a una mia coppia di amici che conosco bene".
E in quanto alla sua bellezza qual è il segreto? "Quando lavoro mi trucco molto - dice con ironia l'attrice californiana - e quando non lavoro non mi faccio affatto vedere".